LA DIFESA DELLA RAZZA – ANNO II N . 2 – 20 NOVEMBRE XVII

LA DIFESA DELLA RAZZA – ANNO II N . 2 – 20 NOVEMBRE XVII
SCIENZA – DOCUMENTAZIONE – POLEMICA – QUESTIONARIO

“Uomini siate, e non pecore matte, sì che’l Giudeo di voi tra voi non rida!” (Dante – Paradiso V)

DIRETTORE: Telesio Intelandi

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COMITATO DI REDAZIONE: Guido Landra, Lidio Cipriani, Leone Franzì, Marcello Ricci, Lino Businco, Giorgio Almirante

IL SANGUE RICUPERATO
Di Telesio Interlandi p. 7

Parte del fascismo, spiega Interlandi, sarà dedicato agli italiani all’estero. Fuoriusciti che hanno fatto sì che “la razza mantenesse ovunque il suo proprio volto, e il sangue il suo colore[…]. (p. 7)
SCIENZA
RAZZA ITALIANA OLTRE CONFINE
Di Guido Landra p. 8
L’omogeneità razziale degli italiani è evidenziata anche dai residenti all’estero…
[…]masse imponenti di Italiani, che vivono ancora al di à delle frontiere politiche, sono a noi unite non solo da vincoli linguistici e storici ma anche e soprattutto da vincoli di sangue.[…]
La razza è l’unico patrimonio sicuro sul quale l’uomo può contare: tutto il resto è caduco ed evanescente. La razza può essere rovinata soltanto con l’imbastardimento[…] (p. 8)
Queste migliaia e migliaia di uomini e di donne, malgrado la diversa cittadinanza e la diversa educazione, hanno i medesimi caratteri fisici e la medesima forma mentale della nostra razza, costituendo così con questa un tutto assolutamente inseparabile. (pp. 9-10)
Una razza umana difatti si può paragonare ad un corpo umano, nel quale ogni organo e ogni membro non può essere considerato a sé stante. I confini politici quando non coincidono con quelli razziali rappresentano senza dubbio dei tagli nel corpo armonico della razza; ma se questa razza è forte e vitale, il che vuol dire se questa razza è pura, i tagli costituiti dai confini politici non possono mai essere così profondi da staccare definitivamente la parte del tutto…

Cita corsi, nizzardi, maltesi e tunisini…

[…]difesa della razza quindi che non può limitare la sua azione all’italiano regnicolo ma deve estendersi e svilupparsi ovunque si trovi un nucleo razzialmente italiano. (p. 10)
Otto immagini a corredo del testo…

NONNI, FIGLI E NIPOTI. EREDITÀ DELL’INDICE CEFALICO
Di Luigi Castaldi p. 11
L’autore, citando le leggi di Galton sull’ereditarietà e alcuni studi, vuole dimostrare il rapporto che esiste tra avi e discendenti, ivi compresi i valori dell’indice cefalico e quelli spirituali…
[…] nella successione delle tre generazioni dei nonni, figli e nipoti il carattere “forma generale della testa” si trasmette spesso in modo uguale e assai spesso in modo simile a quello posseduto da uno dei suoi ascendenti, più sovente la madre e i due nonno materni. (p. 12)
Tre immagini a corredo del testo…

I CARAIMI. STORIA DI UNA SETTA GIUDAICA
Di Carlo Magnino p. 13

L’autore descrive le vicende storiche della setta ebraica dei Caraimi…
Anche avanti Cristo, nel popolo ebraico erano comprese numerose stirpi diverse, che non sappiamo se rispondessero a disparità di origine etnica o piuttosto a semplice disparità di riti.[…]
Vi erano fra gli altri coloro che, accettando le Sacre scrittura nella loro purezza primitiva, così cioè come sono accettate dalla Chiesa cristiana, rigettavano il Talmud, la così detta legge orale, che sarebbe stata data da Dio a Mosè sul monte Sinai a complemento della Legge scritta. (p. 13)
Tre immagini a corredo del testo…

CONTINUITÀ DELLA RAZZA E DELLA CULTURA PRIMITIVA ITALIANA
Di Ugo Bellini p. 15
L’autore elenca le popolazioni primitive italiane, avvalorando la tesi dell’arianità e superiorità italiana…
Cinque immagini a corredo del testo…

L’AUTARCHIA ALIMENTARE DIFESA DELLA PATRIA
Di Giuseppe Lucidi p. 18
L’alimentazione come elemento razziale e l’autarchia alimentare da supportare, valorizzando la dieta mediterranea povera di carne…
I problemi dell’alimentazione sono di un’enorme importanza nazionale, in quanto interessano direttamente la salute, l’efficienza, ed il miglioramento della razza italiana.[…]
Caratteristica di ogni popolo è di mangiare più del necessario. (p. 18)
[…]dobbiamo ricordare che i Romani, popolo eminentemente di dominatori e di soldati, davano a questi, davano a questi ultimi un’alimentazione prevalentemente vegetariana, cioè zuppa di lupini, verdure, frutta, latte ed olio di olivo. Sin dall’epoca repubblicana, ed anche nell’epoca imperiale il popolo si mantenne parco e frugale, con alimentazione prevalentemente vegetariana, la carne veniva considerata quale alimento di eccezione.[…]
Gli Italiani debbono ricordare che l’autarchia, per la quale il Regime Fascista tanto combatte, è una delle necessità prime, necessità essenziale di vita, perché non può essere forte e dominare quel popolo che dipende per il cibo degli altri. […]
Necessita l’autarchia alimentare e per l’efficienza e per l’indipendenza sia bellica che economica della nazione[…] (p. 19)
L’alimentazione italiana, infatti, più che diminuire è stata migliorata sia quantitativamente che qualitativamente nell’ultimo trentennio. […]
Verso i cereali specialmente deve essere orientata la nostra alimentazione, l’alimentazione dell’Italia che Virgilio cantò quale “Alma parens frugum”. Il popolo italiano ha basato e baserà sempre la sua alimentazione con i cereali[…].
La razza italiana, frugale e forte, deve liberarsi dal giogo straniero, malgrado le forze avverse della natura. […]
Un imperativo assoluto si pone: bisogna dare la massima fecondità ad ogni zolla di terra. Riscattare la terra, e con la terra gli uomini e con gli uomini la razza. La ricchezza d’Italia, la stabilità della nazione, l’avvenire di essa sono intimamente legati alle sorti ed all’avvenire della agricoltura italiana. (p. 21)
Cinque tabelle a corredo del testo…
DOCUMENTAZIONE
L’INTERNAZIONALE EBRAICA E L’ITALIA. DOCUMENTI STORICI DAL 1800 AL 1935
Di T. Salvotti p. 22
Con varie faziose citazioni, l’autore del testo pretende di dimostrare e svelare le trame ebraiche a danno dell’Italia dal 1780 in poi…
Quattro immagini e una vignetta a corredo del testo…
Sempre, dal Risorgimento fino ad oggi, se essi collaborarono lo fecero “non con noi, e per noi, ma parallelamente a noi”. Se avevano interessi che collimavano con i nostri ci aiutavano, con l’idea di farci così più facilmente schiavi della “loro” politica; ci aiutavano “non per il bene nostro, ma per i loro fini: conquistare il mondo, rendere schiavi i Goi”. (p. 23)

DOPO LE DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI p. 24
Vignetta che esemplifica le interdizioni a danno degli ebrei dopo il varo delle Leggi Razziali…
LA CACCIATA DEGLI EBREI DALLA SICILIA
Di A. Trizzino p. 26
Trizzino ripercorre la storia degli ebrei in Sicilia fino a descriverne, beffardamente, la cacciata nel 1492…
Non c’è, infatti, paese che, avendo aperto le porte agli ebrei, non debba presto o tardi avvertire la necessità imprescindibile di liberarsi di essi; e tutti sono arrivati all’identica soluzione dopo aver esaurito a loro riguardo fiducia pazienza e tolleranza. […]
Tra le tante, memorabile è la cacciata che si fece degli ebrei dalla Sicilia nell’anno 1492. (p. 26)
Tre immagini a corredo del testo…

LE FONTI DELL’ANTIGIUDAISMO ITALIANO. FRANCESCO GAMBINI ED “IL PROBLEMA DELLA CITTADINANZA GIUDAICA”

Di Mario De’ Bagni p. 29
L’autore dell’articolo esalta la figura di Francesco Gambini, denunciatore delle trame ebraiche…
Francesco Gambini, astigiano di vivacissima razza fiorito tra il 1759 ed il 1855, ebbe una visione straordinariamente chiara dell’insidia giudaica in Europa[…]. Egli segnalò infatti, che le nazioni europee, pur rimanendo ognuna indipendente, con la lingue e tutte le caratteristiche proprie, avrebbero potuto intensificare armonicamente la loro azione moderatrice e civilizzatrice nel mondo, se alla loro intesa non si fosse opposta l’insidia tenace e disgregatrice del giudaismo, la conoscenza approfondita del quale era indispensabile per infrenarne severamente l’azione devastatrice e per la salvezza di tutti. (p.29)
RAZZISMO DI CATONE MAGGIORE
Di Roberto Bartolozzi p. 30
Bartolozzi esalta la figura di Marco Porcio Catone, difensore dei valori romani e razzista ante litteram…
[…]una natura fortemente orgogliosa e gelosa della suporemazia della propria razza[…]. (p. 30)
Una guerra, oggi diremmo, al cosmopolitismo culturale, indizio in ogni età di decadenza e rilassatezza dei costumi[…].
[…]la romanità rude e tradizionalista che tenta di salvare il salvabile contro l’ellenismo raffinato e illuminista. […]
Ma dove la fierezza romana di Catone confina veramente con l’intransigenza del razzista è nel suo odio implacabile verso Cartagine, la città semita, coeva di Roma ariana. (p. 31)
Sei immagini a corredo del testo…
RAZZISMO BRITANNICO
Di A. I. p. 32
Nell’articolo si denuncia il razzismo britannico, implacabile quanto ipocrita nell’attaccare quello altrui…
[…]non esitiamo a dire che il razzismo britannico rappresenta l’ala estrema, l’ala più accentuata del razzismo. […]
Dalla Gran Bretagna invece è stato posto a priori come base di tutta la sua politica nei rapporti con gli stranieri e ciò per il concetto di assoluta superiorità etnica che l’inglese ha di se stesso in confronto di tutti gli altri uomini che abitano il globo terrestre, siano essi bianchi o di colore. […]
L’inglese si ritiene etnicamente superiore a tutti gli altri popoli europei. (p. 32)
La Gran Bretagna si limita a dominare: l’indigeno è mezzo di lavoro e di sfruttamento, l’indigeno, dal punto di vista della sua vita spirituale e del suo benessere non esiste all’occhio dell’inglese.[…]
[…]è severissimo nell’esigere l’obbedienza, inesorabile nelle repressioni: l’inglese non opprime l’indigeno, lascia ad esso la piena libertà delle sue costumanze, ma, per contrapposto, l’inglese nulla dà all’indigeno considerandolo quasi una “res nullius”.[…]
[…]la Gran Bretagna non è razzista, almeno così dichiara, ma non ammette gli ebrei né nei principali impieghi, né nell’ufficialità. (p. 34)
Quattro immagini a corredo del testo…

I MAGIARI RAZZA GUERRIERA
Di Guido Ladra p. 35
Landra esalta il popolo magiare, di razza integra e non slava, capace di resistere nei secoli alle contaminazioni…
La storia di una nazione è e sarà sempre legata alla vita della razza che costituisce il substrato biologico della nazione stessa.[…]
La storia dell’Ungheria deve servire di monito a chiunque, per convincerlo come soltanto dalla difesa e dal potenziamento della razza potrà dipendere la sorte della nazione.[…]
Quello che vale per la nazione, vale anche per la cultura e la civiltà, che sono sempre soltanto espressioni di razza. (p. 34)
Gli studi di noti antropologi hanno ormai dimostrato scientificamente come i caratteri razziali degli Ungheresi si siano conservati tali, malgrado le vicende tumultuose della loro storia. (p. 36)
Sei immagini a corredo del testo…

PENSIERI DI LEOPARDI p. 38
Nell’articolo vengono proposti al lettore citazioni sul concetto di Nazioni tratte dallo Zibaldone di Leopardi…
Una foto di Leopardi a corredo del testo…

POLEMICA
RAZZA E CLASSI
Di Salvatore di Frisco p. 39
Nel razzismo non v’è spazio per il classismo e ciò avviene anche sotto il Fascismo…
È errata la concezione che in una unità etnica esistano ceti superiori e ceti inferiori, ereditariamente tali, e quindi biologicamente di valore diverso, ed è contraria ad una politica di vera unità etnica e di razza.[…]
La dottrina fascista e la politica del regime sono state animate naturalmente fin dai primordi da una mentalità razzista e contraria in modo categorico al classismo, e ne abbiamo prova negli scritti e nell’azione di Mussolini suo fondatore. (p. 39)

EBREI A PARIGI
Di Giorgio Piceno p. 40
Nell’articolo l’autore denuncia e descrive il controllo ebraico di Parigi…
A Parigi i giudei si dividono in tre categorie a seconda dei luoghi ove abitano.[…]
Tutti gli ebrei di Parigi son passati, passano e passeranno per quelle tre strade: è una legge inevitabile. Arrivano laceri, unti, coi vestiti scuri, sostano spauriti e spaesati per 24 ore e poi si lanciano con la loro attività febbrile, maniaca, ossessionata, alla conquista della città. (p. 40)
[…]la guidaizzazione di Parigi. (p. 41)
Undici immagini a corredo del testo…

GLI EBREI CONTRO IL SIONISMO
Di Alfredo Mezio p. 43
Gli ebrei delle nazioni occidentali sono a parole e con i versamenti a favore del sionismo, ma, nei fatti, non vi aderiscono per non avvalorare la testi della nazione nella nazione nei luoghi in cui vivono…
Gli ebrei hanno una sacrosanta pausa di consacrare la loro adesione una politica che minaccia continuamente di riaprire la discussione sull’eterno problema della loro esistenza in qualità di cittadini dei paesi che li ospitano. (p. 43)
Cinque immagini a corredo del testo…

QUESTIONARIO p. 45

INSERZIONISTI: Credito italiano; Istituto Nazionale delle Assicurazioni; Banca Commerciale Italiana; Lo zucchero; Rodina; Fiat (modello 2800); Italia – Lloyd Triestino – Adriatica – Tirrenia

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