FEDERICO GARCIA LORCA – IL MALEFICIO DELLA FARFALLA

FEDERICO GARCIA LORCA – IL MALEFICIO DELLA FARFALLA
ACQUAVIVA – III ed AGOSTO 2006

TRADUZIONE: Giuseppe D’Ambrosio Angelillo e Rossella Flor Del Campo

Spararono i franchisti, maestrino,
e ti colpirono al cuore,
ma tu avevi mille cuori

PROLOGO

Ma un giorno… un insetto volle guardare oltre l’amore. S’invaghì di un sogno che nella vita non esisteva. […]
si avvelenò con un “io ti amo, signorina impossibile”. […]
È inutile dirvi che l’animaletto innamorato morì. (p. 7)

ATTO PRIMO
In prato all’ombra di una quercia, poco dopo l’alba…

Comare Scarafaggia, cinica, disillusa e afflitta per la morte del marito poeta, discorre con la saggia Scarafaggia Fattucchiera alla quale confida le pene per un figlio ugualmente poeta e innamorato di non si sa chi…
Ben presto arriva la bellissima Scarafaggina Valentina, figlia della ricca e altezzosa Comare Orgoglio… Comare Scarafaggia le chiede cos’abbia che non vada al punto da renderla triste…

E allora
da dove viene la tristezza
che t’ammala e t’avvizzisce?
Di che soffri? (p. 20)

È innamorata e non ricambiata, risponde lei… Di suo figlio!… Continuando a parlare, Comare Scarafaggia capisce trattarsi di suo figlio Scarafaggino, ripromettendosi di fare in modo di farlo innamorare di lei…

(trasognata)
Lei è ricca. È ben balordo
questo mio figlio strampalato.
Ci penserò io
a farlo innamorare di lei. (p. 27)

Comare Scarafaggia fa uscire Scarafaggino affinché si avvicini a Valentina… Il figlio non vuole, dichiarando di non volersi sposare. Lei insiste, sfoggiando cinismo…

L’amore è solo una chimera,
un sogno fatto male,
una poesia che mai
sarà scritta bene.
No, io non mi sposo
senza amore. (p. 30)

I due giovani si parlano infine, con Scarafaggino a tarpare i sogni d’amore di Valentina…
Ah, amico mio!
Io cerco l’amore.
È una cosa
ben difficile a trovarsi. (p. 33)

È acqua passata.
Ora non ti amo più, Valentina. (p. 34)

A interrompere il loro dialogo giunge Scorpioncino, faceto e ubriacone, che si diverte a scherzare grossolanamente, spaventandoli nel minacciare di mangiarli… Valentina si rifugia da Comare Scarafaggia che esce scacciando a male parole lo scorpione. La giovane dichiara di esser stata nuovamente rifiutata, con Comare a prometterle di far cambiare idea al figlio… Ma ecco giungere alcune scarafagge contadine trasportanti il corpo ferito di una stupenda farfalla bianca che nella caduta da un alto cipresso ha riportato la rottura di un’ala… Di lei s’innamora a prima vista
Scarafaggino, messo in guardia dalla Fattucchiera su quell’amore impossibile che lo condurrà alla morte…

Scarafaggino, il tuo destino
è sulle ali di quella meravigliosa farfalla.
Non pensarla troppo
o potrai pure perderti. […]
Questo cerchio magico lo predice con chiarezza:
se t’innamori di lei,
ahimè! Morirai. (p. 52)

ATTO SECONDO p. 54

Due scarafagge contadine parlano di Scarafaggino, poeta ormai innamorato alla follia della farfalla dalle bianche ali, nel mentre curata nella di lui casa…
Comare Scarafaggia ha nefasti presentimenti e si addolora per la sorte del figlio, maledicendo quel marito poeta che ha rovinato il figlio con il proprio esempio…
“Vaga nel mio cuore
un triste presentimento”. (p. 62)

La farfalla riprende i sensi, iniziando a declamar versi…
“Perché io sono la bellezza
e la morte”. (p. 64)

Attratto dall’odor di carne fresca, arriva in fretta anche Scorpioncino che, seppur a fatica, la guardiana riesce ad allontanare…
Tre lucciole, in cerca di un innamorato, si avvicinano alla farfalla che l’amore non conosce, ripartendo al termine di un breve dialogo…
Ormai folle d’amore, colorato di giallo, Scarafaggino si presenta al cospetto della bianca farfalla che sta tentando di alzarsi in volo per tornare dai suoi figlio oltre le querce…
“Se ti sposi con me
curerò di baci le tue ferite,
e un bell’usignolo amico mio
ci farà volare nel mattino”. (p. 77)

(La farfalla tenta di volare ma cade a terra. Scarafaggino le si avvicina.)
Senza te il mio cuore appassisce. (p. 78)

La farfalla lo respinge e Scarafaggino si sfoga con la Fattucchiera…

Ah! Amica mia, maestra,
il mio amore
non ne vuole sapere nulla di me,
nemmeno ascolta le mia parole
di sogno liberato.
Vuole volarsene via,
verso la montagna e i prati infiniti.
E io senza di lei
sono come una luna senza cielo,
una mela senza albero,
un fiume senza mare. (p. 80)

La farfalla riesce, seppur a stento, a volare via…

(muove sempre più forte le ali, e poi piano se ne vola oltre i rami, verso le vecchie querce del bosco.) (p. 83)

Disperato, Scarafaggino si suicida gettandosi nelle acque del vicino torrentello…

Rimasta sola, Comare Scarafaggia non può far altro che maledire la poesia…

Ho perso mio marito,
ho perso il mio unico figlio.
Cosa mai resta di me?
Canti perduti nel vento, parole delicate
che nessuno ormai ricorda più.
Sia maledetta per sempre la poesia
e chi per primo nominò le cose! (p. 86)

Ma ecco arrivare Scorpioncino con quelli che sembrano i resti della farfallina che, tra risa e frasi beffarde, dichiara di aver divorato con gusto. Disgustati, i presenti lo invitano ad andarsene, ma, appreso della morte di Scarafaggino, affranto svela di aver fin lì scherzato e di aver visto la farfalla volare verso il bosco di querce, andandosene triste e barcollante…
Tre cicaline commentano la morte della farfalla…
Fattucchiera onora la memoria dei due defunti, mentre Valentina, vagando nel bosco delle margherite giganti, piange la morte dell’amato, disperandosi al cospetto di una giovanissima scarafaggia triste per esser stata appena lasciata…
Amore mio,
montagna di malinconia
e ferita di cielo,
io, quaggiù, ti amo sempre (p. 94)
Bambina mia,
come te anch’io soffro.
Ma il mio amore, ahimè!, è morto.
(piange)