LOUIS DESTOUCHES AI SUOI GENITORI 27 Sett[embre] [1916]

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LOUIS DESTOUCHES AI SUOI GENITORI

Bikobimbo, addì 27 Sett[embre] [1916]

TRADUZIONE

Stefano Fiorucci e Jeannine Renaux

Caro Papà,

Dopo l’isolamento, è un altro capitolo di questa esistenza che s’afferma quasi più dolorosa. È il cibo. Figurati che non mangiamo mai niente di fresco, conserve, conserve, ancora conserve, sempre conserve.

E incredibile, come ci tornano caro, si sfrutta più o meno la gente della savana.

Si devono guadagnare mucchi di oro nelle conserve! Quando penso che un barattolo piccolo di piselli ci costa a Campo il prezzo esorbitante di 4 F[ranchi] e 75.

La carne del posto, Elefante, Cervo, Ippopotamo etc. etc., è una carne scura che distrugge lo stomaco sicuramente più di ogni altra cosa che ci sia. Ci si deve così limitare nelle conserve a nomi più o meno altisonanti, a etichette di colori più o meno vivaci e variegati.

Aggiungi a questo che, data la poca igiene degli indigeni, e soprattutto la mancanza di fiducia che ispirano, costringono l’Europeo a cucinarsi da solo.

E che cucina, consiste[,] per evitare la dissenteria[,] nel far ricuocere in acqua bollente il contenuto già cotto delle scatole di conserve.

Per il bere, se si vuol proteggersi dalla malaria si deve bere acqua, esclusivamente acqua, ma dato che l’acqua di qui è piena di humus vegetale, si deve prima farla bollire per 10 minuti a 100 gradi, in seguito, per far depositare queste materie estranee, mescolarci 1g di permanganato per litro. Fatto questo, per aiutare la digestione, ci si deve mescolare un pacchetto di Lithinée,* e dato che la febbre biliare è sempre da temere, per facilitare le funzioni urinarie, si deve far macerare in questo povero litro un ciuffo d’erba dalle proprietà speciali chiamata citronella che finisce di dare un aspetto nerastro e poco invitante alla bevanda così preparata.

Vedi che si deve avere sete per bere. Oserei dirti tutti i sistemi più assurdi per ottenere della bis-mescola fresca?

Il miglior sistema, frutto di lunghi esperimenti, consiste nell’appendere una bottiglia circondata da un asciugamano in una corrente d’aria.

E assolutamente eccelso, si avvicina al ghiaccio. Te lo concedo.

Quando per uno straordinario colpo di fortuna, i dipendenti d’Octroi, i marinai dei Cargo, la dogana, la posta, la pioggia,caldo, la Ferrovia, e mille altre cause, lasciano giungere a Campo una cassa di patate dalla Francia che non sono germinate, ne risulta una vera festa. La cassa di 25 chili ci costa del resto 39 F[ranchi]. Che importa! in 2 giorni è mangiata.

Abbiamo un marchese svedese, cacciatore di elefanti che fa le patatine fritte con una destrezza straordinaria, per 2 giorni e 2 notti non fa che quello. Devo tuttavia fare un’eccezione, devo assegnare degli allori ai denti di leone, è l’unico rappresentante della flora europea acclimatata in Africa.

Ogni capanna di bianchi ne è circondata. È una pianta feticcio, ci si occupa maternamente della sua coltivazione, premia del resto largamente degli sforzi.

Cresce, vigorosamente, coraggiosamente, il sole che uccide i suoi compagni gli dà nuovo vigore, è ancora più resistente se possibile, che quando cresce sulle grandi strade di Francia o nelle cavità di vecchie pietre.

Quali odi gli si conferiscono quando appare sulla tavola!

Come sembra buono e tenero questo vecchio dente di leone verde.

Spesso lo vedo un po’ dappertutto, cresce anche sulla sabbia, in riva al mare. Sfida tutto.

Non è bello, non è una pianta da salone, s’accontenta d’esser utile. Dà l’esempio agli sradicati, le sue foglie dure e appuntite sono foglie di piante laboriose. Ci accompagna. Abbiamo per lui una montagna di gratitudine. Se il lupino è timido e nutriente, il dente di leone rinfresca e incoraggia.

Affet[tuosamente]

L. d T.

* Polverina che veniva mescolata nell’acqua.