La ragazza dalla bionda chioma

Nel soleggiato meriggio, la ragazza dalla bionda chioma, dopo lungo cammino, giunge in un uliveto… Tra i secolari e saggi alberi, ora in parte spogli ma in fiore, si aggira e s’attarda… Ma ecco, in terra alla vista le si palesa un nero fusto metallico… La ragazza lo raggiunge, lo studia, poi, come gioco di bambino, curiosa vi sale sopra facendone al contempo balocco, strumento di ricerca interiore e viva esperienza…

L’equilibrio interiore che si ricerca nella vita è difficile da trovare, proprio come quello “materiale” di chi, come la protagonista di questa storia, su un fusto metallico abbandonato è salita e lotta per rimanervi in piedi…

Nere le mani in mostra, di ruggine e vernice scrostata, per la ragazza al termine dell’esperienza vissuta…

Il tramonto è alle porte, la sera s’avvicina, è tempo di ritornare… L’adorato verde è così in breve alle spalle e i rumori e gli odori inquinati, le auto e le case attestano inevitabilmente il ritorno in città… La ragazza avanza, seguita da una gatta biondo-arancio, che nel campo silente in disparte l’ha osservata, ora in cerca di cibo e d’affetto… Una carezza… e una nuova amicizia è nata sul finire del giorno… Al mattino, uscendo di casa, una seconda sarà augurio di buona giornata e fonte di sorriso per la ragazza dalla bionda chioma…