GIUSEPPE D’AMBROSIO ANGELILLO – I MIGLIORI. FRAMMENTI DI SAPIENZA MODERNA. VOLUME II

GIUSEPPE D’AMBROSIO ANGELILLO – I MIGLIORI. FRAMMENTI DI SAPIENZA MODERNA. VOLUME II
ACQUAVIVA – NOVEMBRE 2005

Per ingigantirsi l’uomo mente, ma chi dice la verità è sempre il più grande. (p. 7)
Le nostre più intime convinzioni sono dettate o dal nostro spirito o dalle stupidità degli altri. (p. 8)
Il prossimo puzza, è traditore, cattivo. Chi è capace di amarlo nonostante tutto corre seriamente il rischio di diventare un SERIAL KILLER. (p. 11)
In democrazia il vero contraddittorio è sempre tra borghesia e borghesia. Tra borghesia al potere e borghesia rampante. (p. 15)
Lo stupido, anche contraddetto centomila volte, capisce sempre di aver ragione.
L’uomo sincero è sempre maleducato. (p. 18)
Non negare, ma affermare. (p. 19)
La democrazia è una parola con cui molti tirannucci si sciacquano la bocca.
Dobbiamo sempre ringraziare qualsiasi nostro avversario perché ci dà la dimensione della lotta della vita quotidiana. (p. 24)
Il parlare difficile sembra profondo e invece è solo il vile inganno di un idiota. (p. 26)
L’uomo moderno prende a cazzotti tutta l’arte del mondo. (p. 27)
L’antipatico nasconde sempre una grande disgrazia interiore. (p. 30)
L’eternità è una promessa che nessun uomo può mantenere. (p. 36)
La società premia l’apparenza non l’intelligenza. (p. 40)
Il genio non sopporta né il padrone né lo schiavo. (p. 45)
Il normale tra i diversi, il diverso tra i normali. Chissà chi siamo noi. (p. 46)
Città di industrie, città di mercatoni, città di senza Dio. Città senza più lo spirito di una comunità. Città di gente abbandonata da tutti a se stessa.
Le perversioni portano tutte a una assoluta mancanza d’amore. (p. 47)
Morale, etica, religione. Tutto è asservito al dio Denaro. (p. 54)
Chi dice sempre la verità non va mai in contraddizione. (p. 56)
Le perversioni son ben tollerate nel nostro tempo perché la perversione più grande, il bestiale sfruttamento mondiale, sia ben occultato. (p. 67)
Il popolo ama l’incantatore di topi più che il filosofo conoscitore del bene comune.
Per uccidere Dio il nichilista spara a se stesso. (p. 69)
La severità è spesso paura del sentimento. (p. 71)
Visto soggettivamente ogni uomo è il centro del mondo. Oggettivamente ogni uomo non vale nulla da solo. (p. 72)
Una felicità eccessiva è sempre falsa. (p. 77)
L’anima è il filo di voce di Dio dentro noi stessi. (p. 78)
Il politico falsifica sempre anche i più semplici eventi della storia. (p. 81)
L’ironia è sempre indice di una grandezza interiore. (p. 85)
L’ideale non può mai fallire, sono sempre gli uomini che falliscono. (p. 87)
Ognuno si fa guidare sempre e soltanto dal proprio soddisfacimento personale. Chi se ne astiene trova il suo soddisfacimento personale dal farsi guidare dagli altri. (p. 88)
Il vizio è ammirato, la virtù è disprezzata. Tipico segno di un’epoca corrotta. (p. 89)
Chi si vendica è un offeso che vuole passare dalla parte degli offensori. (p. 93)
Gli uomini lottano fra di loro perché non sanno dividere equamente. (p. 94)
L’arte è sempre superpolitica, non è mai quindi né di destra né di sinistra, nonostante ciò che ne possano mai dire i vari soggetti coinvolti. (p. 96)
La più grossa abiezione dei ricchi è di permettere la povertà dei bambini. (p. 98)
Il più grande vantaggio del pregiudizio è che dispensa dal pensare. (p. 100)
In democrazia la maggioranza persegue sempre il bene della maggioranza mai il bene comune. (p. 105)
Le cose hanno valore perché l’uomo glielo dà. (p. 108)
L’ideale è sempre più pericoloso di qualsiasi empiria. L’ideale infatti muove le passioni più profonde dell’uomo, l’empiria muove solo i portafogli. Per questo i politici oggigiorno preferiscono parlare sempre di economia che di metafisica. (p. 109)
Di veri cristiani ne esistono quattro o cinque per ogni generazione in tutto il mondo. Eppure bastano e avanzano a far sopravvivere il cristianesimo lungo i millenni. Il resto è fuffa giaculante. (p. 117)
Il vero cattolico in fondo è un credente indottrinato, cioè un miscredente riverniciato da un materialismo teologale. (p. 118)
La carezza è un gesto d’amore puro. (p. 121)
Quando il democratico teme di perdere grida al pericolo della tirannia. (p. 124)
L’attitudine all’ozio rende l’uomo criminale. Chi non lavora le pensa tutte, anche le più brutte. (p. 154)
Chi imita può avere successo ma rimane sempre un mediocre. (p. 156)
Il comunista è un uomo libero che arriva perfino a sacrificarsi per il bene di tutti. Ma il sacrificio del proprio spirito non è mai un bene. Per nessuno. (p. 166)
Le persone famose ci attirano sempre perché siamo tutti molto invidiosi. Andandogli vicino vorremmo sempre rubar loro qualcosa. Prima fra tutto un po’ di fortuna. (p. 175)
La solitudine se perseguita all’eccesso produce solo veleni e dinamite. (p. 181)
Quando parliamo c’è sempre qualcuno intorno a noi che finge di ascoltarci con molta attenzione. (p. 182)
Si è sempre eroi per caso. Perché anche il pazzo all’ultimo momento l’estremo pericolo lo evita sempre. (p. 183)
Di solito è egoista chi non fa ciò che conviene a noi. (p. 186)
I liberismo dice: “Tutti possiamo diventare ricchi”. Un’affermazione del genere ci dice solo che per ora la maggioranza di noi è povera (globalmente parlando). (p. 191)
O si sfrutta o si è sfruttati: questa l’alternativa meschina dell’ideologia antiumanista borghese. (p. 193)
Gli altri non si cambiano, si amano per ciò che effettivamente sono. (o è meglio lasciarli perdere). (p. 213)
Gli uomini sono uguali ma non sanno assolutamente dividere tra di loro. (per questo Cristianesimo e Comunismo sono sempre politicamente falliti in partenza). (p. 214)
Il male attira perché è molto facile da fare. (p. 215)