STEVEN SPIELBERG – IL COLORE VIOLA [THE COLOR PURPLE]

STEVEN SPIELBERG – IL COLORE VIOLA [THE COLOR PURPLE]

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INIZIO FILM – LINGUE E SOTTOTITOLI – SELEZIONE SCENE – CONTENUTI SPECIALI (Il colore viola: dal libro allo schermo, La selezione degli attori, Dietro le quinte, Il colore viola: il musical, Dietro le quinte, Il cast, Teaser 1, Teaser 2, Trailer)

1909. Stati Uniti del Sud. L’adolescente Celie Harris pur avendo solamente quattordici anni, è incinta per gli abusi subiti dal padre padrone, partorendo due gemelli, un maschio, Adam, e una femmina, Olivia. L’uomo le sottrae i neonati, intimandole di tacere sugli stupri e sulla gravidanza e di parlarne soltanto a Dio… Dopo la morte della madre, il peso della casa grava su di lei, felice che il padre si sia risposato con una ragazza di poco più grande di lei. Un uomo rimasto vedovo e padre di tre figli, ha invece messo gli occhi sulla sorella Nettie, chiedendola infine in sposa. Il vecchio rifiuta, lasciandole sposare la brutta ma lavoratrice Celie…
Ancor più dispotico e violento del padre, Albert Johnson, la maltratta e picchia continuamente. Celie pensa ai figli sottrattigli, ritenendo un giorno di riconoscere la figlia in quella del reverendo, incredibilmente chiamata Olivia proprio come fatto da lei…
Un giorno si presenta in casa Nettie, fuggita dalle molestie del padre. Sanno che a breve dovranno dividersi per le avances che subirà da Albert, ma nel mentre parlano e giocano insieme. Nettie insegna a Celie a leggere…
Un pomeriggio Albert segue Nettie cercando di violentarla in aperta campagna mentre quella si sta recando a scuola. La ragazza si ribella e così il pervertito la caccia di casa nonostante le proteste di Celie. Nettie promette di scriverle a meno che la morte non glielo impedirà…
Passano gli anni e Celie è ormai adulta. Di lettere dalla sorella non gliene sono pervenute, poiché il malvagio marito gliele ha sempre celate negando ne siano mai arrivate…
1916. Le lettere non ricevute fanno pensare a Celie che Nettie sia morta…
Un giorno, uno dei figli di Albert, Harpo, arriva con la fidanzata che vorrebbe sposare, la tenace Sofia, una donnona negra che si batte per i diritti delle donne in contrasto con la società patriarcale dei neri e quella razzista dei bianchi. È incinta e replica con fermezza alle offese sessiste di Albert che intima al figlio di non seguirla. Ma alla fine i due si sposano dopo la nascita del neonato. In casa a comandare è ovviamente Sofia. Albert consiglia ad Harpo di picchiarla un po’, stesso consiglio che gli dà Celie, da una vita abituata a prendere le botte dal padre prima e dal marito poi. I risultati saranno comici per il ragazzo, malmenato dalla moglie. Sofia attacca ovviamente Celie, rea di aver incitato Harpo a picchiarla, invitandola anzi a ribellarsi ad Albert…
Qualche anno dopo, tra un litigio e l’altro, un figlio dietro l’altro, Sofia se ne va con i figli…
Un giorno, sotto un acquazzone, Albert riporta a casa la soubrette Shug Avery, sua vecchia amante, ubriaca fradicia e malaticcia. Innamorato perso, Albert la tratta come una regina, cucinando e servendola personalmente con effetti tragicomici… Le due donne diventano amiche…
Il padre di Albert si presenta in casa per intimare al figlio di scacciare la poco di buono Shug, figlia del pastore di contea che l’ha diseredata e allontanata per libertinaggio e, forse, pure malata di sifilide…
Ristabilitasi anche grazie alle amorevoli cure di Celie, Shug può tornare a esibirsi in un locale, inaugurato dal nuovo proprietario, Harpo, serata alla quale Albert porta anche la moglie che viene menzionata e ringraziata dalla show girl durante lo spettacolo… Harpo, ovviamente presente, chiede un ballo a Sofia che fa ingelosire la sua attuale fidanzata, Squeak, finendo per picchiarla e dando il via a una colossale rissa…
Nel mentre, in camerino, Shug veste con uno dei suoi abiti Celie che, per una volta, riesce a sorridere. Shug le annuncia la prossima partenza e, triste, Celie le confessa che Albert la picchierà non appena sarà partirà “perché non sono te” e che non prova niente nel fare sesso con lui e che nessuno l’ha mai amata né trovata bella. Shug la trascina quindi in un rapporto omosessuale…
Celie, percepito il disagio esistenziale di Shug, inizia a seguirla. Un giorno la donna si reca in chiesa dal padre per accommiatarsi prima di ripartire per Memphis. Ma il vecchio non ne vuole sapere di perdonarla…
Celie vorrebbe partire con lei, prepara anche le valigie, ma lo sguardo severo e intimidatorio di Albert le impediscono di farlo. Tu mi mancherai, è l’unica cosa che le riesce a dire prima di svenire nel constatare di essere di nuovo sola e in balia delle violenze del marito…
Un giorno, in città, Sofia colpisce con un pugno il sindaco, reo di averla schiaffeggiata dopo aver rifiutato la proposta della di lui moglie, la vacua e fastidiosa Miss Millie, che l’aveva invitata a casa con i figli per un lavoro da cameriera, quasi fossero animaletti da esibire. Viene stordita e tradotta in carcere.
Inverno 1930. Sofia viene scarcerata e assunta da Miss Millie come governante e dama da compagnia. La donna è affranta e menomata dalle botte ricevute. Dopo otto anni può rivedere i figli, nel giorno di Natale, prima di tornare alla sua nuova schiavitù, il servizio presso la Millie… Con la scusa di non riuscire a guidare l’auto, la donna la obbliga a lasciare i cari e a tornare subito via con lei, accusando peraltro i giovani accorsi per aiutarla di averla voluta aggredire, denotando tutta la propria ipocrisia e malcelato razzismo…
Primavera 1936. A bordo di un’auto sportiva, si ripresenta Shug con l’attuale marito, Grady. La novità smorza l’entusiasmo dei coniugi Johnson, costretti peraltro ad ospitarli…
Un giorno, approfittando dell’assenza di Albert e Grady intenti a colorare delle uova, Shug esce in strada per ritirare la posta, scorgendo peraltro il padre che, di passaggio, non si ferma nonostante gli comunichi di essersi sposata. Nella posta rinviene una lettera di Nettie che consegna a Celie al piano superiore, di nascosto ai due uomini. La missiva giunge dall’Africa, dove si è trasferita assieme ad Adam e Olivia, datata 18 aprile 1935. Dopo essere stata scacciata, scrive, l’hanno aiutata Corrine e suo marito, due credenti, incontrati dalla stessa Celie in un negozio sei mesi dopo la loro cessione, che le hanno affidato i due adottati. Approfittando dell’assenza dei due uomini, usciti sbronzi per andare da Harpo, si mettono alla ricerca delle lettere, trovandole sotto un’asse del pavimento della camera da letto…
Leggendole in ordine cronologico, scopre che la sorella ha sostituito una missionaria amica di Corrinne, ricreandosi nella mente un mondo da sogno… Istruiscono i bambini nella Missione del villaggio di Olinca dove, dopo alcuni mesi, i bianchi costruiscono una strada abbattendo tutto quanto si trovi sul tracciato, Chiesa e Missione inclusi… Poco dopo, Corrinne muore…
Spesso distratta per la lettura, Celie viene picchiata dal marito. Nell’apprestarsi a raderlo, medita di sgozzarlo, ma Shug la ferma in tempo…
Pochi giorni dopo, alla presenza di tutti i familiari inclusa la liberata Sofia, Shug annuncia che Celie la seguirà a Memphis. La stessa Celie trova finalmente il coraggio di ribellarsi e attaccarlo direttamente. Sofia prima ride, poi piange ringraziandola per essere stato il suo unico supporto. Anche Squeak dichiara allora di voler andare con Shug per intraprendere la carriera di cantante. Albert e il padre insultano Celie, lei lo minaccia con un coltello maledicendolo prima di andare via. A dirigere la casa sarà ora Sofia…
Sono povera, negra, brutta ma viva, le dichiara nell’allontanarsi… Tanto tornerai, un giorno, replica l’impotente Albert…
Inverno 1937. Albert è sempre più in stato d’abbandono, come la casa ormai vuota, attendendo con trepidazione unicamente le cartoline porno e l’arrivo della sera per sbronzarsi nel locale di Harpo… Il padre è l’unico a risollevargli il morale, consigliandogli di trovarsi una giovanissima moglie… Ma Albert inizia a pentirsi di quanto fatto a Celie…
Celie si rifà viva in paese in occasione della morte del padre padrone che, tramite Nettie, ha scoperto però non essere il genitore biologico, linciato in un campo anni prima, proprietario del campo della fattoria in cui lavorava la madre che lo ha poi sposato. Shug glielo conferma…
Ereditata la casa e il terreno del patrigno, Celie riesce a rifarsi una vita avviando una bottega di sartoria…
Grazie a un’esibizione di gospel, Shug riesce a rappacificarsi con il padre, ricevendo il perdono che anche una peccatrice merita…
Un giorno Albert riceve una lettera del Dipartimento Immigrazione indirizzata a Celie. Turbato dal male fatto a lei e alla moglie, decide di pagare con i risparmi rimastigli il necessario per le pratiche di rimpatrio di Nettie, Adam e Olivia. A sorpresa, Celie vede così arrivare la sorella e i due figli, abbracciandoli per la prima volta. Adam si è anche sposato. Ad osservare la scena, da lontano, c’è Albert…
Il film si chiude con le due sorelle intente a giocare a battimano, al tramonto, nel campo coperto di viole come nei decenni passati, prima del parto e della successiva separazione…