MARCO BELLOCCHIO – NEL NOME DEL PADRE

MARCO BELLOCCHIO – NEL NOME DEL PADRE

 

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INIZIO FILM – SOTTOTITOLI – SELEZIONE SCENE – EXTRA (I disegni; Trailer; Regia e Cast; Intervista di Enrico Magrelli a Nicola Piovani)

 

Anno scolastico 1958-1959. In un collegio religioso dalle rigide e vetuste regole giunge Angelo Transeunti, rampollo ricco e viziato, capace di fare a botte con il padre che fin lì lo ha condotto…

Gli studenti sono sempre più insofferenti e indisciplinati e il prefetto Diotaiuti viene ripreso affinché mostri maggiore attenzione al rispetto delle regole…

L’alienazione è totale anche tra gli svogliati docenti, tra vecchi sacerdoti che non riescono ad alzare la voce, svagati che lanciano i dadi per selezionare chi interrogare, “Matematicus” che per prepararsi alla morte dorme in una bara e un frate ospite che si è tagliato la lingua per la fede pur di non abiurare…

Oltre a battute e progetti per il futuro, i ragazzi si cimentano continuamente in scommesse, scherzi, sputi alle statue, azzuffate, fumate… Angelo, pur nella sua imprevedibilità, assurge a breve a ruolo di leader dei collegiali… Imitandolo, una sera, tutti si mettono a suonare i campanelli per protesta contro la regola che prevede la chiusura a chiave delle porte delle loro stanze… Un adolescente che gioca a fare il superuomo, lo appella vice rettore, padre Corazza, dopo avelo sentire sfogarsi contro l’anacronistico tradizionalismo in atto nel Collegio e aver notato il suo volersi sempre mettere in mostra…

Durante momenti di libera uscita, con l’ausilio dell’intellettuale Franco e del timido Camma, Angelo progetta una farsa che smascheri l’ipocrisia della chiesa cattolica e delle sue istituzioni, che faccia paura allo spettatore… Diotaiuti si accorge infieri del cambiamento del testo della recita e ordina di annullare tutto, ma accetta di chiudere un occhio in cambio del nome di chi scrive sui muri, il prefetto Diotaiuti! L’uomo viene così licenziato e se ne va insultando i rampolli che sempre lo hanno maltrattato…

Il giorno della recita finalmente giunge… In scena viene rappresentata una farsa dell’orrore, tra mostri, demoni e medici-veterinari che operano in pubblico e irridono la religione in una rivisitazione del Faust di Marlowe nel quale il protagonista non si pente infine di aver venduto l’anima al Diavolo neanche di fronte al sopraggiunto Dio…

La stanza del prete Matematicus viene intanto smantellata e la delusione cresce tra gli studenti. Il cadavere del vecchio frate viene portato in giro per il collegio da qualcuno che indossa la maschera del cane già usata in scena. Beato, uno dei convittori, per lo più umili minorati fisici o mentali sfruttati dai frati, si suicida con la pistola trovata nell’armadio di Angelo. E proprio Angelo è l’autore del vilipendio al cadavere…

Istigati da Salvatore, forse l’unico sano di essi, e scossi dal suicidio di Beato, i convittori iniziano uno sciopero per ottenere migliori condizioni di lavoro e il pagamento degli straordinari. Diotaiuti prova a ricucire lo strappo, invitando gli scioperanti a mettere per iscritto le proprie richieste…

Angelo guida invece la rivolta degli studenti, protesta che comporta l’arrivo in aula di Diotaiuti. Ma gli studenti fanno muro, avanzando via radio le richieste: regolamenti meno ottusi, programmi e insegnanti più moderni, migliori condizioni di vita nell’edificio. Al momento di far fronte comune con i camerieri, il classismo emerge: impensabile schierarsi a fianco dei convittori. Sono loro studenti a pagare le rette…

Diotaiuti informa Salvatore, leader dei convittori, della fine dello sciopero e del suo licenziamento…

Angelo si fa condurre da uno dei convittori, Dino, fino al luogo in cui si trova il “pero miracoloso”, presso il quale ogni anno si ripete il miracolo dell’avvistamento della madonna. Insieme iniziano a segarlo, scorti dalla ragazza che tutti gli altri recita il ruolo della visionaria e che si fa loro incontro… Angelo abbatte l’albero giustificandosi con un “tutto ciò che è antiscientifico va eliminato. Ora sei libera, vai in fabbrica”…

Tutta la Terra diventerà presto un pacifico sistema di automi, dichiara poi in auto al collaboratore Dino. Tutto funzionerà alla perfezione sotto la guida di un leader freddo e razionale…