GIUSEPPE D’AMBROSIO ANGELILLO – I MIGLIORI. FRAMMENTI DI SAPIENZA MODERNA. VOL. 1

GIUSEPPE D’AMBROSIO ANGELILLO – I MIGLIORI. FRAMMENTI DI SAPIENZA MODERNA. VOL. 1
ACQUAVIVA – NOVEMBRE 2005

“dato l’ordine esistente delle cose per i migliori non c’è altro destino che di essere umiliati e offesi”.
DOSTIEVSKIJ (p. 5)

Non credere in niente, fatti molto più piccolo di quello che sei, e sarai il più furbo di tutti. (p. 7)

Chi crede in Dio è il più rigoroso arrampicatore sociale. (p. 8)

Tra i moderni l’ignoranza è una qualità molto più apprezzata del pensiero coraggioso. (p. 9)

La libertà a volte è una comoda copertura per la nevrosi da profitto del borghese d’assalto. (p. 14)
Il Vangelo di Cristo è completamente incompatibile con la pratica di condotta di qualsiasi capitalista, anche quello più in buona fede, eppure i cristiani seguono fedelmente il capitalista e non il Vangelo di Cristo. Vanno a messa, seguono il Papa, osservano le Sante Feste ma al lunedì mattina sono tutti lì a prendere ordini dal più ricco. Questa forse la più grande schizofrenia della società dell’Occidente. (p. 15)
I gruppi di uomini che si aiutano tra di loro sono sempre i più forti di tutti. (p. 16)
Non dire mai ciò che pensi realmente, possono solo danneggiarti. E in più ti prendono pure per un cretino. (p. 18)
Nell’epoca moderna umano significa idiota. (p. 19)
La democrazia è l’interesse del più forte camuffato da interesse di tutti. (p. 26)
Max e Cristo, due fratelli i cui più stupidi seguaci sono in odio mortale tra di loro. (p. 31)
La verità rompe le palle a tutti. (p. 33)
Chi comanda non può essere gentile con tutti. Ma tutti sono gentili con chi comanda. (p. 36)
La democrazia segue l’opinione della massa. Le opinioni sono quasi sempre false e la massa è una bestia senza testa. (p. 53)
L’artista caga in pubblico e vuole pure essere applaudito. La sua puzza gli fa perdonare molte cose. (p. 60)
Il sonno è la risoluzione di molti problemi per l’uomo. (p. 64)
Educare è reprimere. Amare è rendere liberi.
La guerra dei popoli è sempre stata una guerra tra potenti. (p. 65)
La società capitalistica è una società di uomini, e come tutte le cose umane è destinata a passare pure lei. (p. 68)
Le città moderne sono delle camere a gas dove il boia si giustizia da solo.
I politici vivono di problemi non di soluzioni. (p. 72)
Il vero rivoluzionario supera il sistema che combatte non lo abbatte. (p. 74)
La guerra può anche essere giusta, ma con la violenza sbagliare è inevitabile. (p. 77)
Chi troppo elogia il suo padrone lo vuole presto avvelenare. (p. 79)
Ognuno è solo in mezzo agli altri. Ognuno è qualcuno per mezzo degli altri. (p. 80)
Non fidarti mai di chi dice che vuole migliorare il mondo, fidati solo di chi lo migliora. (p. 90)
Ricchezza è deboscia, povertà è solidarietà. Ma se i poveri diventano ricchi, diventano dei debosciati pure loro. Ricchezza per aiutare, povertà per voler bene. Tutti i guai dell’uomo derivano, in ultima analisi, dal fatto che non sanno ancora dividersi la pagnotta. (p. 94)
Anche le idee più nobili hanno i loro bravi padroni da servire. (p. 104)
Il poeta ride di questa società che non gli dà da mangiare mandandolo ai margini tra gli accattoni. (p. 105)
L’architettura è la poesia delle pietre. L’architettura moderna è la poesia della speculazione. (p. 108)
Le città sono ormai un parcheggio di automobili a cielo aperto. Le strade sono così squallide e intasate che ormai gli uomini le loro anime le vanno a parcheggiare all’inferno. (p. 111)
In dittatura si è servi tutt’insieme, in democrazia ognuno è servo per conto suo. (p. 114)
Il filosofo scrive il libro. L’intellettuale si compra il libro e se lo legge. (p. 115)
Ricordati: convincere uno stupido è una cosa stupida.
Il più grande è sempre un uomo molto umile. (p. 119)
Ogni rivoluzione alleva anche il suo più micidiale traditore. (p. 123)
La saggezza è conoscenza della misura. (p. 126)
Se si ama l’affare non si ama nessuno nemmeno se stessi. (p. 127)
La proprietà privata è un diritto inalienabile specialmente per coloro che possiedono tutto. (p. 137)
Chi si stanca facilmente non cambia mai niente. (p. 144)
L’odio è sempre una conclusione bloccata, l’amore è sempre un nuovo inizio. (p. 145)
Il libro è comunicazione di conoscenza d’esperienza. (p. 153)
Il popolo, il primo pagliaccio che passa per strada suonando il flauto lo segue. (p. 156)
In Occidente c’è un’usurpazione del pensiero di Cristo contro cui nessuno combatte.
Le stupidaggini ti abbassano di livello se ti arrabbi. (p. 165)
I libri non si dimenticano mai di nessuno. (p. 167)
Nel gran teatro della vita ognuno di noi recita la parte dell’attore principale. (p. 172)
Il pudore è molto più sensuale di qualsiasi sguaiataggine. (p. 173)
L’uomo libero ama la solitudine.
La povertà del mondo è già in cammino verso i paesi ricchi, se la ricchezza dell’Occidente non si metterà in cammino verso la povertà del mondo. (p. 178)
I politici che non si parlano tra di loro saranno costretti un giorno a fare a pugni. Il dialogo porta sempre all’umano, che è comune a tutti. Il silenzio e la sordità portano alla follia e alla catastrofe per tutti. (p. 186)
Una pagnotta di pane è una merce infinitamente più nobile di una bottiglietta di profumo. (p. 187)
Chi dice la verità non può essere un reazionario anche se è completamente convinto dell’opposto. (p. 188)
La compassione allevia la bruttezza della vita. il disprezzo la esaspera. (p. 189)
Etica è volere il bene della propria comunità. (p. 195)
Stare dalla parte dei poveri ha arricchito parecchi volponi. Ha innalzato parecchi politicanti. (p. 206)
Il bravo ladrone sa elogiare molto bene. (p. 212)
L’uomo sfrutta il suo simile in quanto si sente superiore. Ma se fosse davvero superiore non avrebbe bisogno affatto di sfruttare il suo simile. (p. 215)
Quando si spengono le luci della ribalta tutti i politici si danno la mano tra di loro. (p. 243)
Non si può piacere a tutti, come non a tutti saremo antipatici. (p. 265)
L’uomo autentico è sempre un grande antipatico. Perché al contrario di altri non ha il pudore di nasconderci a noi stessi la nostra falsità. (p. 267)
Solo chi non giudica non ha pregiudizi. (p.280)
La massa non vuole essere libera, vuole solo godere. (punto di forza della tirannide) (p. 304)