NANNI MORETTI – HABEMUS PAPAM


NANNI MORETTI – HABEMUS PAPAM

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INIZIO FILM – SOTTOTITOLI – SELEZIONE SCENE – CONTENUTI EXTRA (Backstage, Fuori scena, Il cast, Ciak!, A cannes, Trailer)

In piazza San Pietro una nutrita folla di fedeli è in trepidante attesa per l’elezione del nuovo papa, dopo la morte del precedente…
I titoli di testa scorrono sulle immagini delle esequie del defunto pontefice…
Un giornalista del TG2 presenta alcuni dei cardinali elettori, tra i quali alcuni dei papabili…
I cardinali, riuniti in un’apposita sala, esprimono il proprio voto, lasciando alla propria mente il diritto di esternare anche la preghiera di non essere eletti…
I primi scrutini danno però esito negativo, con fumata nera… Il giorno seguente, alla seconda votazione di giornata, viene a sorpresa eletto il cardinale Melville, applaudito dai colleghi…
La fumata è bianca, le campane suonano e i fedeli aspettano festosi il nuovo pontefice. Questi accetta la nomina, completando la vestizione che precede la proclamazione pubblica. Ma, colto da un attacco di panico, per lo sconcerto dei prelati, prima di affacciarsi al balcone e salutare la folla fugge via interrompendo la cerimonia… Melville viene rincuorato e invitato a riposare prima dell’annuncio al balcone…
Il portavoce vaticano dichiara alla stampa che il nuovo papa ha deciso di ritirarsi in preghiera prima di presentarsi ai fedeli e affacciarsi al balcone per rendere valida l’elezione e dare il via al nuovo pontificato…
Melville continua a subire l’elezione, venendo sottoposto a visita medica che dà esito negativo… Viene quindi convocato uno psicoterapeuta, il dottor Brezzi, con il compito di restituire la giusta tranquillità e autostima al nuovo pontefice, il cui nome non gli viene però comunicato…
Limitato negli argomenti da poter trattare, Brezzi inizia chiedendogli di esternare le sensazioni che sta provando. Melville si dichiara inadatto al ruolo, pur ritenendo di dover accettare l’incarico ricevuto…
Brezzi, a disagio, comunica al portavoce essere opportuno rivolgersi a un altro psicoterapeuta. Propone la ex moglie, ottima psicoterapeuta, scoprendo però di non poter più lasciare il conclave per aver appreso l’identità del nuovo papa…
Melville, durante la notte, è colto anche da incubi… L’indomani si aggira nel giardino, assistendo a un cambio della guardia, prima di essere trasportato, in incognito, dalla moglie di Brezzi per una seduta… Lì si finge come un attore di teatro in crisi d’identità, privo di fiducia nelle proprie capacità e incapace pertanto di sostenere le aspettative dei colleghi. Dovranno effettuare tre sedute a settimana… Forse, spiega la donna, il suo problema è dovuto a un “deficit di accudimento” per essersi sentito non sufficientemente curato dalla madre durante un periodo dell’infanzia… Uscito dalla seduta, Melville chiede di poter camminare, approfittandone per far perdere le proprie tracce al portavoce Marcin Raijski e alla scorta… Entrato in un negozio in cerca di un episodio del passato utile a superare la crisi, è colto da un nuovo attacco di panico… Raggiunto un bar, telefona a Raijski, chiedendogli di lasciargli il tempo di ricordare quanto necessario alla guarigione…
Raijski decide di mettere su una messinscena, sostituendo il papa con una guardia svizzera a quello fisicamente simile, istruendolo su cosa fare per simulare la presenza del pontefice nelle proprie stanze. Poi mente a Brezzi e ai cardinali, dichiarando loro che Melville sta meglio e ha iniziato la propria convalescenza…
Mentre Brezzi visita le sale vaticane, giunta la sera, Melville gira per le vie di Roma a bordo di un bus notturno, riflettendo sull’evoluzione del ruolo della Chiesa, come preparazione per il discorso da tenere al balcone…
Brezzi dà anche informazioni in merito alle medicine che alcuni dei cardinali assumono…
Melville prenota una stanza in un albergo, subendo nuove crisi d’ansia nel vedere servizi sulla propria elezione e ritiro…
La guardia svizzera esegue intanto la propria messinscena, fingendo di muoversi dietro le tende della stanza, facendo saltuariamente segni di saluto e accendendo la radio…
Melville s’imbatte in una compagnia teatrale, impegnata nella rappresentazione del Gabbiano di Cechov, che occupa il suo stesso albergo. Uno degli attori, colto da temporanea follia, viene portato via in ambulanza… Cechov veniva recitato spesso da sua sorella, attrice in una compagnia…
Brezzi e i cardinali segregati passano il tempo a giocare a carte, a parlare delle proprie vite, delle percentuali sui papabili ma, soprattutto, organizzando e giocando un torneo di pallavolo…
L’assenza dell’attore ricoverato, rallenta le repliche. Melville si propone invano per sostituirlo. Durante la cena, rivive tutte le battute dell’opera, percependo forse una carenza nella frustrazione della carriera d’attore subita… Ne parla il giorno seguente con la psicoterapeuta, confessando di aver mentito sulla propri professione. Fu bocciato durante l’esame d’ammissione all’accademia melodrammatica. Ricorda anche di aver picchiato spesso la più dotata sorella, divenuta affermata attrice…
Dopo una sosta in una chiesa, Melville riceve la visita di Raijski che lo pressa affinché si assuma l’incarico di pontefice tornando in Vaticano. Ma il neopapa chiede invece di poter sparire e di fare come se tutto non fosse mai accaduto e lui esistito…
Tornato in Vaticano, i cardinali sono convocati d’urgenza, abbandonato il torneo ormai giunto alle semifinali. Raijski confessa l’impostura fin lì perpetrata, invitandoli a votare alcune proposte…
Melville si reca a teatro ad assistere alla rappresentazione de Il gabbiano di Cechov della compagnia che ha conosciuto in albergo. Lì irrompono cardinali e guardie svizzere per riportarlo in Vaticano… Iniziano ad applaudire, interrompendo la rappresentazione, provocando la reazione di attori e pubblico che si uniscono all’acclamazione. Tornando in auto, viene omaggiato da numerosi fedeli radunatisi lungo le strade…
L’indomani Melville è costretto ad affacciarsi al balcone, annunciando però alla folla festante di fedeli radunata in piazza San Pietro, di non essere in grado di adempiere al compito per il quale è stato eletto, confessando la propria debolezza e inadeguatezza, quando è di un uomo saldo e sicuro che la Chiesa ha bisogno. Chiede perdono a Dio, sentendo di essere uno di quelli che devono essere condotti. “La guida di cui avete bisogno non sono io, non posso essere io”, proclama… La notizia lascia sgomenti cardinali e fedeli… Melville si allontana infine dal balcone…

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Gran bel film, forse il migliore dell’intera carriera del regista…