CONFERENZA SULLA PROFILASSI DELLA TUBERCOLOSI tenuta in particolare da Louis Destouches [A partire da marzo 1918]

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CONFERENZA
SULLA PROFILASSI
DELLA TUBERCOLOSI
tenuta in particolare
da Louis Destouches
 [A partire da marzo 1918]
TRADUZIONE
Stefano Fiorucci e Jeannine RenauxSe la Commissione Americana di Preservazione contro la Tubercolosi è venuta in Francia per aiutare nella lotta contro questo grande flagello è perché i danni che questa malattia causa al nostro grande paese aumentano tutti i giorni e hanno profondamente toccato gli Americani. Sanno che in questo momento tutte le nostre energie sono dirette al fronte e hanno pensato che in qualità di alleati, con medici, infermiere a domicilio e i fondi necessari, potranno aiutare tanto le retrovie quanto il fronte a mantenere e a migliorare questo elemento di forza nazionale: la sanità del popolo francese. Hanno pensato che insieme ai Francesi potevano stabilire delle istituzioni di lotta alla tubercolosi e alla mortalità infantile, le quali dovranno continuare i propri benefici sotto la direzione di medici Francesi dopo la guerra.
Se noi siamo qui oggi è perché la Commissione Americana ha scelto il vostro dipartimento come primo per organizzarci, d’accordo con le Autorità e i medici, un sistema di lotta alla tubercolosi completo come quello che è conosciuto e messo in pratica negli Stati Uniti, anche perché ci ha trovato un appoggio più che benevolo del Signor Prefetto, del Sig. Sotto-Prefetto, del Signor Sindaco e soprattutto dei dottori più rinomati del dipartimento che chiedono solo di unire i propri sforzi ai nostri.
E a questa lotta dalle retrovie per conservare la sanità che vi invitiamo tutti, uomini e donne di tutte le classi[,] per combattere questo altro nemico[,] la tubercolosi[,] che è il più grande flagello economico e sociale dei nostri tempi e che porta via al nostro paese più di 90.000 uomini, donne e bambini ogni anno.
Considerate bene la portata del male: un Francese su otto muore di questa malattia e più di quattro milioni sono destinati a morirvi prima o poi se non ci si mette al lavoro da subito tutti insieme per evitargli il male e per curare quelli che si saranno ammalati.
La Francia non è il solo paese dove c’è la tubercolosi perché la tubercolosi esiste ovunque c’è della povertà, della miseria e dell’ignoranza. Ma in Inghilterra, in Germania, in America, se ne muore molto meno ogni anno perché questi paesi hanno ben organizzato la lotta. In America in particolare, si è riuscito a far precipitare il numero dei decessi causati dalla tubercolosi della metà in 25 anni e in alcuni Stati di H in 10 anni.
Non è per imporre dei metodi medici Americani che sono venuti, ma per aiutarvi e trasmettervi l’esperienza che gli Americani hanno acquisito nella loro lotta contro questa malattia emortalità infantile da più di 20 anni. Un’esperienza che è costata loro milioni e un quantitativo enorme di energia fino a quando sono giunti a creare un efficace sistema d’organizzazione di lotta antitubercolosi.
Questa esperienza che gli Americani hanno acquisito vorrebbero che fosse utile alla Francia e vi dico in poche parole in cosa consiste la loro organizzazione:
1° – Primo la creazione di un numero considerevole dispensari anti tubercolosi ovunque, soprattutto nelle grandi città e almeno uno nelle piccole città e nei grandi villaggi. Parlerò dopo del ruolo dei dispensari.
2° – Poi la denuncia obbligatoria da parte dei medici della
Tubercolosi alle Autorità Municipali. Questa dichiarazioneperfettamente riuscita in America e non sembra che la denuncia di tutti i tubercolosi sia impossibile in Francia, perché questa malattia non è più vergognosa della febbre tifoidea, della difterite e della scarlattina, le quali sono obbligatoriamente denunciate dai dottori alle amministrazioni comunali. Prima di poter combattere con efficacia e fino in fondo la tubercolosi si deve sapere quali sono le persone affette da tubercolosi e dove abitano.
3° – Scuole per infermiere a domicilio dove sono istruite quelle che vogliono dedicarsi alla lotta contro questi due nemici nazionali: la tubercolosi e la mortalità infantile. In effetti sono le infermiere a domicilio che aiutano i medici, che fanno il lavoro più grosso nei dispensari, ossia le visite a domicilio delle famiglie di quelli che vengono al consultorio. Danno i necessari consigli igienici e si occupano dei bambini che circondano i malati affinché non si prendano la malattia e ogni volta che è possibile, questi bambini sono inviati in campagna.
E l’infermiera a domicilio che porta al domicilio stesso delle famiglie, l’influenza del dispensario, l’educazione igienica di tutti i membri di quella famiglia; è in famiglia che questa malattia sociale si combatte meglio.
4° – Infine un’immensa campagna d’educazione popolare contro la tubercolosi e i suoi alleati è stata fatta a tutte le classi della Società negli Stati Uniti. Ha dato dei risultati eclatanti.
Non si deve dimenticare che il fine di questa educazione non consiste solamente nell’acquisizione di alcune conoscenze, ma anche e soprattutto nella volontà ben salda di metterle in pratica ed è nella comprensione definitiva e profonda delle condizioni necessarie alla sopravvivenza dei loro bambini che le madri prenderanno la volontà necessaria per applicarla.
La donna francese ha imparato molte cose dalla guerra; a fare munizioni, lavorare la terra, condurre tram, è ancor più indispensabile che impari a mettere al mondo dei bambini sani e in buone condizioni. Ma quante madri d’una città sanno se ci sono stati più o meno bambini morti rispetto alla città vicina e se lo sapessero, cosa si sarebbe dovuto fare per salvare la metà di quei piccoli morti?
Non spetta solo al medico la conoscenza di quelle cose, ma è anche il primo dovere della madre quello di preoccuparsene.
E opportuno colmare questa lacuna con l’assidua frequentazione dei corsi di puericultrice dove le visite di lattanti saranno al tempo stesso degli insegnamenti per le ragazze e le madri.
Le infermiere a domicilio la cui azione contiene in una larga misura la mortalità infantile, dovranno farsi conoscere meglio e assumere in Francia l’alta missione di educazione che adempiono già con successo in altri paesi. Ma infine e soprattutto, il medico francese, la cui devozione e abnegazione sono ammirevoli, dovrà restare il più fidato e il più influente consigliere della mamma.
Tutti i nostri sforzi dovranno condurre a nuove creazioni sia per decreto, sia per iniziativa privata, di istituzioni per le cure da impartire ai bambini.
Avete qualcuna di queste istituzioni nella vostra città. Sono i Consultori Infantili, le «Gocce di Latte», Asili nido, o Opere della stessa natura, che hanno tutte per scopo d’insegnare e di procurare i metodi per assicurare la procreazione e la nascita non solo di bambini vivi, ma soprattutto sani e vigorosi.
Non faremo affatto l’elogio di queste opere, sono tutte infinitamente preziose e utili; ma è importante per la creazione di nuove opere di questo genere che le donne affermino la propria volontà di fare un uso costante di queste istituzioni e di trarne tutti gli insegnamenti desiderabili.
Un’altra misura s’impone per la salvaguardia del bebè francese: è la lotta a oltranza contro tre flagelli:

L’alcolismo
La tubercolosi
La sifilide
Non sembra proprio che il mondo abbia una nozione reale, una conoscenza ben precisa dei loro terribili e silenziosi danni.
In primo luogo, l’alcol[,] la cui influenza nociva altera e presto corrompe il sangue paterno o materno[,] condanna la loro progenie a una vita misera, sofferta e dolorosa, che una complicazione provvidenziale per fortuna accorcia molto spesso.
Poi, la tubercolosi, che è un altro grande nemico dell’Infanzia.
Sono poche le sofferenze più pietose, più degne di compassione di quelle di cui affligge.
Esiste infine un altro male più terribile ancora, più inesorabile degli altri due, perché nettamente ereditario. A causa della sifilide il cammino della vita non è per migliaia di esistenze che una lunga tortura.
Anche lì, abbiamo a che fare con un male che può essere evitato; i metodi di prevenzione sono numerosi, efficaci e ben noti.
Se è perdonabile il non preoccuparsi affatto della propria salute, una negligenza che può essere per un innocente la fonte d’una decadenza e di sofferenze innumerevoli, costituisce il crimine più orribile che sia dato di commettere.
Devo menzionare un metodo americano e pratico di salvaguardia del neonato che poggia sull’educazione materna della sorella maggiore dei bambini d’una stessa famiglia. Questo metodo è stato preconizzato e applicato in America da alcune infermiere a domicilio che avevano notato nelle loro visite alle famiglie povere che i consigli dati alle madri erano considerati e messi in pratica soprattutto dalla sorella maggiore.
C’è sicuramente modo d’insegnare alle sorelle maggiori francesi a diventare anche intelligenti ausiliarie delle madri di famiglia. Avete visto tra i nostri manifesti quello che rappresenta un monomio di bebè. Può sembrare paradossale che dei bebè reclamino i loro diritti. Non è meno vero che ne abbiano di eccellenti e di assoluti.
Nessun organismo vivente è più impotente, più indifeso di un essere umano alla sua nascita e se degli uomini nel pieno delle proprie facoltà, delle proprie forze, hanno dei diritti, perché il bambino senza difesa non ne avrebbe?
Questi diritti voi li conoscete:Avere dei genitori sani
Una buona levatrice competente
Del buon latte
Delle cure materiali
Aria e sole

Per farla breve, il massimo delle possibilità di vivere.
Rispettare questi diritti significa diminuire automaticamente la mortalità infantile.
L’esperimento è stato fatto a New York dove su tre bambini che morivano fino a dieci anni fa, ne muoiono solo due oggi.
Bisogna agire.
Ovviamente ciò necessiterà di prolungati sforzi, dispendio di soldi, ma non si disperdono enormi somme per controllare e preservare il nostro bestiame dalle malattie?
Si deve anche combattere l’ignoranza, erigere un numero sempre crescente di centri d’educazione popolare al fine di contenere prima[,] e alla fine distruggere^] le cause di questo disastro permanente che è la mortalità infantile.
Vorremmo che le madri incoraggino [sic] l’interesse che suscitano e s’informino di quello che si fa nelle loro città o nelle città vicine per i neonati o le future madri.
Lo ripeto, sono numerose le ragioni che rendono opportuno un intervento in favore dell’infanzia.
Per colpa della guerra le madri sono costrette a lavorare nelle fabbriche e la loro assenza è un danno per l’infanzia.
D’altro canto, i flagelli della tubercolosi e della sifilide hanno preso una forma recrudescente per via delle anormali condizioni sociali; a meno che non si prevengano i loro attacchi, minacciano la nostra razza nelle sue vive opere.
Sebbene l’alcolismo possa essere più facilmente e vittoriosamente combattuto rispetto al passato; tutti questi fattori spingono in favore d’un intervento vigoroso e immediato.
Riassumendo, tutto quello che chiediamo per i neonati si formula in tre punti indiscutibili:
1 ° – Genitori sani.
2° – Un aiuto abile e pulito al momento del parto; un’ostetrica maldestra e sporca è da temere più della mancanza di soccorso.
3° – Un’infanzia sana.
Se gli adulti si accontentano di un’alimentazione qualsiasi o insufficiente, è affar loro; ma un piccolo essere senza difesa del quale i genitori sono responsabili ha diritto ad un’adeguata alimentazione e[,] generalmente[,] al latte materno.
Se il popolo francese vorrà unirsi per chiedere che sia accordato il soddisfacimento di questi tre diritti, si giungerà a salvare più esistenze di quante la guerra ha ucciso in sei mesi.
Vi chiediamo di affermare che siete pronti a esigere per la sua esistenza tutto quello che assicura la sopravvivenza dei nostri bambini[,] e se affrontate da subito l’impegno di mettere in esecuzione quello che vi chiediamo, compirete una larga parte nell’opera di rigenerazione nazionale che ci è cara.
Le riforme più ingegnose, le leggi più sontuose in vista della prosperità d’un popolo, sono bollate di ridicolo e di nullità, se questo popolo non ha bambini.
Le battaglie più decisive per l’avvenire d’una Razza si combattono attorno alle sue culle.
E la loro sorte è nelle mani delle madri.
Sarebbe stupido e criminale che questa terra di Francia, così fortemente inseminata dalle vostre sofferenze, dai vostri sacrifici e dai vostri lutti resti sterile per vostra
Colpa