ANGELO BRANDUARDI – IL ROVO E LA ROSA


ANGELO BRANDUARDI – IL ROVO E LA ROSA
Ballate d’amore e di morte
LUNGOMARE – 8032732380404 – 2013
Il cd, estremamente curato e raffinato, presenta brani dalle ottime melodie accompagnate da un cantato lento e pacato (come da ormai troppi dischi). Le musiche sono liberamente ispirate a ballate elisabettiane, mentre i testi, eccellenti, sono di Luisa Zappa (eccetto Geordie di Fabrizio de André). Impeccabile anche il libretto dei testi. Tra i brani spiccano Rosa di Galilea, Lord Baker (lungo pezzo a tre voci), Suite per arciliuto e voce e Barbrie Allen.

Voto: 7.5 (avrebbe potuto essere 9 con ritmi più veloci).

 

TRACKLIST e TESTI
1 – BAIDIN FHEILIMI
La barca di Feilimi che navigò fino a Gabhia…
La piccola, vivace barca di Feilimi, costruita agile e leggera.
La bella barca di Feilimi che navigò fino a Tory…
E a Tory andò ad infrangersi.
Baidin Fheilimi d’imigh go Gabhla
Baidin Fheilimi ‘s Feilimi ann
Baidin bideach Baidin beosach
Baidin boidheach Baidin Fheilimi
Baidin direach Baidin deontach
Baidin Fheilimi ‘s Feilimi ann
Baidin Fheilimi d’imigh go Toraigh
Baidin Fheilimi ‘Failimi ann
Baidin Fheilimi briseadh I d’Toraigh
Baidin Fheilimi ‘s Feilimi ann
2 – LORD FRANKLIN
Navigavamo tornando a casa,
nella mia amaca mi colse il sonno…
e feci un sogno che sembrava vero,
rividi Franklin
coi suoi cari compagni.
Con cento fidi era salpato,
col primo vento di Primavera ,
verso il passaggio che taglia il Polo,
dove chi naviga
ha in sorte di andare.
Troppo crudele quel freddo mare,
bianche montagne da valicare,
là solo l’eskimo con la sua canoa,
quegli aspri ghiacci
riesce ad attraversare.
In Baffin Bay soffia la balena,
la fede di Franklin non vacillò,
il cuore di Franklin lo spinse ad andare,
ma alle sue spalle
si chiuse il mare.
Ora ogni notte è una lunga pena
ma per Lord Franklin alzerò le vele.
Tentando ancora di ritrovarlo,
seguirò Lord Franklin,
ovunque lui sia.
3 – MARY HAMILTON
L’ho addormentato nella culla
e l’ho affidato al mare…
Che lui si salvi o vada perduto
e mai più lui ritorni da me.
L’hanno detto giù nelle cucine,
la voce ha risalito le scale
e tutta la casa ora lo sa,
ieri notte piangeva un bambino.
L’hanno detto giù nelle cucine
e la Regina ora lo sa
Mary Hamilton ha avuto un bambino
dal più nobile di tutti gli Stuart.
Adesso alzati e dillo a me,
lo so che avevi un bambino,
tutta la notte ha pianto e perché
ora tu non l’hai più con te ?
Adesso alzati, vieni con me,
questa sera andremo in città.
Lava le mani, lavati il viso,
metti l’abito più scuro che hai.
Abiti a lutto non indossò
per cavalcare fino in città.
Vestita di bianco la gente la vide
per le strade di Glasgow passare.
La scorsa notte dalla mia Regina
le ho intrecciato con oro i capelli,
in ginocchio ho lavato i suoi piedi
ad in cambio ho avuto la forca.
Non lo sapeva certo mia madre
quando a sé lei mi stringeva,
delle terre che avrei viaggiato,
della sorte che avrei avuto.
“Povera Mary, povera te!”
“Non piangete – rispose – per me.
Datemi un velo per coprire il mio viso,
ma sappiate che io non ho colpe.”
Vieni Mary, vieni con me!”
Disse il re scendendo le scale,
la guardò con occhi pietosi:
“Questa sera siedi a cena con me!”
Erano in quattro a chiamarsi Mary,
questa notte non saranno che tre…
C’era Mary Beaton e Mary Seton
e Mary Carmichael e me.
4 – ROSA DI GALILEA (IL CILIEGIO)
Già ero vecchio e stanco per prenderla con me,
ma il vecchio giardiniere rinunciare come può
all’ultimo suo fiore, se l’Inverno viene già.
Già ero vecchio e stanco, ma la volli per me
e il sorriso della gente di nascosto accompagnò
il mio andare verso casa e l’Inverno viene già.
Poi anche il mio ciliegio a suo tempo maturò,
lei venne un mattino a chiedermene i frutti:
“Devo avere quelle ciliegie, perché presto un figlio avrò.”
Io guardavo le sue guance, più bella era che mai,
a sentivo dentro me già crescere la rabbia:
“Chiedi al padre di tuo figlio di raccoglierle per te!”
Sorridendo come sempre, le spalle mi voltò
e la vidi in mezzo al prato verso l’albero guardare,
era l’ultimo mio fiore e l’Inverno viene già.
Fu il ramo suo più alto che il cieliegio chinò
ed il padre di suo figlio così l’accontentò…
Già ero vecchio e stanco per prenderla con me,
ma lei era la più bella che avessi visto mai,
la sua pelle come rosa… Rosa di Galilea.
5 – LORD BAKER
Lui era il Lord di queste belle terre,
era un signore di gran lignaggio
e prese il mare su di una grande nave,
verso paesi sconosciuti.
Lui viaggiò ad Est e viaggiò ad Ovest,
fino al freddo Nord, al caldo Sud…
Ma il giorno in cui lui sbarcò in turchia,
fu catturato e imprigionato
dal fiero Turco che viveva lì.
Ed era padre di una figlia sola,
la più bella lady nata in Turchia
prese le chiavi e ingannò suo padre,
rese a Lord Baker la libertà.
“Lo so che hai case, tela di lino,
il Northumber s’inchina a te,
ricorderai la ragazza turca
che oggi ti ha reso la libertà?”
“Lo so che ho case, tela di lino,
il Northumber s’inchina a me,
tutto ai tuoi piedi metterò, mia cara,
perché mi hai reso la libertà.”
Lei lo condusse giù fino al porto,
per lui armò una ricca nave,
Ed ad ogni sorso di quel vino rosso
Brindò: “Lord Baker, che tu sia mio!”
Ci fu tra loro una promessa
Per sette anni ed ancora sette…
“Se non prenderai mai un’altra sposa,
non sarò mai io di un altro uomo.”
E sette anni eran passati
E sette ancora sommati a quelli…
Lei radunò tutti i suoi vestiti,
giurò: Lord Baker, ti troverò!”
Lei viaggiò ad Ovest e viaggiò ad Est,
sino a che giunse ad un grande palazzo.
“Chi c’è, chi c’è? – si destò il guardiano –
Bussa gentile a questa porta.
“È qui che Lord Baker vive? – chiese la lady –
Ed ora è in casa il tuo signore?”
“È qui che Lord Baker vive – replicò il guardiano –
E proprio oggi lui prende moglie.”
“Vorrei un poco di quel loro dolce
Ed un bicchiere di vino rosso,
che si ricordì la bella lady
che là in Turchia lo liberò.”
E corse, corse il buon soldato
Fino ai piedi del suo signore.
“Ora alza il capo, mio buon guardiano,
che novità porti con te?”
“Per te io annuncio un grande evento,
la più bella lady che si vide mai
resta in attesa di carità…
Porta un anello ad ogni dito,
solo al medio ne porta tre.
E con quell’oro lei può comprare
Tutto il Northumber ed anche te.
Ti chiede un poco del vostr dolce
Ed un bicchiere di vino rosso.
Ricorderai la bella lady
che là in Turchia ti liberò?”
Scese la madre della sua sposa:
“Figlia mia cara, che sarà di te?”
“Con me tua figlia non ha mentito,
non ha mai detto d’amare me.
Venne da me con una borsa d’oro,
ne avrà in cambio ben trentatre.”
Prese la spada tra le sue mani
E poi di fette ne tagliò tre:
“una alla madre della mia sposa,
una al mio amore, una per me.”
Così Lord Baker corse alla porta,
di ventun passi ne fece tre.
Prese tra le braccia la ragazza turca
E baciò il suo amore… teneramente.
6 – IL FALEGNAME
Sono tornato da te, mia cara,
ben trovata, lui gridò.
Sono tornato dal mare salato
solo per amare te.
Potevo avere la figlia del re
e lei voleva me.
Ma ho rifiutato tutto quell’oro
solo per amare te.
Se avessi sposato la figlia del re,
vergogna ora per te.
Io ho sposato un buon falegname
e così bello è il mio uomo.
Ti scorderai del bel falegname
e verrai via con me.
Ti porterò dove l’erba è verde
sulle rive  del mare salato.
Potessi scordare il buon falegname
io verrei via con te.
Cosa farai per farmi felice,
protetta dalla povertà?
Sei navi solcano il mare per me,
e sette ancora ne tengo a terra.
E centodieci dei miei marinai,
pronti al tuo comando.
Lei strinse forte il suo bambino,
tre volte lo baciò.
Disse: “Rimani col mio falegname,
tienigli compagnia”.
Lei poi indossò un abito nuovo,
fra tutti i suoi il più bello.
S’incamminò lungo la via,
Splendida come oro.
Non eran passate che due settimane,
lo so che non erano tre.
La bella lady si disperava,
piangeva amaramente.
Perché ora piangi mia bella signora,
forse per il tuo oro?
O per il bel falegname
che non rivedrai mai più?
Non sto piangendo per il mio falegname,
non piango per quell’oro.
Io ora piango per il mio bambino
che non rivedrò mai più.
Non eran passate che tre settimane,
lo so che non erano quattro.
La bella nave cominciò ad affondare
e non risali mai più.
Si capovolse la nostra nave
per una volta ed una ancora.
Per ben tre volte girò su se stessa
e s’inabissò nel mare.
Che colline sono mai quelle, amore,
che vedo così alte e belle?
Sono le colline del Cielo, amore,
ma non sono per te, per me.
E quella gola che vedo, amore,
così profonda e scura?
Quella è la strada che porta all’Inferno
pronta per te, per me.
7 – SILKIE
Col suo bambino stretto al seno,
stava piangendo una fanciulla.
“Chi sia tuo padre non so più dire,
così remoto ora lui vive.”
Ma a notte fonda lui ritornò,
un’ombra scura che gemeva.
“Io sono il padre del tuo bambino,
benché non sia il benvenuto.
Io sono un uomo sulla terra,
io sono un Silkie nel mio mare.
Quando da te vado lontano
la mia dimora è Sule Skerrie.”
Poi lui prese una borsa d’oro
e la depose ai suoi piedi.
“Tu ora dammi il mio bambino,
questa è la paga per le tue cure.
E quando poi verrà l’estate,
col sole ardente sulle pietre,
io prenderò il mio bambino
e nuoteremo tra le onde.
Tu troverai un buon marito,
un buon fucile al suo fianco.
Ed io già so che al primo colpo,
ucciderà mio figlio e me.”
8 – SUITE PER ARCILIUTO E VOCE
GEORDIE
Mentre attraversavo London Bridge
un giorno senza sole
vidi una donna pianger d’amore,
piangeva per il suo Geordie.
Impiccheranno Geordie con una corda d’oro,
è un privilegio raro.
Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro.
Sellate il suo cavallo dalla bianca criniera
sellatele il suo pony
cavalcherà fino a Londra stasera
ad implorare per Geordie.
Geordie non rubò mai neppure per me
un frutto o un fiore raro.
Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro.
Salvate le sue labbra, salvate il suo sorriso,
non ha vent’anni ancora
cadrà l’inverno anche sopra il suo viso,
potrete impiccarlo allora.
Né il cuore degli inglesi né lo scettro del re
Geordie potran salvare,
anche se piangeranno con te
la legge non può cambiare.
Così lo impiccheranno con una corda d’oro,
è un privilegio raro.
Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro.
SCARBOROUGH FAIR
Quando  andrai a Scarborough Fair,
salvia, menta, prezzemolo e timo,
tu porta il segno del mio rimpianto
alla donna che allora io amavo.
Vorrei in dono una camicia di lino,
salvia, menta, prezzemolo e timo,
tu dille che non voglio ricarmi,
ma che sappia che ancora io l’amo.
Per me basta un acro di terra,
salvia, menta, prezzemolo e timo,
quella casa tra il mare e le dune
e la donna che allora io amavo.
Tornerò a coltivare i miei campi,
salvia, menta, prezzemolo e timo,
e distese di erica in fiore,
perché sappia che ancora io l’amo.
GREENSLEEVES
Ahimè, amore, tu mi ferisci
Se mi abbandoni così sdegnosa,
io che ti ho amata tanto a lungo,
godendo della tua compagnia.
Greensleeves, la mia delizia.
Greensleeves, il mio cuore d’oro.
Greensleeves, la mia sola gioia.
Ed è lei che chiamo Greensleeves.
 9 – BARBRIE ALLEN
Già cadevano le foglie…
presagio dell’autunno,
colpito al cuore, Sir John comprese
di amare Barbara Allen.
Mandò il suo servo giù in città
a bussare alla sua porta:
“È il mio signore che ora ti invoca
se tu sei Barbara Allen”.
Lei lentamente lo seguì
sino al suo capezzale,
ma quando lo vide, così pallido in volto,
disse: “Tu stai morendo”.
“Sono malato, molto malato
ed è per te che soffro”.
“Non farò nulla per curare il tuo cuore,
che ora pianga sangue”.
Ma non ricordi, non ti ricordi
quand’ero io a cercarti
ed ebbro di vino di me tu ridevi,
sprezzando Barbara Allen”.
“Se tu mi baci io sarò salvo,
mia dolce Barbara Allen”.
“Non provo pena per questo tuo cuore,
che ora piange sangue”.
Lui volse il capo contro il muro,
la morte alle sue spalle:
“Addio amici, addio per sempre,
mia cara Barbara Allen.
Nascondo un panno sotto il mio capo,
un pegno del mio amore,
intriso del sangue del mio povero cuore,
datelo à Barbara Allen”.
Lei lentamente si girò,
lo sguardo oltre la porta:
“Sarò crudele ma devo lasciarti,
vedo la morte entrare”.
Ma camminò appena un miglio,
suonava la campana,
ad ogni rintocco: “Sventura  – diceva –
povera Barbara Allen!”
Suo padre allora la chiamò:
“Puoi prenderlo se l’ami”
“È tardi, padre, ormai troppo tardi,
lui giace in una bara”.
Sua madre allora la chiamò:
“Puoi prenderlo se l’ami”
“È tardi, madre, ormai troppo tardi,
il mio cuore si è spezzato”.
“O madre, madre preparami il letto,
che sia soffice e stretto,
se oggi il mio cuore è morto per me,
io morirò d’amore.
“O padre, padre preparami il letto,
che sia soffice e stretto,
se oggi il mio amore è morto per me,
io morirò domani”.
Barbara Allen  ora riposa,
Sir John giace al suo fianco…
dal cuore di John è nata une rosa,
Barbara Allen è un rovo.
Sono cresciuti, cresciuti alti,
nel vecchio cimitero,
per sempre avvinti in un nodo d’amore,
la rosa avvolge il rovo.

 

PRESENTAZIONE DEL DISCO AD OPERA DI ANGELO BRANDUARDI

 

Il Rovo e la Rosa rappresenta il punto d’incontro, la
“saldatura”, fra la mia produzione per così dire “pop” ed il mio lavoro
di ricerca sulla musica antica che ha prodotto, e continuerà a produrre,
la collana “Futuro Antico”.
I brani dell’album appartengono alla stessa area
musicale e geografica e, e dal punto di vista storico si possono
collocare nell’epoca delle “ballads” del periodo elisabettiano. Alcuni
dei titoli fanno parte del mio passato remoto, risalgono all’esordio
della mia carriera e nel corso di questi anni li ho eseguiti
innumerevoli volte, nelle più diverse versioni, tanto da sentirli
“miei”, tanto da aver scordato gli originali.
Su questi titoli ho voluto compiere un lavoro di
distruzione e ricostruzione, non solo musicale ma anche a livello del
testo, per riportarli ad una versione filologica e nello stesso tempo
inedita.
L’esempio più evidente è forse “Mary Hamilton”
nel cui testo ricompaiono i cenni storici che all’epoca dei miei
vent’anni non erano parsi interessanti e che ora affascinano, in quanto
fanno di lei una donna di carne ed ossa, che ha realmente vissuto, che
ha realmente sofferto.
E come lei reali sono tutti i protagonisti di
queste storie, perché reali sono i loro sentimenti, primordiali, senza
sfumature… sono marinai che si perdono, inseguendo il miraggio del
passaggio al Polo, o donne fragili e forti, come la ragazza turca che
attraversa il mare per reclamare il suo amore. Sono peccatori come Mary
Hamilton, che abbandona il suo bambino e salirà al patibolo, o la moglie
del falegname, che cedendo alla vanità dell’oro troverà la via
dell’Inferno.
Sono “diversi” come Silkie, che sulla terra è
uomo, ma in mare torna ad essere una creatura misteriosa e remota, o
come la sorridente ragazza del ciliegio, la Rosa di Galilea che porta in
sé il mistero più grande. Sono amanti disperati ed impossibili come
Barbrie Allen ed il suo lord, amanti che solo la morte potrà
unire…avvinti in un nodo d’amore, come IL ROVO E LA ROSA.
Angelo