MICHAEL ENDE – LA STORIA INFINITA (Die unendliche Geschichte) – riassunto

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MICHAEL ENDE – LA STORIA INFINITA
(Die unendliche Geschichte)
TEA – collana I Grandi – 8° ristampa – luglio 2012
isbn: 9788850219865
Traduzione: Amina Pandolfi

Capilettera: Antonio Basoli
*Ognuno dei XXVI capitoli, tanti quanti le lettere dell’alfabeto, inizia con un capolettera illustrato (in progressione dalla A alla Z).

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…”Omaggio alla lettura e ai libri” ne sarebbe degno sottotitolo…

****Le passioni umane sono una cosa molto misteriosa e per i bambini le cose non stanno diversamente che per i grandi. […] E altri ancora vanno in rovina perché non sanno resistere ai piaceri della gola, o a quelli della bottiglia. Alcuni buttano tutti i loro beni nel gioco, oppure sacrificano ogni cosa per un’idea fissa, che mai potrà diventare realtà. altri credono di poter essere felici soltanto in un luogo diverso da quello dove si trovano e così passano la vita girando il mondo. E altri ancora non trovano pace fino a quando non hanno ottenuto il potere. Insomma, ci sono tante e diverse passioni, quante e diverse sono le persone. Per Bastiano Baldassarre Bucci la passione erano i libri. Chi non ha mai passato interi pomeriggi con le orecchie in fiamme e i capelli ritti in testa chino su un libro, dimenticando tutto il resto del mondo intorno a sé, senza più accorgersi di aver fame o freddo; chi non ha mai letto sotto le coperte, al debole bagliore di un minuscola lampadina tascabile, perché altrimenti il papà o la mamma o qualche altra persona si sarebbero preoccupati di spegnere il lume per la buona ragione ch’era ora di dormire, dal momento che l’indomani bisognava alzarsi presto; chi non ha mai versato, apertamente o in segreto, amare lacrime perché una storia meravigliosa era finita ed era venuto il momento di dire addio a tanti personaggi con in quali si erano vissute tante straordinarie avventure, a creature che si era imparato ad amare e ammirare, per le quali si era temuto e sperato e senza le quali d’improvviso la vita pareva così vuota e priva di interesse[…] pp.11-12
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Questo libro mi è stato dato in “diffusione culturale”, nel mese di luglio 2013, da Valentina Paolacci, compagna di liceo “ritrovata” per caso a Milano nel maggio dello stesso anno.
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È una fredda e grigia giornata novembrina. La pioggia cade a catinelle e un ragazzino, piccolo e grassoccio, di forse dieci, undici anni, entra nella libreria di Carlo Corrado Coriandoli. Il libraio è immerso tra i libri, seduto intento a leggerne uno. Dice al ragazzo, Bastiano Baldassarre Bucci, di andarsene. I bambini non li sopporta proprio. Il ragazzo confessa di essersi lì rifugiato per sottrarsi ai bulli che lo deridono e picchiano prima e dopo la scuola. Il suo rendimento scolastico è peraltro pessimo. È solo e così inventa storie e parole. La madre è morta e il padre è sempre occupato con il suo lavoro di odontotecnico. Il dialogo tra i due viene interrotto dallo squillo del telefono. Coriandoli va a rispondere e così Bastiano può concentrarsi sul libro che l’uomo stava leggendo e che lo attira irresistibilmente. Si intitola LA STORIA INFINITA. Deve averlo, ma come? Si è sentito “chiamato” da esso. E così lo ruba, fuggendo poi dal negozio. Corre con terribili rimorsi di coscienza finendo per entrare a scuola dove, anziché recarsi in classe, si rifugia in soffitta dove inizia a leggere…”Si sistemò comodamente, afferrò il libro, aprì la prima pagina e cominciò a leggere“(p.17).

I
Fantàsia in pericolo p.19
     A

È mezzanotte e nel Bosco Frusciante di Fantàsia un Fuoco Fatuo, di nome Blubb, messaggero, perde la via. Scorge attorno a un falò un Gigante di pietra della stirpe dei Mordipietra di nome Piornakzak, un Incubino, di nome Wuswusul, con il suo pipistrello e un Minuscolino, Ukuk, con la sua lumaca. Sono tutti messaggeri diretti alla Torre D’avorio per comunicare l’avanzata del Nulla nelle rispettive terre, dove paesaggio e abitanti svaniscono senza sosta. I quattro finiscono per bisticciare riprendendo la marcia ciascuno per proprio conto… Una settimana dopo l’Incubino giunge alla Torre dove c’è già il Minuscolino. È pieno di messaggeri giunti da ogni dove latori dello stesso drammatico annuncio. Sembra poi che l’Infanta Imperatrice sia affetta da un misterioso male incurabile. Nei giorni seguenti giungono anche il Fuoco Fatuo e, per ultimo, il Mordipietra. I quattro fanno la pace…

II
La Chiamata di Atreiu p.35
B

Il cinquecentesimo medico, il più rinomato, va in visita all’Infanta…Bastiano interrompe la lettura per tornare con la mente al ricordo della madre morta in ospedale. Da allora la vita sua e quella del padre sono cambiate, con il genitore sempre assorto nei suoi pensieri…

Mentre i medici battibeccano tra loro, ecco giungere il famoso Cairone, centauro in possesso del simbolo Auryn dell’Infanta Imperatrice: due serpenti che si mordono la coda formando un ovale che Bastiano ha già visto sulla copertina del libro. Cairone affiderà l’Auryn all’eroe Atreiu, del popolo dei Pelleverde del Mare Erboso, che dovrà cercare qualcuno in grado di risolvere i problemi di Fantàsia e guarire la malattia della principessa… Tempo dopo il centauro raggiunge il Mare Erboso. Atreiu è impegnato nella battuta di caccia che lo consacrerà cacciatore e così, prima di svenire spossato, il centauro ordina di andare a cercarlo. Al risveglio si ritrova al cospetto di un bambino di circa dieci anni: Atreiu… Messo a conoscenza di quanto sta accadendo e della missione affidatagli dalla principessa, Atreiu accetta, ricevendo da Cairone l’Auryn. E così il ragazzo parte con il fido cavallo Artax per la grande ricerca…

Lontano da lui intanto, una creatura d’ombra si mette in cerca della preda che ha già fiutato…

III
LA VECCHISSIMA MORLA p.51
C

Al settimo giorno di marcia Atreiu attraversa il Bosco Frusciante abitato dai Trolli di Corteccia. Tre di essi, mutilati dal Nulla, lo avvertono di cambiare strada. Dalla cima di un albero il ragazzo può osservare l’orrore del Nulla che avanza. Riparte quindi in direzione opposta. La notte sogna un bufalo porpora che gli dice di andare in cerca della vecchissima Morla, nelle paludi della Tristezza…A nord Atreiu raggiunge infine la paludi dove Artax, succube della tristezza, si lascia sprofondare nella palude. Proseguendo da solo, il ragazzo raggiunge infine la Montagna del Corno. È lei, una gigantesca tartaruga d’acqua, la Morla. La vecchia non vuol aiutarlo, fissa nella sua indifferenza, poi però si lascia convincere. All’Infanta serve un nome nuovo. Ma chi può dargliene uno? Forse Uyulala, dell’Oracolo Meridionale, lo sa… La creatura d’ombra intanto, fiutate le tracce di Atreiu, si dirige alla volta delle paludi…

IV
IGRAMUL, LE MOLTE p.67
D

Dopo due giorni di cammino Atreiu si ritrova sperduto nel paese delle Montagne Morte…Scocca l’una e la scuola si vuota. Bastiano vuol andarsene ma poi ci ripensa: resisterà come Atreiu…

Giunto al Profondo Abisso, Atreiu è costretto a costeggiarlo. Sulle sue tracce c’è la creatura d’ombra, un terribile lupo, sempre più vicino…

In un cunicolo il ragazzo vede un raro Drago della Fortuna impigliato in un ragnatela dove subisce gli attacchi di uno sciame d’insetti che, unendosi, assumono di volta in volta forme diverse. È quello Ygramul! Atreiu decide di intervenire in soccorso del drago. Bastiano grida di spavento e i due contendenti sembrano udirlo. Ygramul non libera il drago ma dice ad Atreiu che, lasciandosi mordere, potrà raggiugere qualsiasi luogo di Fantàsia in un attimo. E così avviene. Al suo arrivo il lupo d’ombra non trova così traccia del ragazzo, fattosi trasportare all’Oracolo Meridionale…

V
I BISOLITARI p.79
E

Al risveglio Atreiu si ritrova in una landa montagnosa dove lo raggiunge il drago della fortuna, Fùcur, sfuggito anch’egli ad Ygramul. Poi il ragazzo sviene. Più tardi, al risveglio, gli viene porta una medicina da una vecchia gnoma…Alle due Bastiano è costretto a sospendere la lettura per andare in bagno dove poco dopo il bidello non lo scopre per poco… Al risveglio Atreiu si aggira nel laboratorio dei due vecchi. Sono i due bisolitari Urgula la guaritrice ed Enghivuc, studioso dell’oracolo Uyulala. Il vecchio gli mostra con il cannocchiale, posto sul suo osservatorio, le due Sfingi…

VI
LE TRE PORTE MAGICHE p.91
F

Tornati nella grotta, Bastiano ed Enghivuc si rifocillano iniziando a parlare dell’Oracolo. Per arrivare da Uyulala bisogna superare tre porte. Le Sfingi della prima porta lasciano passare solo chi vogliono e chi cade nel loro sguardo deve risolvere degli enigmi. La seconda porta è detta dello Specchio Magico. La terza, chiusa, Porta Senza Chiave. Per superarla, secondo il vecchio, dovrà privarsi del desiderio di passare. Poi l’omino se ne va adirato, allorché Atreiu gli dice di non potergli promettere di rivelargli informazioni su Uyulala qualora dovesse raggiungerla. Congedatosi dalla vecchina, cui affida Fùcur, Atreiu parte alla volta della porta dell’Enigma. Avanza e… le Sfingi lo lasciano passare. Alla porta dello Specchio Magico vede invece riflessa l’immagine di un ragazzo sconosciuto e grassottello intento a leggere un libro: è Bastiano che, incredulo, si riconosce nella descrizione. Atreiu attraversa immagine e porta ritrovandosi al cospetto della Porta Senza Chiave privo di memoria. Ci gira intorno decidendo di andarsene, ma l’incitamento di Bastiano lo fa tornare indietro ed attraversarla…

Sono le quattro e il buio cala nella soffitta. Bastiano continuerà a leggere grazie alla luce di un candelabro trovato tra gli oggetti lì ammassati…

VII
LA VOCE DEL SILENZIO P.106
G

Dimentico della sua identità e della sua missione, Atreiu avanza allontanandosi sempre più dalla Porta Senza Chiave. Poi una voce lo attrae ma con lei solo in rima può conversare. È Uyulala, la voce del silenzio. Per salvare l’Infanta le si deve trovare un nuovo nome ma potrà farlo soltanto un giovane essere umano. Poi l’oracolo scompare preda del Nulla. Atreiu si addormenta e l’indomani, al risveglio, ha ritrovato la memoria e ricorda tutto. Il suo prossimo obiettivo è dunque quello di trovare un giovane uomo da portare fino a Fantàsia affinché dia un nuovo nome all’Infanta…Bastiano vorrebbe tanto andare fin lì per aiutare Atreiu, ma come fare?…

Atreiu è costretto a fuggire dal Nulla che avanza e inghiotte le due porte. Davanti alla grotta degli gnomi chiama e Fùcur si alza in volo andandogli incontro e portandolo al cospetto dei due vecchi. Il ragazzo mangia. È stato via ben sette giorni, lo informa Fùcur, mentre il Nulla ha preso ad avanzare. Inizia a raccontare anche lui quanto capitatogli. Enghivuc si dispera perché ora che ha scoperto la verità su Uyulala, quella non esiste più. Atreiu e Fùcur ripartono, cosa che fanno anche i due gnomi per non essere inghiottiti dall’avanzante Nulla…

VIII
IL PAESE DELLA MALA GENÌA p.123
H

Dopo giorni e giorni di volo dei confini di Fantàsia non v’è traccia e la stanchezza inizia a pervadere gli animi e i corpi di Atreiu e Fùcur, peraltro ormai resi indifferenti dalla vista sempre crescente di Nulla avanzante. Un giorno Fùcur dice ad Atreiu che forse sarebbe meglio tornare dall’Infanta per riferirle quanto fin lì scoperto. Forse lei potrebbe chiamare un umano. Stanco, il ragazzo propone al drago di avanzare per un’altra ora prima di tornare indietro. Il maltempo li circonda: un nuovo scontro tra i quattro fratelli del vento sta infatti per iniziare. Atreiu si fa condurre da loro per chiedere informazioni sui confini di Fantàsia. Mostrando Auryn interrompe la loro lotta, scoprendo così che il regno non ha confini. Ripresa la lotta, Fùcur e Atreiu si ritrovano in balìa delle intemperie. Persa la presa, il ragazzo precipita nel vuoto… Al risveglio si ritrova in una spiaggia deserta, privo di Fùcur e dell’Auryn, smarrito durante la caduta. Avanzando per una tortuosa strada, Atreiu s’imbatte in strani esseri che danzano suonando tamburelli, flauti e ocarine. Sono tutte creature delle Tenebre che decide di seguire in lontananza. Senza accorgersene Atreiu si unisce agli ultimi della processione che si arresta in una radura, dove tutti contemplano il Nulla gettandosi poi in esso, attratti da una misteriosa forza. A fatica Atreiu riesce a fuggire arrivando fino ad una città…

IX
LA CITTÀ DEI FANTASMI p.137
I

Fùcur cerca Atreiu che nel frattempo vaga nella deserta Città dei Fantasmi. Il ragazzo trova uno scheletrico Lupo Mannaro, di nome Mork. Atreiu, presentatosi come Nessuno, vorrebbe liberarlo. Lo ha legato lì la principessa Maya, gettatasi anch’ella nel Nulla, unica in grado di liberarlo. Il Lupo è in grado di mantenere un aspetto a seconda del Regno in cui si trova. Tra gli umani è uomo, a Fantàsia Lupo. Il ragazzo gli chiede allora come poter andare nel mondo degli uomini. È facile dice Mork: basta saltare nel Nulla. Ma nell’altro Regno assumerà altre sembianze. Alla fine Mork cede e spiega al ragazzo che nel regno degli umani loro sono immagini di fantasia, invenzioni, belle o brutte, desideri e manie. Gli uomini vogliono distruggere Fantàsia per porre fine a questo flusso ma, così facendo, ne aumentano il numero. Loro devono quindi far credere agli uomini che Fantàsia non esiste…

Sono le otto e Bastiano si rende consapevole della volontà di aiutare Atreiu…

Ormai per Atreiu è troppo tardi per fuggire, dato che il Nulla ha già circondato la città. Il Lupo gli racconta di esser stato lì legato affinché non portasse a termine la missione: uccidere Atreiu, l’eroe mandato in cerca di un uomo dall’Infanta Imperatrice per salvare Fantàsia, del quale aveva perso le tracce presso Ygramul. Atreiu rivela infine il suo nome e Mork muore ridendo. Avvicinatosi per toccarlo, viene morso alla gamba senza più riuscire a liberarsi…

X
IL VOLO VERSO LA TORRE D’AVORIO p.153
L

Una luce intermittente attrae Fùcur. Proviene dal fondo dell’Oceano e, nonostante non sappia di cosa possa trattarsi e pur essendogli l’acqua avversa, il drago si immerge scoprendo l’Auryn. Afferratolo inizia la risalita perdendo però le forze in breve. Ma il drago rinviene… mentre vola in cielo! Guidato da Auryn raggiunge Atreiu appena in tempo. La gamba non si libera ma, a contatto con Auryn, le fauci di Mork si aprono liberando il ragazzo che però viene risucchiato dal nulla, salvato prontamente da Fùcur che lo porta via. Dopo una notte di volo ininterrotto, i due giungono in vista della Torre D’Avorio. Atreiu chiede al drago chi sia l’Infanta, ma nessuno lo sa. Atterrati rocambolescamente Atreiu, preso dall’esanime Fùcur l’Auryn, parte, seppur ferito, per raggiungere le stanze dell’Infanta…Lei è bellissima e Bastiano ne ha la visione. Le dà anche il nome di Fiordiluna…

Scoccano intanto le dieci…

XI
L’INFANTA IMPERATRICE p.166
K

Atreiu è pietrificato non sapendo come giustificare il fallimento. Ma l’Infanta, nel riprende Auryn, lo ringrazia per aver adempiuto al compito assegnatogli. Lei e l’umano si sono visti e presto quello giungerà a Fantàsia. Le prove che Atreiu ha superato sono servite a richiamare l’umano. Gli uomini possono entrare in Fantàsia ed ottenere conoscenza, spiega l’Infanta, mentre le creature di Fantàsia trascinate nel mondo degli umani diventano bugie, incubi, proprio come detto da Mork. Attendono dunque Bastiano che però non si decide a pronunciare il nome di Fordiluna ed essere trasportato in Fantàsia. Il ragazzo teme più di tutti la pessima figura che il suo grassoccio fisico gli farebbe compiere al loro cospetto. Solo il vecchio della Montagna Vagante potrebbe obbligare Bastiano a varcare il confine dei due mondi, spiega Fiordiluna. Atreiu si offre allora di accompagnare l’Infanta che però dovrà trovarlo da solo. Lui, nel mentre, dormirà ristorando le proprie ferite assieme a Fùcur. Poco dopo l’Infanta lascia la Torre trasportata in portantina da quattro dei suoi sette poteri…

XII
IL VECCHIO DELLA MONTAGNA VAGANTE p.181
L

L’Infanta giunge sulle innevate Montagne del Destino. Raggiunta la cima, trova a sorpresa la dimora del Vecchio. Scesa dalla portantina, Fiordiluna avanza a piedi fin lì, sebbene il vecchio con un messaggio da leggere sui pioli,a forma di lettera, della scala che conduce alla sua dimora, la inviti ad andarsene. Ultimata la salita, l’Infanta entra nella dimora del vecchio dove, aperto a metà, fluttua in aria un libro dal titolo La storia infinita. Il vecchio scrive su di esso tutto ciò che accade e non può sapere cio che accadrà. Nessuno dei due potrà più andarsene di lì e solo un giovane umano potrà creare un nuovo inizio. L’Infanta lo convince infine a rileggere la storia fin dall’inizio in modo che Bastiano sia coinvolto fino in fondo e si decida quindi a varcare il confine dei due mondi. Il vecchio comincia: è la storia di Bastiano che quella mattina di pioggia è entrato nella libreria di Coriandoli… Il vecchio seguita a leggere all’infinito: solo Bastiano può mutare la storia. L’umano invoca infine Fiordiluna e un vento di tempesta spazza e spezza la dimora del vecchio (a forma d’uovo) e il libro di Bastiano…

È ormai mezzanotte…

XII
PERELUN, IL BOSCO NOTTURNO p.197
M

Bastiano avanza in un rassicurante buio nel quale cerca e invoca Fiordiluna. Lei si fa infine udire invitandolo ad immaginare tutto ciò che vuole affinché lei possa realizzarlo. Ed ecco nascere un bosco che Bastiano chiama Perelun, il Bosco Notturno. Il ragazzo ha ora assunto le sembianze di un principe e, sparita Fiordiluna, si ritrova con Auryn al collo e l’indicazione, su di esso incisa, di fare quel che vuole…

XIII
GOB, IL DESERTO COLORATO p.211
N

Al termine di un sonno ristoratore Bastiano pensa sarebbe bello poter attraversare un deserto per mettere alla prova le sue nuove capacità. Ed ecco che la foresta si muta in deserto che ribattezza Goab, il Deserto Colorato per via delle dune multicolori in esso formatesi…

Bastiano avanza tra le dune accaldato e assetato e, dopo aver tracciato le sue iniziali su una di esse, pensa di voler mostrare coraggio e audacia nell’affrontare una creatura pericolosa. Ed ecco quindi giungere Graogramàn, il leone detto la Morte Multicolore. Vinta la sfida dello sguardo, Bastiano chiede al leone di farlo uscire dal deserto che però si muove con il leone stesso. Graogramàn lo conduce infine al suo palazzo dove, mentre il leone si accascia su una pietra, Bastiano può rifocillarsi con acqua e cibo. Cala il buio e Graogramàn perde la vita pietrificandosi, mentre il bosco comincia a crescere. In lacrime Bastiano si addormenta sul corpo pietrificato del leone…

XV
GRAOGRAMÀN LA MORTE MULTICOLORE p.225
O

L’indomani Bastiano si sveglia scoprendo che il leone muore la notte per rinascere il giorno. Lui e il deserto sono infatti una sola cosa… Il leone gli dona una spada di luce che il ragazzo ribattezza Sikanda. Potrà però usarla solo quando gli verrà da sola in mano, altrimenti provocherà sventura per sé e per Fantàsia. Bastiano resta per molti giorni con il leone che poi però lo incita ad andarsene per proseguire la Storia. Con i desideri potrà aprire le porte del Tempio delle Mille Porte e arrivare ovunque voglia. E così accade tempo dopo. Desideroso di gloria e di compagnia, una sera Bastiano decide di accommiatarsi dal leone e, seguendo un arcano richiamo, varca la porta della sua stanza, ingresso al Tempio delle Mille Porte…

 

XVI
AMARGANTA LA CITTÀ D’ARGENTO p.237
P

Bastiano vaga attraversando innumerevoli porte poi, desiderando di incontrare Atreiu, riesce infine ad uscire ritrovandosi in un bosco primaverile dove raggiunge un gruppo di cinque persone composto dalla principessa Oglamàr, dall’eroe Inrico e da tre cavalieri erranti: Isbaldo, Icrione e Idorno. Da loro viene a sapere che nella città d’argento, Amarganta, dovrà svolgersi una selezione. I tre migliori avrebbero preso parte ad una spedizione di ricerca del “Salvatore”, colui che ha salvato Fantàsia dando il nome di Fiordiluna alla Principessa. Tra i selezionatori vi sarà Atreiu. Inrico parteciperà per figurare come migliore, dato che Oglamàr, di cui è follemente innamorato, ha fatto voto di concedersi in sposa solamente al più valente. Inrico e la principessa partono mentre Bastiano, che non ha comunicato il suo nome, viaggia con i tre cavalieri a bordo di una mula, Iaia, che lo ha riconosciuto. Giunti in città, Bastiano si separa dai tre cavalieri con l’intento di trovare Atreiu. Arrivato nella piazza d’armi scorge alla finestra del palazzo Atreiu e Fùcur. I tre cavalieri vincono intanto nelle rispettive categorie, ma ecco farsi avanti Inrico che li batte. A sfidarlo si presenta ora lo stesso Bastiano che primeggia in tutto, acclamato infine dalla folle. Atreiu scende al suo cospetto: non ci sarà spedizione alcuna, annuncia alla folla, perché il Salvatore è lì presente. Bastiano Baldassarre Bucci è il suo nome…

 

XVII
UN DRAGO PER L’EROE INRICO p.257
Q

Prima di andare a dormire al termine della festa data in suo onore, Bastiano ed Atreiu restano a parlare. L’umano ha l’impressione che le sue imprese, ottenute con Aurym. non abbiano colpito più di tanto Atreiu. Desidera allora di poter dimostrare la sua abilità nel raccontare e inventare storie. E l’indomani ecco una gara narrativa. Giunto il suo turno, Bastiano narra una storia sulle origini di Amarganta, costruita dagli Acharai, e sulla sua biblioteca. Tutto diventa reale. Per accedere alla biblioteca c’è bisogno di un nome che nessuno è mai riuscito a trovare. Lo fa lui consentendo così alla popolazione di visionare e consultare la miriade di libri contenenti le storie da lui inventate e ottenendo per sé la pietra luminosa Al’Tsahir. Atreiu è meravigliato, colmando così di gioia l’animo di Bastiano. Uscendo dall’edificio, Icrione, Isbaldo e Idorno chiedono di potersi unire a lui e ad Atreiu nel viaggio. Bastiano accetta poi, tutti insieme, vanno alla locanda dove siede disperato Inrico, scaricato dalla principessa. Su consiglio dei tre cavalieri Bastiano immagina allora il rapimento di Oglamàr ad opera del drago Smarg. Salvandola Inrico potrà dunque conquistarne il cuore. E Inrico la salva, rifiutandosi però di sposarla…

Bastiano riparte in groppa alla mula Iaia in compagnia dei tre cavalieri, di Atreiu e di Fùcur…

 

XVIII
GLI ACHARAI p.277
R

Il viaggio prosegue nel maltempo alla ricerca della via che riconduca Bastiano nel suo mondo. Al riparo di una grotta Atreiu chiede a Bastiano di parlare di Lucia, la bambina cui nel regno umano raccontava sempre storie, ma quello non se ne ricorda più, così come del fatto di esser stato grasso e pusillanime… Al termine di una notte di racconti, Atreiu dice a Bastiano che è Auryn a sottrargli il ricordo del mondo umano. Più tardi lui e Bastiano si svegliano per il rumore prodotto dagli Acharai, esseri vermiformi che con le loro lacrime lavorano l’argento piangendo ininterrottamente per la propria infelice esistenza. Impietosito, Bastiano immagina che l’indomani essi si risveglino farfalle, nuovo popolo degli Uzzolini, i Sempre Ridenti. E l’indomani ecco una miriade di buffe e clownesche tarme. Bastiano litiga con esse che se ne vanno via. Forse la sua non è poi stata proprio una buona azione…

 

XIX
I COMPAGNI DI STRADA p.293
S

Il gruppo riparte con Bastiano estremamente pensoso. Per risollevargli il morale Fùcur dice ad Atreiu di proporgli di volare su di lui e così avviene… Più tardi, mentre i tre cavalieri vanno a caccia, Atreiu chiede a Bastiano dei compagni di scuola che lo deridevano. Ma l’umano non ricorda quasi più nulla, a riprova del fatto che l’utilizzo di Auryn lo priva ogni volta di un qualche ricordo del mondo umano. Fùcur gli consiglia di non usarlo più o, persi totalmente i ricordi, non potrà più tornare nel suo mondo… Per giorni i viandanti si ritrovano sempre nello stesso posto. Iaia dice a Bastiano che è per via del suo aver smesso di desiderare. Fin lì hanno viaggiato verso il cuore di Fantàsia, la Torre d’Avorio, le dice il fedele animale. E così l’indomani la meta manifesta del viaggio è per tutti la Torre d’Avorio. Bastiano vuol infatti rivedere Fiordiluna e chiederle consiglio, sebbene Fùcur gli rammenti che lei la si può vedere una volta soltanto. All’alba del giorno successivo sette viandanti giungono per chiedere aiuto a Bastiano per i rispettivi popoli. Vogliono una storia e, strada facendo, altri se ne aggiungono…

XX
LA MANO CHE VEDE p.307
T

Bastiano è infastidito dall’atteggiamento protettivo di Atreiu e Fùcur e vuol dimostrare loro di essere un individuo pericoloso e temuto che non ha bisogno di protettori…

La carovana è ormai prossima al giardino di Oglais, dimora della terribile maga Xayde…

Soli in volo su Fùcur, Atreiu chiede a Bastiano di dargli Auryn, giacché questi sta mutandone il carattere cancellandone i ricordi. Finiscono per litigare e l’umano dichiara di voler restare per sempre in Fantàsia, infischiandosene dei suoi ricordi umani. Di ritorno i tre trovano il gruppo reduce dall’assalto dei cavalieri di ferro di Xayde che lancia un ultimatum a Bastiano: sottomettersi a lei entro l’indomani o morte di Icrone, Isbaldo e Idorno, portati via dopo la sconfitta. Bastiano non accetta e, fatto andare via il gruppo in maniera tale da sembrare un fuga, di notte lui, Atreiu e Fùcur irrompono nella dimora di Xayde, il castello si Horok, dalla forma di mano conficcata nel terreno. Ben presidiato, l’unico modo per penetrarvi è passare dalla cima del dito medio. E così, mentre Atreiu e Fùcur tengono impegnati i cavalieri metallici, Bastiano entra giungendo in breve nei sotterranei dove libera i tre amici. Eliminati con Sikanda i guardiani, vuote corazze,  raggiunge poi Fùcur e Atreiu al pianterreno. Scovata la maga, bellissima, quella si getta ai suoi piedi proclamandosi sua schiava. Bastiano ne accetta la sottomissione e le impone di recarsi in loro compagnia da Fiordiluna. Fùcur li riconduce all’accampamento, obbligato a trasportare anche la subdola Xayde. Il gruppo è ora di circa di un migliaio di elementi. La strega aveva fatto portare fin lì da cinque cavalieri la sua portantina. Secondo Atreiu è il segno di una trappola. Lei lo ha attirato con la scusa dell’impresa per sfruttarlo poi per i suoi scopi. I due litigano ancora e Xayde sorride mentre Bastiano perde anche il ricordo d’esser stato bambino…

XXI
IL MONASTERO DELLE STELLE p.327
U

Il corteo si ingrossa giorno dopo giorno. Mentre Atreiu e Fùcur occupano ora le retrovie, Bastiano pernotta nella più sontuosa delle tende e, spesso, viaggia sulla lettiga di Xayde. Seguendo il consiglio della strega, Bastiano manda via Iaia che può coronare il suo sogno di avere un figlio, da uno stallone, cui raccontare le gesta del Salvatore. Prosegue quindi il viaggio nella lettiga di Xayde che, per ingraziarselo ulteriormente, gli regala una cintura capace di rendere invisibili. Gli consiglia poi di rendersi Saggio, diventando superiore a tutto, indifferente, capace di non odiare e amare nessuno, di rompere i legami d’amicizia. Lo mette quindi contro Atrtiu, dicendogli che quello vuol sottrargli Auryn. Bastiano se ne va, ma il dubbio è ormai in lui. Riflettendoci su nella sua tenda, Bastiano pensa allora di aver trovato il suo ultimo desiderio: essere saggio. Più tardi esce e gli si fanno incontro sei gufi, messggeri del Monastero delle Stelle, il luogo della saggezza. Cercano Bastiano Bucci, il più grande sapiente, affinché possa rispondere alla domanda alla quale tre grandi saggi non han mai trovato risposta. Lui accetta ma porta con sé Xayde ed Atreiu. I gufi li conducono al Monastero dove sono accolti dai tre Grandi Meditanti: Ushtu, Scirkri e Ysipu. La domanda è: cos’è Fantàsia? La Storia Infinita risponde Bastiano. I tre chiedono di rivedersi l’indomani affinché possano pensarci su. L’indomani una nuova domanda: dove sta scritta la storia infinita? In un libro rilegato in seta color rubino cupo. E l’indomani altre domande ancora: dove si trova? Può mostrarglielo? E così la notte seguente, sulla cupola, usando la pietra Al’Tsahir, sprigiona un lampo di luce che mostra ai presenti la soffitta della scuola. E mentre i tre sapienti iniziano una disputa che li porta a fondare ciascuno una propria scuola, Bastiano perde definitivamente ogni ricordo della scuola e del libro. Ormai non si chiede nemmeno più come sia arrivato a Fantàsia…

XXII
LA BATTAGLIA DELLA TORRE D’AVORIO p.345
V

La Torre si avvicina e Bastiano è in preda a sentimenti contrapposti: rivedere Fiordiluna o fermarsi con il timore che ella possa rimandarlo nel mondo degli umani privandolo di Auryn. In vista del giardino si ferma, facendo recapitare un messaggio all’Infanta nel quale preannuncia la sua visita per l’indomani. Ma la notte un rapidino giunge comunicando che Fiordiluna non dimora più lì da anni. Bastiano ripensa allora alle parole di Fùcur e di Atreiu e, indossata la cintura che rende invisibili, va a cercarli. Li trova e… sente Atreiu dire a Fùcur di dover rubare Auryn quella notte stessa. Ormai indifferente come previsto da Xayde, Bastiano si allontana. Sistemati Isbaldo, Icrione e Idorno nella sua tenda in attesa del ladro da catturare, Bastiano ordina poi ai cinque cavalieri di latta di Xayde di andare a catturare Fùcur… Poco prima dell’alba ecco la cattura di Atreiu. Condotto lì anche Fùcur, Bastiano ordina loro di andarsene, bandendoli. I due se ne vanno mentre Bastiano si ritrova solo in tenda con la perfida Xayde che lo invita a trasferirsi nella Torre: Fiordiluna se n’è andata e lui ne è il successore, gli spiega. L’indomani Bastiano entra trionfalmente nella Torre. Colto da manie di onnipotenza, vuole occupare il padiglione della magnolia di Fiordiluna, poi si proclama nuovo reggente e, entro settantasette giorni, si incoronerà Infanto Imperatore. Nell’attesa Bastiano passa le giornate immobile nella sua stanza, svuotato d’ogni energia e desiderio. Desidera unicamente Fioriluna, ma lei non compare mai e, a poco a poco, anche il ricordo di lei svanisce…

L’incoronazione si avvicina ma molte popolazioni rifiutano di prendervi parte. Tutto, anche il tempo, si fa sempre più grigio e sbiadito. Ed eccolo finalmente giungere il giorno dell’incoronazione. Durante la cerimonia, organizzata da Xayde, arriva la notizia dell’avvicinarsi di Atreiu alla testa di tre eserciti. Icrione, Isbaldo e Idorno vanno ad affrontarli, mentre i cavalieri di ferro di Xayde restano a difesa della Torre. Ma nulla possono contro Atreiu che giunge infine al cospetto di Bastiano chiedendogli Auryn. Ma l’umano rifiuta e, sfruttando l’esitazione dell’amico, sfoderata a fatica Sikanda, colpisce Atreiu che Fùcur prende al volo portandolo via durante la caduta dagli spalti della Torre…

I ribelli si disperdono mentre smisurata è la conta dei fantasiani rimasti sul campo. La torre, già in fiamme, si distrugge mentre Bastiano parte nella notte alla ricerca di Atreiu…

 

XXIII
LA CITTÀ DEGLI IMPERATORI p.367
W

Al termine di una folle galoppata, alle prime luci dell’alba, il cavallo metallico cavalcato da Bastiano cede disintegrandosi. L’umano sin incammina a piedi arrivando verso mezzogiorno in una stramba città. Una scimmietta, Argax, gli dice che i folli abitanti sono tutti ex imperatori, o aspiranti tali, di Fantàsia che non han però voluto e poi potuto ritornare nel mondo degli umani. Hanno terminato i loro desideri e con essi il ricordo del proprio mondo. Argax lo conduce sempre più addentro alla Città degli Imperatori. Essi hanno perso Auryn nel momento in cui si sono proclamati imperatori. A Bastiano restano solo pochi desideri, grazie all’intervento di Atreiu, che secondo Argax potrebbero non bastargli per tornare nel mondo degli umani. Preso commiato dalla scimmietta, Bastiano resta a lungo a riflettere, poi impiega mezza giornata per uscire dalla labirintica città. La notte sogna Atrtiu e la ferita infertagli, mentre anche il ricordo di saper inventare storie svanisce in lui. L’indomani, sotto la pioggia, sotterra Sikanda e parte in cerca del modo per tornare nel mondo degli umani. Vaga per giorni e, inconsciamente, spreca per la solitudine un altro desiderio, affinché si senta inserito in un gruppo. E così eccolo giunto al Mare delle nebbie, nominato da Argax. Yskal è il nome della città. Ben accetto, il ragazzo ottiene di essere ingaggiato come marinaio, imbarcandosi così per una spedizione nel mare di Skaidan. Trova con loro il senso di comunione desiderato, perdendo al contempo anche il ricordo degli uomini e delle loro diversità. Con il tempo però, l’armonia della comunione gli viene a noia e un nuovo desiderio, ancora da definire, si fa strada in lui. Vuole essere un individuo amato per quello che è. Giunti sull’opposta sponda del mare, Bastiano prende quindi commiato da loro incamminandosi in uno sterminato roseto…

 

XXIV
DONNA AIUOLA p.387
 X

Xayde, giunta alle porte della Città degli Imperatori, ordina ai soldati di ferro di fermarsi. Ormai Bastiano non può più essergli utile giacché o folle resterà in città, o savio rinuncerà all’Impero. I soldati però avanzano, lei gli si para di fronte, ed essi la calpestano. Quando più tardi giungono Icrione, Idorno e Isbaldo, si separano per andare in cerca di Bastiano..

Seguendo il sentiero che attraversa il roseto, Bastiano raggiunge infine la Casa che Muta da dove giunge un’invitante voce femminile che il ragazzo segue entrando. Un’amabile donna materna lo accoglie e, mentre lui mangia deliziosi frutti, lei gli racconta una storia: quella della Storia Infinita. Quel ragazzo dovrà restare nella casa che muta fino a che non avrà cambiato se stesso e capito quale sia la sua volontà. Lei si chiama Donna Aiuola e i frutti che lui sta mangiando crescono sul suo corpo. Poi lo conduce in una stanza, creata dalla Casa, dove tutto è gigantesco e Bastiano sembra bambino. La Donna Aiuola è così felice di poter appagare i propri istinti materni. Passano le settimane e un giorno Donna Aiuola le dice che potrà tornare nel suo mondo quando avrà trovato la fonte dell’Acqua della Vita, sfruttando l’ultimo desiderio rimastogli. A poco a poco scaturisce in lui un nuovo desiderio: quello di amare. Ed è la sua versa volontà. Potrà riuscirci bevendo l’acqua della vita e portandola a un altro. Bastiano ha ora perso anche il ricordo dei genitori e parte l’indomani lasciando la casa e muta la Donna aiuola ormai appassita…

XXV
LA MINIERA DELLE IMMAGINI p.405
Y

Procedendo tra la neve, Bastiano giunge infine da Yor, il minatore cieco, che lo conduce alla miniera delle immagini, Minroud. L’uomo gli mostra un’infinità di immagini sparse sulla neve, frutto dei sogni dimenticati dagli uomini. Là, nella miniera, ci sono anche quelli di Bastiano. Dovrà trovarne almeno una per poter raggiungere la fonte dell’Acqua della Vita. Nel farlo perderà anche l’ultimo dei suoi ricordi: quello di se stesso… Passano i giorni, ma di tutte le immagini fin lì raccolte da Yor, neanche una gli suscita un ricordo. Il minatore lo porta allora a scavare in miniera. Passa il tempo e nulla di buono vien trovato. Ma una sera ecco l’immagine di un vecchio imprigionato in un cristallo di ghiaccio. È l’immagine del padre, anche se lui non lo ricorda. L’indomani Bastiano, ora il ragazzo senza nome, si accommiata da Yor per andare in cerca dell’acqua della vita, guidato dall’immagine trovata che porta con sé. Ma ecco che, durante il cammino, gli si fanno incontro gli Uzzolini. Quelli si lamentano con lui della loro nuova condizione che gli ha donato, totalmente priva di senso. Gli chiedono quindi di essere il loro capo o di ritrasformarli in Acharai. Lui non può e allora lo vogliono portare via, ma una specie di rintocco di campana, lontano, li fa volare via. L’immagine è però distrutta e la disperazione lo assale. Alzando gli occhi scorge però due figure: Atreiu e Fùcur…

XXVI
LE ACQUE DELLA VITA p.419
Z

Bastiano depone Auryn ai piedi Atreiu e un’immensa luce esplode abbagliandoli. I tre si ritrovano in un’enorme cupola dove i serpenti bianco e nero che si mordono la coda, custodiscono le Acque della vita. Fùcur comprende le parole che provengono dalle acque e che li invitano a presentarsi e ad abbeverarsi. Atreiu garantisce per Bastiano che può così avere libero accesso nonostante la perdita di tutti i ricordi, nome compreso. Mano a mano che si avvicina alla fonte, Bastiano riassume le sembianze che aveva nel mondo umano. Beve e sguazza nell’acqua riacquistando la memoria e la gioia di vivere essendo se stesso. Atreiu e Fùcur non bevono, ricordando di esser già stati lì nel sonno. Per tornare nel suo mondo e portare un po’ d’acqua al padre, Bastiano deve passare dalla porta del serpente bianco che però si aprirà solo quando avrà portato a termine tutte le storie iniziate in Fantàsia, a meno che qualcuno non lo faccia per lui. Sarà Atreiu a farlo. Lui e Fùcur tornano quini a Fantàsia dalla porta nera, Bastiano nel mondo degli uomini attraverso la bianca…

Bastiano si ritrova nella soffitta della scuola dove tutto è rimasto inalterato. Solo il libro è scomparso. È mattina e la suola è stranamente vuota e chiusa. Uscito da una finestra, Bastiano torna a casa dove trova ad aspettarlo il preoccupato ma or felice padre. Gli racconta tutto e lui lo ascolta. Il racconto dura fino a sera provocando le lacrime del genitore. I due si promettono di mutare in meglio il loro rapporti. L’indomani, lunedì, il padre gli propone di restare a casa e passare insieme la giornata. Bastiano accetta, ma prima si reca dal sig. Coriandoli per dirgli di aver perso il libro rubatogli sabato mattina. Bastiano entra nel negozio, ma Coriandoli nega di aver mai avuto il libro della Storia Infinita che lui asserisce avergli rubato. Poi fa sedere il ragazzo per ascoltarne per filo e per segno il racconto. Il libraio gli dice alla fine di esser stato anch’egli in Fantàsia giacché ogni libro, nelle mani della persona giusta, può condurre in Fantàsia. E non solo i libri…

 

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A tratti ricorda Il signore degli anelli. L’Auryn come l’anello…
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