OSAMU TEZUKA – LA FENICE 11. IL LIBRO DELLA GUERRA CIVILE I


OSAMU TEZUKA – LA FENICE 11. IL LIBRO DELLA GUERRA CIVILE I
HAZARD EDIZIONI – I ed APRILE 2009
TRADUZIONE: Francesco Nicodemo

Kyoto. 1172. Il giovane taglialegna Benta giunge in città con la legna da vendere. Ammira la danza Yasurai, poi fa cadere un funzionario giunto con altri a proibire celebrazioni e festività non autorizzate. Il ragazzo viene picchiato ma il sopraggiungere di monaci combattenti del sommo Myoun lo pone in salvo… Nel riprendere la via di casa trova un pettine signorile che regala alla sua fidanzata, Obu. La ragazza desidera peraltro ardentemente trasferisi in città dove spera di vivere in condizioni economiche migliori, ma sia Benta che i genitori glielo sconsigliano…
Il sommo Myoun rifiuta di schierarsi con la fazione politica del ministro Shunkan che viene informato della perdita di un pettine di uno dei leader della fazione opposta, Narichika…
Obu cede il pettine a un mercante di medicine per poter curare il padre di Benta e così i governativi, torturato l’uomo, raggiungono la casa incendiandola e uccidendone gli abitanti, tranne Obu che viene condotta in città per essere interrogata… Benta si lancia al suo inseguimento, fallendo però la liberazione… La ragazza è condannata a morte, ma un mercante donnaiolo l’acquista corrompendo i soldati. La moglie dell’uomo decide di farne una cortigiana per spacciarla come sua nipote di lì a tre mesi cercando di farla diventare dama di compagnia…
Benta assalta intanto tutti i funzionari di passaggio sul ponte di Gojo, senza tuttavia ricavare utili informazioni su Obu…
Myoun prosegue la redazione di storie illustrate satiriche con protagonisti degli animali ma, soprattutto, di un romanzo che vede come eroe un montanaro che deve raccogliere mille spade sul ponte di Gojo…
Il tempo passa e per Obu giunge il momento di essere presentata al ministro Taira che, dopo aver mostrato una raffigurazione di un uccello capace di donare la vita eterna a chi riuscisse a berne il sangue, accetta di prenderla a corte…
Dopo sei mesi trascorsi sul ponte, Benta accetta di seguire i piccoli membri della corporazione dei mendicanti danneggiati dai soldati che gli hanno ucciso i genitori e bruciato le case… Il capo è il vecchio senza braccia Tengu che richiama il giovanissimo guerriero Ushikawa, che, dopo essersi un poco battuti in duello, promette di ritrovare Obu qualora accetti di diventare suo alleato e vassallo nella lotta ai Taira… Tengu li conduce poco dopo nel luogo dove ha eretto le tombe di Akabei, una scimmia, e di Shirobei, un cane, da lui allevati per lunghi anni. Dopo un’iniziale inimicizia, Akabei, scacciato dal branco e privato dell’amata, diviene amico del cane… Grazie a Shirobei, Akabei riprende il comando del branco di scimmie, ma l’anno seguente lui e il cane si uccidono a vicenda. Colpa della metempsicosi, spiega Tengu… Ushikawa mostra di non credere alla reincarnazione, ma per Tengu sembra esser finalmente giunta la fine. Fattosi trasportare in cima alla montagna, spira osservando il tramonto…
1176. Capodanno. Taira constata che i parenti riuniti non hanno il minimo interesse a portare avanti con successo l’opera da lui iniziata. La casata, confessa a Obu che non ha peraltro ancora generato un erede, si estinguerà e così il suo obiettivo è ora quello di trovare la fenice e berne il sangue per raggiungere l’immortalità… In piena notte, svegliatosi dal solito incubo, decide di spostare la capitale nel porto di Kobe per poter ricevere l’uccello di fuoco dai cinesi!… Uno dei mendicanti amici di Benta trova Obu promettendo di farli incontrare di lì a due giorni…Benta, venutolo a sapere, vorrebbe precipitarsi da Obu, ma Ushiwaka gli consiglia di attendere due notti per avere assenza di luna e dipingersi il corpo di nero. Nonostante alcuni imprevisti, Benta riesce a raggiungere Obu che rifiuta però di seguirlo. L’uomo la prende allora di forza, ma i soldati accorsi lo arrestano. Sta per essere decapitato e Obu si pone in sua difesa. Taira sospende l’esecuzione per interrogare la ragazza che confessa di essere di origini plebee. Innamorato di lei, accorda la grazia a Benta che sarà però esiliato… Durante la marcia l’uomo tenta la fuga e solo l’aiuto di Ushikawa gli consente di aver salva la vita. Assieme al mercante Kichiji raggiungeranno la dimora dei Fujiwara per poi tornare all’attacco della capitale in futuro… Ushiwaka è ben accolto grazie al suo lignaggio ed abilità e riesce a convincere Benta a diventare un samurai in attesa di poter attaccare la capitale…
Autunno 1176. Una nave cinese approda a Fukuhara con l’uccello di fuoco racchiuso in una cassa… Taira ne è entusiasta ma rischia di ucciderlo. È Obu a farsene affidare la cura, conscia che non sia di certo la fenice ma un raro uccello di montagna… Durante la notte Taira ha un incubo in cui si ritrova unico essere in vita anche dopo la fine della Terra, un destino terribile…
In una riunione si complotta contro i Taira e, l’alba seguente, il monaco sovversivo Sunkan, informa Myoun della data prevista per il colpo di stato: il 13 aprile… Ma il maestro rifiuta di schierare i monaci combattenti vedendo nella sommossa una mera lotta tra fazioni nobiliari senza coinvolgimento popolare… 13 aprile, la data indicata dall’oracolo a Taira per bere il sangue della fenice…
Il 13 aprile giunge e i monaci danno l’assalto alla capitale. Del caos i capi dei rivoltosi, compreso l’imperatore abdicatario, accusano Myoun che viene condannato all’esilio. Durante la marcia di allontanamento i monaci combattenti lo liberano… Nel frattempo l’incendio appiccato in città dai rivoltosi si propaga fino al palazzo imperiale. Taira ordina di portare in salvo l’uccello di fuoco che durante il trasporto fugge finendo ustionato sul tetto. Obu lo raggiunge, ma il tetto cede e i loro corpi semicarbonizzati sono trovati poco dopo da mendicanti ex sottoposti di Ushiwaka che li conduce, ancora vivi, nel covo sulla montagna… Taira, spento l’incendio, ordina di cercare la fenice e Obu, scoprendo che sono scomparsi tra le fiamme… Nominato samurai e affidatigli tre vassalli, Benta si dispera nell’apprendere che Obu è rimasta dispersa nell’incendio della capitale… Ushiwaka lo conduce a una festa di contadini per farlo svagare e così Benta si ritrova sposato con la cleptomane Hinoe che per ben due volte gli ruba abiti e spada pur venendo da lui graziata. I due si ritrovano a pregare insieme un santino buddista…
Contro Taira decide di scendere in campo anche Yorimoto della famiglia Genji, esiliata da Taira. Shigemori, il nipote designato alla successione da Taira, muore lasciando lo zio in preda a una furia cieca con repressione e spostamento della capitale a Fukuhara salvo poi farla tornare a Kyoto dopo cinque mesi… Il suo tormento restano Obu e, soprattutto, la fenice… 27 febbraio 1181. Per Taira inizia l’agonia che precede la morte…