LUIS SEPULVEDA- JACARÉ. Seguito da HOT LINE

LUIS SEPULVEDA- JACARÉ. Seguito da HOT LINE
TEA – Collana TEADUE n. 896 – 2005

TRADUZIONE: Ilide Carmignani

I – UN LUNGO ADDIO p. 9

Durante un ricevimento organizzato da Vittore Bruni, magnate delle Pelletterie Lombarde Bruni, l’imprenditore viene ucciso con un colpo di pistola alla nuca mentre si appresta a ringraziare i presenti. Al suo fianco un uomo cieco in carrozzina, il socio Carlo Ciccarelli, che viene portato via dalle guardie del corpo…

Del caso si occupa il commissario Arpaia con l’ausilio dell’ispettore Pietro Cheli. In ufficio è presente la figlia dell’assassinato, Ornella Bruni che insiste affinché sia rivelato il movente dell’omicidio ancor più del ritrovamenteo degli assassini… Ma gli esiti dell’autopsia devono ancora giungere… Cheli legge nei fondi di caffé l’arrivo di uno straniero che porterà nuovi guai…
A Zurigo si trova Dany Contreras, investigatore impiegato della Assicurazioni Elvetiche, ma ex poliziotto e fuoriuscito cileno… Il superiore, George Zoller, lo convoca per assegnargli l’incarico di raggiungere Milano. Lì è morto Vittore Bruni, magnate della pelle che ha stipulato un’assicurazione sulla vita il cui premio di un milione di franchi svizzeri dovrà essere pagato a un tale di nome Manaì residente in Pantanal. Se l’autopsia rivelerà che Vittori sarà invece morto per omicidio la compagnia non dovrà pagare il premio e i dipendenti potranno dividersi un benefit di centomila franchi. Lui deve quindi recarsi a Milano e attendere l’esito dell’autopsia. In caso di morte naturale dovrà invece poi rintracciare Manaì…

II – CIECO, CON LA PISTOLA p. 17

Contreras raggiunge la villa dove Vittori è stato ucciso. Ad accoglierlo c’è Ciccarelli che, seppur cieco, dopo avergli mostrato il luogo della morte, lo congeda dichiarando che il socio è morto per cause naturali…
Camminando in strada appena fuori dei cancelli della villa, Contreras viene fermato da Arpaia e Cheli che lo accompagnano in hotel. Lì il cileno trova anche un biglietto di Ornella Bruni che lo avvisa della sua presenza in stanza. Ma ecco che Arpaia gli telefona informandolo che l’autopsia ha evidenziato una morte per arresto improvviso delle funzioni cerebrali. Qualcosa non torna, dichiara al commissario…

III – IL PASSO DELLA TIGRE p. 25

In camera Contreras trova dunque la bella Ornella che dichiara che il padre è stato assassinato come già due suoi collaborati nei dodici mesi precedenti, Michael Schiller e Joan Estévez… Le pelletterie Bruni lavorano pelli di coccodrillo e caimano che acquistano a prezzi stracciati dall’area del Mato Grosso. Pantanal, precisa Contreras. Ecco spiegato il perché della polizza intestata a nome di Manaì che la ragazza rivela essere l’ultimo stregone della tribù degli Anaré del quale il padre aveva paura…
Nel pomeriggio al funerale presenziano non più di una dozzina di individui. Tra di essi Cheli e Arpaia che parlano con Contreras. Il cileno l’informa di quanto dichiaratogli da Ornella che i poliziotti sanno però un po’ mitomane e anticapitalista…
La sera, durante la cena con Ornella, Contreras viene a sapere che Schiller, presentato al padre da Ciccarelli, aveva trovato il modo di ridurre i costi utilizzando le pelli degli Jacaré, piccoli caimani numerosi ma protetti. A farne arrivare le pelli in Europa falsificandone le bolle, era invece Estévez… Il padre, invitato da Schiller, si recò nel Pantanal per una battuta di caccia, tornandone impaurito e turbato. Ma ecco che Cheli e Arpaia prelevano Contreras per portarlo alla villa di Ciccarelli, vittima di un tentato omicidio. Una freccia avvelenata è rimasta conficcata nel libro che stava leggendo. Contreras chiederà una nuova autopsia su Bruni, mentre Arpaia dovrà indagare su tre omicidi e un tentato omicidio. Del misterioso attentatore non si trova intanto traccia…

IV – A QUATTRO MANI p. 35

Contreras passa la notte con Ornella, entrata nella sua stanza dopo la fine di una comunicazione telefonica con Cheli. Incontro dal quale ha appreso che la freccia con la quale hanno tentato di uccidere Ciccarelli era impregnata di curaro. E quello è un veleno che provoca paralisi e morte improvvisa, collega Contreras. Quindi è omicidio la morte di Bruni… La ragazza ritiene che Manaì abbia ucciso il padre che, dello stregone, aveva paura e che aveva vanamente tentato di corrompere. Gli rivela inoltre che un giovane studioso, Guido Vincenzi, era stato ucciso simulando un incidente stradale dopo aver pubblicato uno studio nel quale accusava le Pelleterie Bruni di essere tra i colpevoli dello sterminio degli Anaré…
Al mattino Ciccarelli telefona a Contreras invitandolo nella sua villa per un colloquio. Il vecchio invalido gli chiede cosa sappia dei rapporti tra le pelletterie e il Pantanal. Poi getta la maschera. Ha paura e gli chiede di convincere Ornella a trattare con l’assassino. Manaì, rivela infine, è un personaggio inventato per spaventare Bruni che si era indignato per il massacro degli Anaré. Una sceneggiata che però aveva turbato profondamente il socio. Lui è di tutt’altra pasta, un capitalista senza scrupoli. L’arrivo di Cheli e Arpaia porta allo sgombero della villa, presso la quale dovrà rimanere il solo Ciccarelli, le cui certezze e la cui arroganza vanno in frantumi…

V – IL CACCIATORE SOLITARIO p. 45

Arrivato l’elicottero richiesto, Contreras si cala nella torre di proprietà di Ciccarelli rinvenendovi un cacciatore Anaré ammalato e che viene trasportato in ospedale, affetto da polmonite, denutrizione e disidratazione…
Contreras telefona ad Ornella chiedendole di far arrivare in ospedale un esperto di Anaré. Cheli invece giunge alla conclusione che il cacciatore catturato non era in condizioni di agire e che ha svolto la mera funzione di esca. Lui e Arpaia partono di fretta alla volta della villa di Ciccarelli…
Ornella giunge in ospedale. È lei un’esperta di Anaré, già compagna del defunto Guido Vincenzi. Devono tornare alla villa perché il ricoverato è in effetti una mera esca… I primi ad arrivare sono proprio loro, in tempo per vedere l’imprenditore morire trafitto da un dardo dietro l’orecchio sinistro…

VI – TRISTE, SOLITARIO Y FINAL p. 55

Contreras decide di rimanere a Milano per seguire la conclusone delle indagini, nonostante l’Assicurazione abbia constatato di non dover pagare il premio per l’assassinio di Bruni e l’inesistenza di Manaì…
Del secondo cacciatore non c’è ancora traccia, mentre il ricoverato muore in ospedale tra le braccia di Ornella. Lui e l’altro sono arrivati nascosti tra il carico di pelli di Jacaré trasportate dal Pantanal. È evidente che abbia già visto la donna la quale, peraltro, ha dichiarato al suo arrivo che non ci sarebbero stati altri omicidi… Contreras conduce la donna al bar dove la costringe a decidersi a collaborare con la polizia per cercare di salvare l’altro cacciatore. In caso di sua morte sarà senz’altro arrestata per complicità, avendoli già incontrati a Barcellona e aiutati a raggiungere Milano. Ornella li conduce allora presso una gabbia dei giardini pubblici dove però il fuggitivo viene trovato già cadavere. Arpaia chiama la centrale per avere un mezzo per l’obitorio, mentre la donna viene arrestata…
Contreras si dirige invece verso l’albergo, ultima tappa prima del ritorno a Zurigo…

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HOT LINE p. 67

I – GRILLETTO FACILE p. 69

“I buoni poliziotti hanno qualcosa del suicida e questo li spinge, nel compimento del loro dovere, ad arrivare alle estreme conseguenze[…]”. (p. 71)

Cile. L’ispettore della polizia rurale George Washington Caucaman, di etnia mapuche, durante l’arresto di ladri di bestiame è costretto a far fuoco per evitare che uno dei banditi apra per primo il fuoco con una mitragliatrice. Nei giorni seguenti il commissario lo convoca in ufficio per discutere del caso. Il bandito, ferito ai glutei, è risultato essere il figlio del generale Manuel Canteras… Per salvargli la carriera e la vita il superiore lo ha fatto passare come esaurito dal grilletto facile, ma dovrà trasferirsi nella capitale, Santiago, in una squadra che si occupa di reati sessuali…

II – ZECCHE p. 75

George si presenta al comando di Polizia dove, dopo essere passato per l’ufficio personale, gli vengono consegnati distivo, arma e munizioni oltre all’indicazione della stanza da occupare in una pensione…
Camminando in strada l’inquinamento lo fa star male e così chiama un taxi condotto da una donna, Anita Ledesma, che, riconosciutolo, si complimenta con lui per quanto fatto al figlio del generale. George, che le dà un la ricetta di un rimedio naturale contro le zecche, si ritrova con un suo biglietto da visita. La donna sa infatti che presto gli capiteranno i primi guiai. Poco dopo infatti, recatosi in una trattoria per la cena, l’ispettore si ritrova aggredito da due militari che mette in fuga dopo aver conficcato nel palmo di uno dei due una forchetta. È così costretto a chiamare Anita, alla quale chiede di portarlo per un po’ in giro per la città dandogli così modo di poter riflettere…

III – CASI E COSE p. 83

L’indomani, alle 8, Geoge arriva puntuale alla sezione crimini sessuali che ha in forze sole donne. Visto di malocchio per via della sua presunta velocità nell’utilizzo delle armi e per il suo essere uomo, solo prima di pranzo può avere una scrivania con telefono. Rimasto solo durante la pausa pranzo, telefona ad Anita dandole un appuntamento per la cena. Poi, dopo una telefonata minatoria di militari che promettono vendetta per la sera prima, eccolo dover raccogliere le lamentele di una corpulenta sessantenne: il marito, Hipolito, ha speso una fortuna telefonando a un numero hot line. Di rientro dalla pausa, il commissario (donna) ne approfitta per lasciargli vari casi simili, raccolti tutti nel fascicolo hot line…

IV – IL PREZZO DEL PIACERE p. 89

Passata la notte con Anita, l’indomani George riceve la visita di due proprietari di una linea di hot line, i fuoriusciti Maria Lombardi e Sergio Tellez ex attori teatrali. Gli affari vanno bene, ma da qualche tempo un uomo li molesta obbligandoli ad ascoltare terribili comunicazioni. Inutile per loro l’aver cambiato numero. George ha così un caso su cui poter lavorare…

V – VOCI DEL TEMPO p. 95

Stilato il rapporto, George lascia l’ufficio con il nastro di una telefonata registrate dai due ex attori, passando poi parte della giornata con Anita. Nel taxi di lei ascolta il nastro: torture dell’epoca di Pinochet e che la donna ha provato sulla propria pelle. Dopo aver duplicato la cassetta, Geroge si reca dai due ex attori dove, alle nove in punto, giunge una nuova telefonata minatoria dal solito stalker che, però, minaccia anche George promettendo una resa dei conti a breve…

VI – L’ORA DEI NETTURBINI p. 103

I due esuli fuggono in fretta dopo aver preparato rapido bagaglio. George ricollega la voce a quella del tale che gli ha telefonao in ufficio annunciando vendetta per i militari che l’hanno aggredito in trattoria la prima sera a Santiago. Va quindi a telefonare ad Anita, scoprendo che le hanno ucciso il cane. Di fronte alla cabina telefonica vede un’auto sospetta. Avanza, accorgendosi essere occupata dagli aggressori della trattoria… Eliminati i due occupanti i posti di guida, obbliga il terzo a guidare fino alla collina dove si è già recato con Anita e dove si trova la madonna di San Cristobal. Lì ammanetta l’ostaggio a un albero, poi telefona ad Anita chiedendole di far accorrere per le sette meno cinque dell’indomani numerose donne con registratori. Via radio avverte il generale Canteras, sua la voce delle registrazioni e delle telefonate, di farsi trovare alle sette meno cinque dell’indomani al Santuario. E così, registrato, il militare confessa involontariamente i propri crimini finendo arrestato da George e circondato da numerose donne con foto di desaparecidos e registratori che ne riecheggiano le parole…