GIUSEPPE D’AMBROSIO ANGELILLO – LA GRANDE MILANO

GIUSEPPE D’AMBROSIO ANGELILLO – LA GRANDE MILANO
ACQUAVIVA – 2005

Joseph K arriva diciannovenne a Milano per studiare filosofia e cercare di diventare scrittore. Il manoscritto acerbo che ha inviato alle case editrici non sa che fine abbia fatto non avendo mai ricevuto risposta. Lo riscriverà…
Arriva dunque a Milano in febbraio, in piena morsa del gelo, con una tosse fastidiosa ad assillarlo… Trovato alloggio per cinque mila lire in una pensione, viene disturbato da una prostituta di mezza età, poi da una seconda grassona che gli si offre per cinque mila lire. Le rifiuta entrambe, sentendole poco dopo picchiarsi brutalmente… Prima di addormentarsi nasconde sotto le lenzuola il milione e duecentomila lire con il quale è giunto in città, sognando poi di essere derubato di cento manoscritti, venduti per un miliardo di franchi francesi, da una prostituta magra…
“Ero ormai compagno un compagno di viaggio nientemeno che del grande Simenon, del grandissimo Céline.” (p. 17)
Al risveglio, biglietto da visita alla mano, decide di recarsi subito all’agenzia matrimoniale di Marianna Lavaincampagna, ricevuto dalla bella titolare in persona, avvenente donna di mezza età alla quale chiede una ragazza disponibile senza impegno. La donna si propone, ma lui la rifiuta volendo, ai tempi, avere a che fare solo con donne più giovani. Sebbene offesa, Marianna gli propone per duecentomila lire un incontro con una diciottenne, figlia di un appuntato dei carabinieri, tale Enza Caraturo…
Rientrato a casa dopo un salto in un affollatissimo bar di poliziotti dove rischia di rissare con un energumeno provocatore, Joseph si vede irrompere in stanza una nuova prostituta, la bellissima Linda, con la quale fa sesso lasciandole centomila lire…
Al mattino esce in cerca di lavoro. Sembra trovare quello che fa per lui su un giornale di annunci. Il direttore di un quotidiano, tale Cagnone, cerca infatti un giovane scrittore… Il sogno della Grande Milano sembra quindi avverarsi, ma la doccia fredda arriva presto durante il colloquio. Il quotidiano si chiama Il Giornale e Cagnone lo assume come autista, incaricandolo di consegnare i giornali diretti in tutta Italia alla stazione e a Linate in cambio di trecentomila lire al mese e la prospettiva di cominciare a far così carriera in azienda…
Alle diciotto, prima di iniziare il turno di lavoro alle ventuno, Joseph si reca da Enza, innamorandosene a prima vista… Il sogno dell’amore perfetto sfuma presto, giacché la ragazza, bellissima ma non benestante, lo interroga sui beni che possiede, scartandolo per troppa povertà. Cerca infatti un uomo che possa pagarle la verginità cinque milioni, consentendole così di lasciare Milano per cercare fortuna a New York… Sovreccitato, Joseph le propone di darle tutti i soldi che ha con sé, ottocento ottantamila lire, in cambio di un pompino. La ragazza accetta e così lui appaga parzialmente le proprie voglie lasciando la casa di Enza senza più un soldo in tasca…
Prima d’iniziare il turno di lavoro si ferma ancora nel bar dei poliziotti. Alcuni, riconoscendolo, lo guardano male. Lui beve il caffè e, nell’andarsene, viene nuovamente infastidito dall’energumeno…
Poco dopo, eccolo alla guida del furgone, lavoro che è costretto a tenere per anni non trovando di meglio e non ricevendo i suoi articoli risposta alcuna. I cinque milioni per Enza non li ha mai racimolati, accontentandosi di avventure, prostitute e giornaletti…
**Copia numero 118***
*Errore di impaginazione. Dalla pagina 33 si passa infatti alla 39 in progressione fino alla 43, dopo la quale si torna alla 34 fino alla 38 per giungere infine alla 44***