PIER PAOLO PASOLINI – MAMMA ROMA

PIER PAOLO PASOLINI – MAMMA ROMA

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PRESENTAZIONE DI STEVE DELLA CASA – PLAY – SCENE – EXTRA (Incontro con Bernardo Bertolucci, Come si fa a non amare Pier Paolo Pasolini. Appunti per un romanzo sull’immondezza, Cast Artistico, Cast Tecnico) – CREDITI

Alle nozze del pappone Carmine con Clementina, la prostituta Mamma Roma irrompe nel casale dove si tiene il banchetto, conducendovi tre maiali per poi esibirsi nel canto di stornelli per la felicità dei presenti di rimando agli sposi. Mamma Roma si ritiene infatti ora libera dal vincolo con lo sposo e in grado di poter finalmente iniziare a condurre una vita da donna onesta…
Mamma Roma stravede per il figlio Ettore, cresciuto a Guidonia ignaro della sua professione, portandolo a vivere con sé nella casa acquistata alla periferia romana a costo di grandi sacrifici. Ma ecco che Carmine si presenta un giorno alla sua porta, chiedendole di voler parlare e pretendendo duecentomila lire entro quindici giorni. Lei nega di averli quei soldi, per averli spesi per l’acquisto della casa e di un banco di frutta, ma lui insiste che sa come guadagnarli. Ripasserà di lì a quindici giorni… Racimolato il denaro, la donna saluta le colleghe, in particola la giovane amica Biancofiore…
Contrariamente alle aspettative della madre, Ettore si lega a un gruppo di cinque balordi che, a poco a poco, lo trascinano nel giro della malavita e dei piccoli furti… Sono loro a fargli conoscere, durante il primo giro nel quartiere, la giovane Bruna, commerciante ambulante ingenua e dai facili costumi, madre di una bambina…
L’indomani, un vicino di banco di Mamma Roma, la informa che il figlio sta frequentando Bruna, la ragazza con il bambino del banco di fronte al suo. Ettore arriva a chiedere mille lire alla madre per la catenina da regalare a Bruna, ricevendo un rifiuto e l’intimazione a non pensare alle donne…
Tornato a casa, il ragazzo decide di rubare i dischi della madre e di rivenderli al mercatino dall’intrigante rigattiere-ricettatore Gennarino. Raggiunta Bruna, il ragazzo apprende da questa che ha ventiquattro anni e che il di lei figlio sta male, poi le regala la catenina. Di lì in avanti Ettore compirà piccoli furti in casa per reperire i soldi da spendere con Bruna. Mamma Roma lo sa, rivolgendosi al parroco per una raccomandazione. Ma il ragazzo non ha istruzione né referenze, potendo così trovare al massimo lavori da operaio. Lei vuole però di meglio per il figlio, magari un posto da cameriere nella trattoria del sig. Pellissier, assiduo frequentatore della parrocchia… Il prete insiste: deve studiare… Ma Ettore è indolente e lascia subito gli studi…
Un giorno, mentre stanno andando ad appartarsi, Ettore e Bruna vengono raggiunti dagli altri ragazzi di borgata. Ne scaturisce un litigio per evitare l’abuso della ragazza, e così Ettore finisce pestato da uno di loro. Bruna, che lo ha difeso a parole, usa alla lascivia, segue i ragazzi salutandolo con un “Ciao, ci vediamo domani”…
Mamma Roma chiede all’amica prostituta Biancofiore di aiutarla a ricattare un uomo, il proprietario della trattoria dove vuol far lavorare Ettore. Dovrà sedurlo, il di lei pappone, Zaccaria, placarlo e lei intermediare. All’amica chiede anche di fare sesso con Ettore per fargli dimenticare Bruna…
La domenica, in chiesa, l’uomo viene studiato da Biancofiore, mentre, giunta la sera, Mamma Roma lascia dei soldi al figlio dicendogli di recarsi poi a dormire da Biancofiore. Insieme a Zaccaria si allontana. Saliti a casa di Biancofiore, Zaccaria inizia a fare una scenata. Dopo le urla, arriva anche Mamma Roma a placare l’uomo, sposato, che se ne va con lei dopo essere stato derubato di ventimila lire… Il piano ha successo ed Ettore viene assunto…
Mamma Roma regala al figlio anche una motocicletta, intimandogli però, durante un giro di prova, di non diventare mai comunista per non deluderla…
La donna è fiera e commossa di vederlo al lavoro, assieme a Biancofiore, che le assicura che Ettore non vorrà più saperne di Bruna dopo la notte passata a letto insieme…
Stanco della misera vita di venditore di bestiame di provincia, Carmine si rifà vivo. A dargli l’indirizzo è proprio Ettore, avvicinato mentre è intento a giocare a calcio…
Mamma Roma tenta di non far entrare in casa Ettore che, però, lo fa di forza. Cerca la tranquillità e, quindi, vuole che torni a battere per lui. Al rifiuto, lui la ricatta: dirà ad Ettore della sua professione…
E così Mamma Roma è costretta a battere la sera dopo aver lavorato al banco di giorno, per non far sapere nulla ad Ettore…
Il ragazzo riprende a frequentare i balordi del quartiere e Bruna, dopo essersi dimesso non sopportando la fatica del lavoro e per aver appreso dalla ragazza il mestiere della madre…
Un pomeriggio, dopo un alterco con la madre e con Bruna, sebbene in preda alla febbre e alla tosse, decide di entrare in ospedale per compiere l’ennesimo furto assieme all’amico Tonino. Nonostante l’avvertimento del complice, Ettore non lascia la radio rubata e così, scorto da un degente, viene tratto in arresto. Durante la detenzione nel reparto infermeria, Ettore cade in preda al delirio della febbre, dando in escandescenze per ottenere la libertà. Viene così legato a un letto di contenimento, dove trova la morte invocando la madre…
Mamma Roma si dispera per la sorte del figlio, (il film alterna riprese di lei e di Ettore delirante), nonostante il supporto degli altri ambulanti. Appresa la morte del figlio, corre a casa di corsa, da molti colleghi inseguita. Abbracciato il letto e gli abiti del figlio, si appresta a gettarsi dalla finestra, fermata dagli altri e dalla vista della cupola della basilica di San Giovanni Bosco…