CLINT EASTWOOD – FINO A PROVA CONTRARIA [TRUE CRIME]

CLINT EASTWOOD – FINO A PROVA CONTRARIA [TRUE CRIME]

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Il giovane afro Frank Beachum viene trasferito nel braccio della morte a San Quentin per la sua prossima esecuzione. Del suo caso discute in un bar con una collega, Michelle Ziegleer, il vecchio giornalista Steve Everett, ex alcolista. La donna rifiuta la sua corte e si mette in cammino con la propria autovettura ma, distrattatasi per cambiare stazione radio e complice la pioggia, perde il controllo del veicolo finendo per morire impattando contro veicoli fermi sulla carreggiata nella famigerata “curva della morte”…
Il direttore dell’Oakland Tribune, Alan Mann, decide di sostituire Michelle con Steve, che molti, come il redattore capo Bob, non ritengono all’altezza anche per via del suo passato da alcolista e per la sua impostazione dei pezzi di tipo investigativo… Alan taglia corto e ricorda al collega che Frank è stato allontanato dal giornale newyorkese per il quale lavorava per aver messo sotto accusa un collaboratore del sindaco, senza mai ritrattare da vero dritto…
Steve, che ha una relazione con Patricia, la moglie di Bob, si reca subito in redazione, da quello convocato…
Frank viene informato dal direttore del carcere sulla procedura che avrà luogo la sera, con il condannato a rifiutare i sedativi per rimanere lucido fino alla fine…
La condanna a morte di Frank è prevista per la mezzanotte, e Steve dovrà intervistarlo al fine di redigere un articolo “umano” che attiri l’attenzione dei lettori facendo leva sulle emozioni… Viene informato che Frank è accusato di aver ucciso una commessa incinta di un supermarket, Amy, che gli doveva novantasei dollari per la riparazione dell’auto da lui effettuata. L’uomo è un pluripregiudicato che si dichiara innocente e che è stato condannato per la testimonianza di due bianchi, una donna, Nancy, che lo avrebbe visto fuggire all’esterno del negozio, e un contabile, Dave, che asserisce di averlo scorto chino sul cadavere dopo essere entrato nel negozio dopo l’ascolto degli spari…
Steve si mette subito al lavoro, ascoltando gli appunti registrati da Michelle e leggendone gli appunti… Non è convinto della veridicità della testimonianza di Dave, dato che difficilmente un contabile possa avere il coraggio di entrare in un locale dove si è appena verificata una sparatoria…
Frank rifiuta il conforto del reverendo che vuole spingerlo a profferire parole di pentimento…
Passando innanzi al negozio dove si è consumato l’omicidio di Amy, Steve si ferma per un sopralluogo al locale… Tornato a casa per prendere la figlia e portarla allo zoo, vede in tv il testimone Dave dichiarare di aver visto negli occhi Frank dopo il delitto. Chiama così nell’ufficio dove quello lavora, chiedendo di essere ricontattato…
Allo zoo Steve riesce a omunicare con Dave ottenendone un appuntamento. Per concludere in breve il giro dello zoo, Steve carica allora la figlia in un carrello iniziando a spingerla di corsa, provocandole però una rovinosa caduta…
Frank riceve la visita in carcere della moglie e della figlioletta, ribadendo la propria innocenza… Chiede di aver fede…
Nel mentre Steve parla con Dave in un locale. Il testimone spiega di essere entrato nel negozio dopo gli spari e di aver scorto, dietro il bancone, Frank chinato sul cadavere di Amy presumibilmente per rapinarla di anelli e catenine. Al suo apparire, quello è fuggito dalla porta di servizio. Steve si mostra però scettico su quanto appena ascoltato…
Tornato in un ufficio, Steve fa ancora ricerche sul caso, recandosi poi da Alan per dichiarargli di essere convinto dell’innocenza di Frank, ricevendo però l’invito a lasciar stare…
Frank dà l’addio alla figlioletta, rimanendo con la moglie…
Alle sedici Steve arriva a San Quentin, al cui esterno si trova un picchetto di persone che attende con trepidazione l’esecuzione di Frank…
Alle sedici e quattro minuti Steve parla per quindici minuti con Frank. Il detenuto è pronto ad accettare il proprio ingiusto destino grazie alla fede in Dio, ma Steve gli chiede a bruciapelo se abbia ucciso Amy e cosa sia accaduto al negozio. Frank spiega di essersi ivi recato unicamente per acquistare un barattolo di salsa. Si è accordati sulla data di restituzione del di lei debito, recandosi poi in bagno. Da lì ha sentito gli spari. Uscito di corsa, ha scorto il cadavere della ragazza in terra e qualcuno fuggire dalla porta di servizio. Si è chinato su di lei per soccorrerla, cercando di praticarle la respirazione artificiale. È poi entrato Dave, che ha equivocato la sua presenza. È fuggito, imbattendosi anche in Nancy… I toni si alzano e Steve viene allontanato dalle guardie proclamandosi convinto dell’innocenza di Frank… Il direttore cerca di convincere il giornalista che i detenuti sono soliti inventare storie e mostrarsi innocenti, nutrendo però lui stesso dubbi, non confessabili, sull’effettiva colpevolezza di Frank…
Steve si reca a colloquio del pubblico ministero che ha chiesto la condanna di Frank, chiedendole della presenza di un ulteriore cliente. I dubbi del giornalista si fanno pertanto certezza, ma la donna gli rivela che Frank ha fallito la prova della verità, mezzo tuttavia non utilizzabile in processo e per questo non presente agli atti…
In redazione Steve prosegue con le indagini sull’identità dell’uomo dileguatosi, mentre, poco dopo, viene redarguito per via dei problemi causati in carcere e per la tresca con Patricia… Ad Alan dichiara di aver scoperto la presenza del killer nel locale, il cui nome è conosciuto in Procura… Per avere campo libero nelle indagini, si fa licenziare, recandosi a casa di Michelle dove scopre casualmente un appunto relativo a un testimone, Warren, la cui testimonianza era stata annotata come sospetta dalla giornalista…
Steve si reca a casa della nonna di Warren, apprendendo al termine di un lungo colloquio che il ragazzo è stato accoltellato a morte tre anni prima. La speranza di sfruttarlo per riaprire il caso svanisce… Mentre viaggia in auto, apprende via radio della confessione di Frank al reverendo…
Steve torna affranto a casa dove la moglie, informata della sua ennesima tresca con Patricia, gli annuncia di volerlo lasciare…
Il direttore s’infuria con il reverendo per la confessione non effettivamente resa da Frank che, associato a una congregazione, ha peraltro un proprio pastore…
Steve va a distrarsi in un bar a bere alcolici. In TV segue il reportage su Frank, mentre nella propria mente ricostruisce quanto capitato nel negozio. L’intuizione è la catenina sottratta dal killer ad Amy, con le di lei iniziali, e scorta al collo della nonna di Warren. Seppure ubriaco, raggiunge in fretta la casa della donna che confessa di aver ricevuto la catenina dal nipote e di avergli letto il male commesso negli occhi. Un ragazzo ora in carcere gli aveva venduto la pistola con la quale Amy è stata poi uccisa… Insieme provano a raggiungere la casa del governatore prima della mezzanotte… La polizia li insegue, ma Steve riesce a seminarli e a raggiungere la casa del politico…
La procedura di esecuzione viene avviata, ma, durante la stessa, giunge la telefonata del governatore con l’ordine di sospensione…
Steve, ormai disoccupato e senza casa, entra in un negozio di giocattoli flirtando invano con la commessa asiatica presente. È candidato al premio Pulitzer…
All’esterno s’imbatte in Frank, in giro per compere con la famiglia, che gli rivolge un breve cenno… Solitario, Steve si allontana…