ANNAMARIA GRAVINO E VALERIA MANTO – IL ROGO DI PRIMAVALLE. L’OMICIDIO POLITICAMENTE CORRETTO DEI FRATELLI MATTEI

ANNAMARIA GRAVINO E VALERIA MANTO – IL ROGO DI PRIMAVALLE. L’OMICIDIO POLITICAMENTE CORRETTO DEI FRATELLI MATTEI

FERRGALLICO – Collana ANNI’70 – 2018

Sceneggiatura: Annamaria Gravino
Disegni: Valeria Manto

ERANO SOLO I “FIGLI DEI VINTI”
Di Giuseppe Valentino p. 4

Primavalle. Periferia di Roma. Aprile 1973. Il vivace Stefano torna di corsa a casa dalla scuola assieme alla sorella. Ad aspettarlo la madre, mentre il fratello più grande, Virgilio, lo osserva in compagnia della fidanzata con cui ha in programma di sposarsi. Questi raggiunge il padre, Mario, presidente della sezione dell’MSI di quartiere da poco oggetto di un attentato…
Alcuni giorno dopo l’attivista Angelo suona a casa Mattei lasciando a Virgilio un messaggio per il padre (la targa di una cinquecento rossa sospetta)…
Nel mentre, in via Segneri, in un appartamento signorile di Trastevere, Marino Clavo riceve la visita di Achille Lollo per organizzare un’uscita serale…
Scesa la notte, Lollo, Clavo e l’amico Manlio Grillo girano costantemente attorno al palazzo dove vivono i Mattei, entrando in azione dopo le due di notte, a luci ormai spente… Con una tanica di benzina piazzata fuori del portone, provocano l’incendio di casa Mattei…
Almirante viene informato della morte nell’incendio di due dei figli di Mattei…
Il giorno seguente, 17 aprile 1973, i tre sono convocati nella sede di Potere Operaio dove negano di aver commesso l’attentato. Si decide di farla passare per una faida interna all’MSI…
Marino Clavo si rende latitante, mentre l’appartamento di Lollo viene perquisito dai carabinieri che vi trovano un volantino della “Brigata Tanas”, che ha rivendicato l’attentato, e una lista di nomi tra i quali quello di Mario Mattei…
In ospedale Anna Mattei viene informata da Almirante della morte dei due figli, fatto inizialmente non rivelato a Mario…
Dopo i funerali la polemica non si placa e numerosi attivisti di sinistra, come Franca Rame a Milano, danno il proprio sostegno ad Achille Lollo che credono innocente… Altri scrittori e giornalisti si accordano con il direttivo di Potere Operaio per avviare la campagna di “controinchiesta” sui fatti di Primavalle…
Anna si dispera per la sorte dei figli, ricordandosi di quando, allora bambini, Virgilio e Achille Lollo giocavano insieme in strada…
La fidanzata di Marino cambia intanto la propria deposizione dichiarando di non poter affermare dove il fidanzato abbia passato la notte dopo essersi separati… Lei è figlia del proprietario del Messaggero…
Almirante e gli attivisti continuano a supportare la famiglia Mattei…
Sei mesi dopo gli indagati sono rinviati a giudizio…
24 febbraio 1975. Il processo ha inizio, turbato all’esterno dalle intemperanze degli attivisti di sinistra… A testimoniare viene chiamata anche Anna che rivive quanto accaduto la notte tra il 15 e il 16 aprile 1975. Dopo l’esplosione è scesa assieme alle figlie minori, una delle quali ha trovato la rivendicazione della Brigata Tanas… Il marito e le figlie più grandi si sono salvati lanciandosi dalla finestra…
Al termine di una delle sedute lo studente greco di destra, Miki Mantakas, rimane ucciso da un proiettile mentre si allontanava in auto con altri missini di ritorno dal Tribunale…
Il processo prosegue con le varie deposizioni dei testimoni, fino alla sentenza del 5 giugno 1975 che comporta l’assoluzione per insufficienza di prove a carico degli indagati. Nella sede di Potere Operaio si festeggia per il successo della Controinchiesta, mentre Lollo ne approfitta per lasciare il Paese…
Gli anni trascorrono tra violenza politica e diffidenza. Con i soldi del risarcimento e delle sottoscrizioni la famiglia edifica una cappella per i due defunti…
Il 16 dicembre 1986 la Corte d’Assise d’Appello condanna i latitanti Lollo, Clavo e Grillo a diciotto anni prigione per incendio e omicidio colposo, escludendo pertanto il reato di strage. L’avvocato dei Mattei fa ricorso in Cassazione che, però, il 13 ottobre 1987 conferma la sentenza di secondo grado… Nessuno dei tre sconterà mai la pena, in quanto latitanti…