Taglia la testa al gallo se ti becca nella schiena
taglia la testa al gallo se ti becca…
Ah! Commare mia, commare mia, commare mia
commare dimmi che senti, dimmi che provi.
Ah! Se la tua terra è ancora in mano ai quattro mori
dimmi che senti, dimmi che provi.
E allora taglia la testa al gallo se ti becca nella schiena
taglia la testa al gallo se ti becca nella schiena
taglia la testa al gallo se ti becca …
Ah! Fratello mio, fratello mio, fratello mio
fratello dimmi che senti, dimmi che provi.
Ah! Se fra te e io straniero c è ancora di mezzo il mare
dimmi se è vero e che non vuoi tornare.
Anche tu, taglia la testa al gallo se ti becca nella schiena
taglia la testa ai gallo se ti becca…
taglia la testa al gallo se ti becca nella schiena
taglia la testa al gallo se ti becca…
Ah! Terra salata, terra bruciata, abisso di dolore
spazzata dai venti tu non puoi parlare.
Ah! Come un illuso io vorrei che fosse vero
che ogni mano che apre il tuo ventre
fossi tu a partorirla.
E allora taglia la testa al gallo se ti becca nella schiena
taglia la testa al gallo se ti becca…
2 – Fame
Lei si presenta al momento giusto, col suo profumo
di pollo arrosto, così veloce, così violenta
come la lingua di un rospo.
In nome della fame ho ammazzato le illusioni
piegando le ginocchia ho sfruttato le occasioni
e ho lavorato come un pazzo a cose in cui io non credevo
lasciando che morisse l’erba che io calpestavo
Hai conosciuto la fame
fa – fa – fa – me.
Hai chiesto soldi a un amico, mostrando nude le tasche
e hai ingoiato l’imbarazzo dicendo: “Scusa, sono sotto”
Hai mai sentito conficcate nella schiena
le frecce dell’ironia?
E la vergogna ti ha fatto mai tremare
pensando “La morte tua è vita mia”. No ?
In nome della fame ho ammazzato le illusioni
piegando le ginocchia ho sfruttato le occasioni
e ho lavorato come un pazzo a cose in cui io non credevo
lasciando che morisse l’erba che io calpestavo
Hai conosciuto la fame?
fa – fa – fa – me.
3 – Veleno all’autogrill
“Grazie mi sta’ bene! Al primo grill mi può lasciare”
Io mangerò, io mangerò io mangerò
ci proverò, ci proverò, ci proverò.
Ma quante cose dentro i cesti, salmone e noci
di prosciutto “Scontrino, prego!”.
“Non ho soldi! Però lo sa, mi andrebbe tutto”.
Mi arrangerò mi arrangerò, mi arrangerò
ci proverò, ci proverò, ci proverò.
Questo me lo piglio, tanto nessuno mi sta guardando.
Vergogna, vergogna, Madonna che vergogna!
Chi è quel tipo là che sta venendo verso me?
E il cuore, e il cuore mi bene nel cervello
che faccio? Resto qui, chiedo scusa oppure scappo?
Le scuse, le scuse è comodo scusarsi
non sei altro che un ladro e adesso pagherai
e il cuore, il cuore mi batte nel cervello
per un pezzo di salmone dormirò in prigione.
4 – Il piede di San Raffaele
Adesso il tuo amante ha diciott’anni
vuole sempre più soldi e ti odia quando volti le spalle.
Però un rimedio ce l’hai
per avere ancora un po’ d’amore se vuoi
puoi provare a baciare il piede di San Raffaele.
(Piede, naso, gomito, occhi. Piede, naso, uh!).
Il piede santo di San Raffaele
perché dove tu hai peccato lui ti ravvede
però soltanto se gli baci il piede
però soltanto se gli baci il piede.
Don Isidoro col bracciale d’oro e di corallo
tu che devi sempre subire la cattiveria della gente
per i tuoi capelli ossigenati
la sciarpina di seta, le scarpe verdi e i collant
tu sì tu, che giri tanto oh sì, soprattutto la notte
dovresti conoscere assai bene il piede di San Raffaele.
(Bocca, denti, dita, pancia. Bocca, denti, dita, uh!).
Il piede santo di San Raffaele
perché dove tu hai peccato lui ti ravvede
però soltanto se gli baci il piede
però soltanto se gli baci il piede.
5 – Dr. Jekyll & Mr. Hyde
a dare sfogo ai suoi difetti
Doctor Jekyll & Mister Hyde.
Come tu, tu lo metti è bravo
lo puoi incontrare ovunque
al caffè, sotto ai piedi dell’attore
recitare soldi e amore
Doctor Jekyll & Mister Hyde.
Lui è – lui è – lui è
quello che non sei, ma vuoi
Doctor Jekyll & Mister Hyde.
Uh, quante donne ha sempre avuto lui
uh, giochi per la mente e per il corpo
anche tu se di giorno non lo sei
di notte assomigli a lui
Doctor Jekyll & Mister Hyde.
Adesso gira per il mondo da sé
paga tutto con parole, con la vita degli amici
si rompe il collo e cambia sempre pelle
e ne fa un trono dei suoi guai
Doctor Jekyll & Mister Hyde.
Lui è – lui è – lui è
quello che non vuoi, ma sei
Doctor Jekyll & Mister Hyde.
6 – Agnese
e i giochi nella strada che ho chiusi
dentro al petto, mi voglio ricordare.
lo penso ad un barcone rovesciato
al sole in un giorno in pieno agosto
le biciclette in riva al mare.
Agnese mi parlava nella sabbia infuocata
ed io non so perché non l’ho dimenticata.
Lei mi raccontava di quello che la gente
diceva del suo corpo con malizia ed allegria
ed io che sto provando le cose che provavo ieri
non ho capito ancora se è gelosia
o se sono prigioniero di questo cielo nero
e di un ricordo che fa male
e se continuo a bere i miei liquori inquinati
è vero che quei giorni non li ho dimenticati.
È uscito un po’ di sole da questo cielo nero
l’inverno cittadino sembra quasi uno straniero
Agnese, dolce Agnese color di cioccolata
adesso che ci penso non ti ho mai baciata.
7 – Il prete di Anghiari
e dentro la giacca ha un paio di ali
del suo passato lui non parla mai.
Raccontano i vecchi che ogni anno di giugno
nella notte fatata del Santo Giovanni
all’incrocio più buio di quattro strade
lui arriva guardingo poi si toglie la giacca
Poi batte le ali, ogni balzo tre volte
e sputa per terra, per compiere il rito
poi spicca il volo e raggiunge il paese
per bussare alle porte, con la forza del rostro.
C’è questo dietro agli occhiali
del prete di Anghiari!
E’ un mago, è un mago, il prete di Anghiari
che del suo passato lui non parla mai
però qualcuno l’ha visto fare scivolarello
su ringhiere di scale rinascimentali.
Sul suo arco di pietra ha scolpito una scritta
” Il vento e la notte mi saranno guardiani”
è forse per questo che non ha rughe il tuo viso
è forse per questo che non toglie gli occhiali
Poi batte le ali, ogni balzo tre volte
e sputa per terra, per compiere il rito
poi spicca il volo e raggiunge il paese
per bussare alle porte, con la forza del rostro.
C’è questo dietro agli occhiali
del prete di Anghiari!
8 – Fuoco sulla collina
Ti prego lasciami andare, ti prego chiunque tu sia
com’è che sei così cieco non vedi, c’è il fuoco sulla collina.
E il fuoco proietta le ombre, arrivano fino ai cancelli
l’eco rimanda i rumori non senti, lassù si sa combattendo.
Farò la strada del fiume in un’ora sarò su al passo
gli altri hanno già raggiunto la cima vedremo il fuoco sulla collina
E forse dopo canteremo a squarciagola canteremo
a sedici anni correre senza fiato è dolce.
Illuso, romantico e fesso – lui mi rispose –
i fuochi di cui stai parlando sono fari puntati sul campo
dei trattori che stanno trebbiando.
Ieri ho sognato un giardino, nel sogno con me c’era un uomo
lui mi girava le spalle solo perché non vedessi il suo viso…
9 – Modena Park
E tanto che parliamo seduti sul divanodi scuola, droga, sesso e di tutto quello che vuoi tu è bello sai, mi piace quel che dici. Oh, io credevo di aver chiuso, di non riuscire più a capire poi in mezzo a questa notte sei arrivata tu e adesso sì che una cosa ce l’ho chiara nella mente. Ed è che qui, le ragazze hanno gli occhi verdi e le tue idee qui le ragazze hanno gli occhi verdi e le tue idee. Gli amici fanno chiasso e la notte è già balorda qualcuno ride forte con le bottiglie fra le braccia “Ma questa casa di chi è?” Non lo so e neanche tu lo sai. Guarda quello lì, da solo nella stanza lui non ha incontrato un’altra come te chissà, forse non ha capito che… Che qui le ragazze hanno gli occhi verdi e le tue idee qui le ragazze hanno gli occhi verdi e le tue idee. A Modena Park, puoi starci anche tutta la vita a Modena Park, puoi fare l’amore, semplicemente se vuoi. Hai gli occhi un po’ sognanti, ne vuoi ancora di questo vino dolce che ti frizza dentro al naso? Le senti le giuste vibrazioni? Oh sì ti voglio bene, almeno quanto me ne vuoi tu e dal divano piano, piano scivoliamo giù. Fuori piove ma noi restiamo qui. A Modena Park, puoi starci anche tutta la vita a Modena Park, puoi fare l’amore, semplicemente se vuoi. |
10 – Canzone per Susy
un bassista duro di Rock and Roll
suonavano in provincia per passione, così…
“Dimmi come faccio io ad amarti”, lui le diceva
“Se suono valzer ogni sera
se a casa ho un’altra donna che mi aspetta”
Ma intanto la teneva stretta, stretta
e con la mano le asciugava dolcemente gli occhi.
Susy era nata a Roma ed era una novità
la sua voce trascinava come il fiume
e a guardarla ti incantavi già.
Oh, ma perché Susy bella quella sera
sei andata dentro al camerino?
Adesso avresti i tuoi capelli lunghi
lunghi, lunghi, fino al mandolino.
Susy non aveva fatto i conti con l’altra
con l’altra e con la gelosia
con l’altra e con la gelosia
così che quando smise di cantare
il destino l’aspettava dentro al camerino.
E prima che lei capisse
una forbice tagliava i suoi capelli
una donna, l’altra donna nello specchio
sfogava con odio il suo dolore.
Susy senza la forza di reagire
sentiva cadere giù
le ciocche dei capelli sopra i piedi
e in quel momento nulla più.
Oh, ma perché Susy bella quella sera
sei andata dentro al camerino?
Adesso avresti i tuoi capelli lunghi
lunghi, lunghi fino al mandolino.