PIER PAOLO PASOLINI – MEDEA

PIER PAOLO PASOLINI – MEDEA

MENU

PRESENTAZIONE DI STEVE DELLA CASA – PLAY – SCENE – AUDIO – EXTRA (Incontro con Maurizio Ponzi, Sul set di Medea. Riprese in Super 8 di Ennio Guarnieri, Intervista a Carlo Lizzani) – CREDITI

Giasone, erede al trono di Iolco, figlio di re Esone, è inviato dal centauro Chirone affinché sia addestrato, istruito e protetto da Pelia, lo zio che ha spodestato Iolco…
A cinque anni Chirone gli racconta la storia del vello d’oro, appartenuto a un caprone dorato inviato per trarre in salvo Frisso e la sorella Elle, figli di Atamante, re di Beozia e di Nefele, pronipoti di Eolo, trasportandoli sopra l’Ellesponto. Durante la traversata Elle cade in mare annegando, mentre Frisso sacrifica il capro in onore di Ares. Sarà poi ucciso da Eete, al quale l’oracolo aveva predetto che sarebbe stato ucciso da un discendente di Eolo…
Armonia ed equilibrio divino della natura sono tra gli insegnamenti di Chirone che avverte Giasone che gli “dei amano, ma al tempo stesso odiano”… Tua madre probabilmente ti chiederà di compiere imprese, incluso il recupero del vello d’oro che porta fortuna ai sovrani…
Il Vello d’Oro si trova nella Colchide, terra dai riti primitivi (inclusi sacrifici umani) dove regna la superba e spietata Medea…
Cresciuto, Giasone torna a Iolco dove Pelia gli promette di restituirgli il regno qualora dovesse tornare con il Vello d’oro ubicato nella Colchide…
Assieme a un gruppo di giovani guerrieri, gli Argonauti, Giasone si mette dunque in marcia…
Dopo una notte insonne, Medea si reca a pregare nel tempio. Ha avuto visione di Giasone, sbarcato con i suoi, restandone innamorata. Con l’ausilio del fratello, rimuove dalle pareti il vello recandosi poi con un carro fin dai greci ai quali lo consegna partendo in nave…
Accortesi le donne della sparizione del vello dal tempio, ne informano il re che, immediatamente, si pone alla ricerca di Medea. Questa, per rallentare la marcia degli inseguitori, decide di uccidere il fratello, disseminandone i resti del cadavere smembrato lungo il cammino… La fuga riesce e i colchidesi si disperano per la perdita del vello e l’uccisione del principe…
Durante una sosta, lontana dalla propria civiltà, usi e costumi, Medea ha una crisi spirituale, conscia di star perdendo il potere di comunicare con gli elementi della natura in una terra più moderna e, inevitabilmente, meno religiosa…
Tornato a Iolco con il vello, Pelia non mantiene la promessa, rifiutando di lasciargli il trono. Giasone, sprezzante, non se ne cura. Ha visto altre terre e Iolco è soltanto un microcosmo. Ripartirà con Medea, preparata per le nozze dalle ancelle. Congedati gli Argonauti, Giasone e Medea si mettono in marcia, consumando poi i primi rapporti sessuali…
Chirone appare a Giasone nella forma di centauro e in quella di sconsacrato, per invitarlo a comprendere il malessere di Medea, sradicata dalle proprie radici e tradizioni…
Arrivati a Corinto, la coppia vi si stabilisce generando due figli. Il malessere di Medea cresce di giorno in giorno, trascurata da Giasone che non si priva di agi e divertimenti, ambendo al trono di Corinto fino a progettare le nozze con Glauce, la figlia di re Creonte…
Una delle serve, invita Medea a riprendere le arti magiche di cui è padrona. Ma lei le dichiara di aver dimenticato tutto, ormai “vaso pieno di un potere non mio”… Dopo una notte insonne, spinta dagli dei, Medea decide di vendicarsi di Giasone, facendolo convocare al suo cospetto assieme ai due figli… Dopo un breve colloquio con l’amato che la tratta freddamente, auguratogli buone nozze, lascia a lui e ai figli vesti in dono per Glauce, chiedendo unicamente il mancato bando, dopo le nozze, dei pargoli…
Contrariamente al consiglio delle ancelle, Glauce accetta le vesti che, sottoposte a sortilegio da Medea, una volta indossate le provocano un forte senso di colpa che la porterà a gettarsi dalle mura, presto imitata dall’addolorato padre…
Medea ha nel mentre la visione di Glauce che corre via avvolta dalle fiamme. Il padre la raggiunge tentando inutilmente di spegnere il fuoco, gettandovisi sopra e ardendo con lei…
Dopo una visita a Glauce, Creonte decide di bandire Medea e i figli dal regno, temendo una vendetta contro la figlia per via delle sue arti magiche. Medea lo rassicura, chiedendo unicamente di non essere bandita, ma il re non può accontentarla, lasciandole un solo giorno per prepararsi alla partenza. La sua presenza rattrista infatti Glauce che, non vedendola più, potrà liberarsi dei sensi di colpa che nutre nei suoi confronti… Morirà suicida lanciandosi dalle mura a imitazione della figlia…
Una sera Medea attua la vendetta contro Giasone. Pugnala i due figli, incendia la città lanciando infine una terribile invettiva contro Giasone giunto invano per chiederle spiegazioni e seppellire i figli…