LARS VON TRIER – DOGVILLE

LARS VON TRIER – DOGVILLE

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Il film “DOGVILLE” raccontato in nove capitoli e un prologo

PROLOGO
(Che ci presenta la cittadina e i suoi residenti)

Inizio anni Trenta. Dogville è un paese sulle montagne Rocciose, centro minerario dismesso, abitato da gente semplice e chiusa. Umili le dimore, povero l’abitato…
Una voce fuori campo mostra la mappa aerea del paese in posa da teatro…
Thomas Edison Jr, uno degli abitanti, è un sedicente filosofo e aspirante scrittore, figlio di un medico in pensione che possiede una radio… Si aggira per la città il giovane, pubblicizzando le sue conferenze su temi etici…
Alle sette di sera, dopo aver colloquiato con i vari concittadini in cui s’imbatte, puntuale si dirige dall’amico Bill Henson per giocare con lui a scacchi, ma con il vero intento d’incontrare la di lui bella sorella, Liz, unica donna libera presente in paese… Bill studia per divenire ingegnere, ma le sue capacità intellettive difficilmente gli consentiranno di riuscirvi… La partita dura più brevemente del solito…

CAPITOLO UNO
In cui Tom sente degli spari e incontra Grace

Uscito da casa Hensen, Tom si aggira per Elm Street pensando a quale argomento trattare nella conferenza sull’accettazione prevista per l’indomani. Ma ecco che da lontano gli giunge l’eco di spari… Ne attende altri a lungo, fermandosi sulla panchina delle vecchiette. L’eccitazione della paura presto svanisce, e i pensieri di Tom tornano alle sue fantasie artistiche e filosofiche. Assopitosi sulla panchina, viene destato dall’abbaiare insolito del cane Mosè. S’accorge così della presenza di una donna sconosciuta che, vedendolo avvicinarsi, tenta di fuggire in direzione della montagna. Tom le sconsiglia di proseguire per quella impervia via, indicandole la via più semplice, quella che proviene da Georgetown e che le consente di aggirare la montagna. Le chiede se gli spari siano collegati alla sua fuga, ma ecco avvicinarsi un’auto di lusso con a bordo uomini poco raccomandabili, all’apparenza gangsters. Questi gli chiedono di una ragazza, da lui celata appena in tempo in una miniera dismessa poco distante. Il boss gli lascia un biglietto da visita, offrendo una ricompensa qualora dovesse avvistare la donna…
Raggiunta la nuova arrivata nella miniera, Tom la invita a casa. Grace Margaret Mulligan il suo nome. È in fuga, dichiara, dopo l’uccisione del padre, unico genitore rimastole in vita. Tom le offre di rimanere a Dogville. Ed ecco pronto l’argomento da usare nella conferenza dell’indomani. Il tema dell’accettazione. Una maggiore apertura verso l’esterno gioverebbe al paese. Presenta agli altri Grace, dopo averli informati su quanto accaduto la sera precedente. Molti esprimono dubbi sul darle assistenza e ospitalità, dimostrando così di essere poco accoglienti. Vivendo insieme, riusciranno a capire se Grace dica la verità o sia invischiata in loschi traffici. Che provino almeno a tenerla lì per quindici giorni, propone Tom. E così a Grace viene concessa la possibilità di rimanere due settimane…
Tom mostra a Grace la città e, soprattutto, i suoi pochi abitanti rimasti. Ama la cittadina in decadenza, pur nella sua evidente marcia verso l’annientamento. Grace definisce tuttavia “bella” quella cittadina sperduta tra le montagne, priva perfino di pastore e sindaco… Tutti la guardano e Tom le ricorda che avrà quindici giorni per farsi accettare, consigliandole di eseguire dei lavori manuali che la rendano gradita agli abitanti…

CAPITOLO DUE
In cui Grace segue il piano di Tom e si imbarca nel lavoro manuale

Il giorno seguente Grace inizia quindi a offrire il proprio aiuto, per un’ora al giorno, in tutte le case del paese. L’autotrasportatore Ben, che una casa non ce l’ha, rifiuta il suo aiuto prima di partire per andare a consegnare i bicchieri lavorati dagli Henson… La donna bussa poi alla porta del cieco Jack McKay, ma anche lui si mostra riservato seppur amichevole…
Anche Marta, che si occupa della Casa della Missione di Geremia (il locale adibito a Chiesa e Assemblea), rifiuta la sua proposta di aiuto… Grace si ferma in mezzo all’orto prospiciente la cantina delle vecchiette, piena di arbusti di uvaspina, poi entra nell’unico negozio presente in paese, dove la raggiunge Tom. Grace viene così incaricata di occuparsi dell’uvaspina del campo incolto…
In breve gli abitanti iniziano però a sfruttare la presenza di Grace, chi beneficiando dei pasti preparatigli, chi conversando. Unico a non aver accettato i suoi servigi è Chuck, marito di Vera, moglie con la quale litiga sempre…
Tom fa in modo che lei possa occuparsi dei loro sette figli, permettendo così a Vera di farsi accompagnare a una conferenza fuori paese…
Educare Dogville all’accettazione diviene una missione per Tom…
L’indomani, come previsto, Grace si reca a casa di Vera e Chuck, due alienati che vivono nel mito dell’antica Grecia, prendendosi cura dei loro sette figli mentre Vera va fuori città e l’altro al lavoro nel suo frutteto. Rientrato Chuck, le intima di andarsene. L’uomo, proveniente da una grande città, conosce il paese di cui lei si sta invece palesemente innamorando, idealizzandolo. È marcio e pieno d’invidie, come qualsiasi altro posto…

CAPITOLO TRE
In cui Grace si abbandona a un ambiguo atteggiamento provocatorio

Trascorse le due settimane velocemente, Grace si sente ormai parte della comunità, felice di poter essere lì… Durante il colloquio quotidiano a casa di Jack, forse turbata dai pensieri al futuro, si permette di contraddire l’ospite, invitandolo a cambiare argomento di discussione. Risulta provocatoria e sfacciata, nel chiedergli della cecità, malessere che il vecchio nega e che lo porta a non uscire di casa. Gli propone di aprire finestre enormi presenti sul retro della casa e mai aperte… Jack confessa infine di essere cieco, per poi intimarle di andarsene e di lasciarlo solo…
Poco dopo, ecco giungere il momento del giudizio finale sulla sua permanenza, verdetto che Grace attende nella vicina miniera dismessa per permettergli di esprimersi liberamente in assemblea… Nel recuperare i propri effetti personali, Grace vi trova un filone di pane e una mappa per superare la montagna. Ma anche altri sono i regali che vi trova all’interno. Ne deduce che quindi almeno qualche amico se lo sia fatto in paese…
Quindici rintocchi le permetteranno di restare, un numero inferiore la obbligherà ad andarsene, quello il segnale convenuto. Poco dopo scopre di esser stata a sorpresa accettata… Tom la raggiunge, confermandole il verdetto: potrà rimanere in paese, avendo perfino Chuck votato in suo favore…

CAPITOLO QUATTRO
Tempi felici a Dogville
La vita a Dogville scorre felice per Grace, perfettamente integratasi nel paese tanto da ricevere una paga per i servigi svolti e da trovare un’autonoma sistemazione nel vecchio mulino ristrutturato da Tom e Ben…
Giunta l’estate, alla donna viene permesso anche di aiutare Chuck nel frutteto. Ma ecco l’avviso che qualcuno sta arrivando in città e che quindi Grace deve nascondersi nella vecchia miniera… Uno sceriffo giunge infatti per affiggere un avviso concernente la scomparsa di Grace. Tutti gli abitanti fanno la coda per visionare l’avviso. In assemblea si discute del caso, con proposta di alcuni di contattare la polizia. La donna chiede che si svolga una nuova votazione per non creargli problemi o conflitti… Tom, ovviamente, sminuisce il caso, trattandosi di un mero avviso di persona scomparsa e non di una taglia di ricercato…

CAPITOLO CINQUE
Il quattro di luglio dopo tutto

Il quattro di luglio, giorno di festa, in paese non si lavora. Grace osserva le ultime due delle sette statuine del negozio di Mo Ginger che sta acquistando con i soldi che risparmia. Chuck le chiede stranamente di andare nel frutteto per un paio d’ore, poi arriva Tom a dichiararle di essersi infatuato di lei, sentimento che Grace corrisponde…
Più tardi, durante il pranzo di ringraziamento, Jack omaggia Grace, il cui arrivo in città ha portato una ventata di aria fresca e di tranquillità in paese, arrivando perfino a far sorridere Chuck. La ringrazia quindi per la sua presenza… Il telefono squilla, avvisando del prossimo arrivo di un’auto della polizia. Grace si rifugia nella miniera, mentre lo sceriffo attacca un avviso di taglia nei confronti della donna, ricercata per complicità in una serie di rapine. L’uomo consiglia ai presenti di fornire informazioni alla polizia, come previsto dalla legge, risultando la ricerca una persona pericolosa. L’assemblea concorda nel ritenere innocente Grace, che non può aver compiuto le rapine delle quali la si accusa, poiché lì con loro da pari tempo. Una trama dei gangstars, evidentemente…
Ma, più o meno inconsciamente, l’atteggiamento degli abitanti nei suoi riguardi a poco a poco muta, contrastati nel dover celare la sua presenza alla polizia… Tom glielo riferisce, e Grace prospetta di andarsene. Ma Tom la trattiene. I cittadini la terranno in cambio di una compensazione che, di fatto, la rende però una schiava. Dovrà infatti recarsi a casa di tutti due volte al giorno e per una paga dimezzata…
La vita di Grace diventa così un inferno, nonostante l’ipocrisia dei cittadini, a parole contrari al suo sfruttamento, ma nei fatti con il tempo sempre più aguzzini e insinuanti… Chuck arriva al punto di molestarla sessualmente, così come Jack… Tom cerca di tirarle su il morale, sminuendo i fatti e indicandoli come dovuti al fatto di essere ormai considerata come una cittadina a tutti gli effetti. Lui dichiara ancora una volta, ricambiato, di amarla…

CAPITOLO SEI
In cui Dogville mostra i denti

Tiranneggiata e ricattata perfino da Giasone, uno dei figli di Vera e Chuck, Grace conduce una vita sempre più miserabile. Il coltivatore, infido dopo esser stato respinto, “dimentica” di avvisare Grace dell’arrivo della polizia, alla quale ha fornito informazioni sulla sua presenza mostrando una stoffa sospetta. Di lì a pochi minuti saranno lì, e le sconsiglia quindi di gridare o fuggire. Approfittandosi della situazione, la violenta… La polizia riparte, depistata dagli abitanti e dallo stesso Chuck, che dichiara la stoffa rinvenuta forse un banale cappello perso da Tom, invece del fazzoletto con le iniziali sottrattole prima della violenza…

CAPITOLO SETTE
In cui Grace finalmente ne ha abbastanza di Dogville, lascia la cittadina e vede di nuovo la luce del giorno

Tom ottiene solo a tarda notte la confessione di Grace sulla violenza subita da Chuck. Vorrebbe denunciarlo all’assemblea, ma la donna dice di non farlo. Devono trovare il modo di farla andare via, conclude il ragazzo…
Vera si presenta al cospetto di Grace, accusandola di aver picchiato Giasone. Liz, però, conferma che il bambino ha spinte masochiste. La donna non le lascerà più i figli, insinuando peraltro di passare la notte ad amoreggiare con Tom, visto allontanarsi dalla sua dimora. Liz l’accusa quindi di essere una civettuola…
La situazione peggiora e quotidianamente Chuck abusa di lei, così come Jack pone sempre più su la sua mano sulla sua coscia…
Di notte Vera e Liz l’accusano: è stata vista far sesso con Chuck da Marta. L’uomo l’ha accusata di averlo sedotto, quindi Vera decide di punirla distruggendole due delle sette bambole acquistate con tanti sacrifici… L’ostilità è ormai totale nei suoi confronti… Quelle statuine sono il frutto sacrifici perpetrati per farsi accettare… Vedendola piangere, Vera gliele distrugge tutte…
Poco dopo, recatasi da Tom, pianifica una fuga. Solo Ben può aiutarli a realizzare il piano, ma servono dieci dollari, che il ragazzo chiederà al padre in prestito… Ben acconsente di accompagnarla, ma a Grace resta la sensazione che non la lasceranno andar via tanto facilmente…
La vigilia della partenza, Grace la passa con Ben. L’indomani, tutto il paese sembra essere all’esterno per impedirle di partire, intimandole di non dimenticarsi di recarsi al lavoro… Riuscita a entrare nel magazzino di Tom, pagato il trasportatore, eccola celata tra le casse di mele, abbandonando l’ameno paese rivelatosi per lei un inferno… Ma la sua gioia dura poco. L’autocarro si ferma dopo poco. Ben dice che pattuglie della polizia sono di fronte a loro. Quindi devono tornare indietro, a meno che lei non le paghi un sovrapprezzo. La costringe quindi a fare sesso, lì, sull’autocarro, fermo nella piazza di Georgetown… Grace subisce in silenzio l’ennesimo abuso psicofisico… Al risveglio, si ritrova nuovamente a Dogville, tradita dai viscidi abitanti che, la sera precedente, in assemblea, ne avevano previsto la fuga con l’autocarro… A lei addebitano inoltre il furto di dieci dollari subito dal signor Edison, soldi usati da Tom per convincerla alla fuga la vigilia della partenza. Viene così incatenata con una catena al collo, fissata a una ruota, trascinabile con difficoltà solo sui terreni piani della città. L’ipocrisia dei cittadini si dimostra così inarrivabile…
Grace accetta il suo destino, ingannata da Tom e da tutti gli altri, ostinandosi a perdonarle il male che quotidianamente le viene inferto…

CAPITOLO OTTO
In cui c’è un incontro dove viene detta la verità e Tom se ne va (solo per tornare dopo)

L’ipocrito Tom confessa a Grace di aver detto al padre di esser stata lei a rubargli il denaro, affermando di averlo fatto per lasciarsi la possibilità di continuare a vederla e trovare un modo per farla fuggire…
Giunge l’autunno e gli abusi crescono sempre più, perpetrati da tutti ai suoi danni, siano essi uomini, donne e bambini. Nessuno le è più amico e gli uomini la usano come prostituta gratuita. Tom osserva tutto, senza intervenire. Propone un giorno di parlare in una nuova assemblea, denunciando gli abusi subiti da ciascuno di loro. Il manipolatore ritiene che solo così potranno cambiare le cose…
L’assemblea viene radunata nella casa della missione, mentre i primi fiocchi di neve iniziano a cadere. La confessione di Grace viene bollata dagli altri come una serie di menzogne. Sei con noi o contro di noi?, intimano a Tom. La chiusa comunità lo attacca. Deve mandarla via, per evitare che sparga le sue menzogne. Il meschino atteggiamento dei concittadini addolora Tom, invero un debole e ipocrita patetico. Raggiunta Grace, le ribadisce il proprio amore, dichiarando di aver scelto lei. Lui vuol fare finalmente sesso, promettendo di lasciare insieme Dogville, ma lei gli ricorda la promessa di amarsi in libertà. Tom reagisce male al rifiuto, unico a non aver fin lì abusato di lei. Lei allora gli dice che, se vuole, può abusarla, come gli altri, dietro la minaccia di denunciarla alla polizia o ai gangstars. Forse, prosegue lei, ha paura di poter essere umano e di essersi solamente represso, a differenza degli altri. Mentendo, quello dichiara di volerci pensare su, uscendo poi di casa. Arrabbiato per esser stato colto in fallo come gli altri, resosi conto che la presenza di Grace è diventata una minaccia anche per lui, Tom decide di ritrovare il biglietto lasciatogli dal gangstars mesi prima, all’arrivo della ragazza, biglietto che le dichiarato di aver bruciato. Lo prende, per tornare con esso alla riunione…
L’indomani, Grace si sveglia a mezzogiorno. Come mai nessuno l’ha svegliata o importunata? Ricordandosi della riunione della notte precedente, esce, sorprendendosi del fatto che nessuno glielo rinfacci e si mostri anzi premuroso… Tom, ipocrita e manipolatore come al solito, le annuncia del successo raggiunto nella riunione, come dimostrato dai fatti. Ha peraltro scritto di getto una storia ispirandosi all’esperienza vissuta negli ultimi mesi. Ma gliela farà leggere un’altra volta…
Grace passa il tempo a lavare se stessa e i propri vestiti. La città sembra quasi in attesa di qualcosa… Dopo due giorni viene rimessa al lavoro ma, il quinto giorno, ecco l’avvistamento di otto auto, preannunciate dal ritorno prematuro di Ben per via della strada bloccata. Mentre è costretta cambiare il letto della storpia June, Grace pronuncia le ignare parole “nessuno dormirà su questo letto”… A sorpresa, calata la sera, nessuno è giunto in paese… Tom, con la scusa del libro, evita sempre più contatti con Grace. Lei gli chiede informazioni riguardo il biglietto, dicendogli di essere stato stupido a non averlo buttato via per davvero…
L’assemblea decide di rinchiudere Grace nella sua dimora, in attesa dell’arrivo dei gangstars, contattati cinque giorni prima da Tom, per potersi liberare dell’ormai sua ingombrante presenza…

CAPITOLO NOVE
In cui Dogville riceve la visita tanto attesa

Le macchine raggiungono infine Dogville, accolte dai cittadini riuniti, con alla testa Tom. Il tutto mentre Grace dorme…
I gangstars chiedono subito di vedere la donna e Tom li conduce nella sua stanza. Accortisi delle catene, Bill viene costretto a liberare Grace. Ultimo veicolo ad arrivare è quello del padre. Grace raggiunge il genitore all’interno del veicolo. Tra i due si svolge un teso dialogo. Lei gli chiede come mai non le abbia ancora sparato. È fuggita per sottrarsi alla vita del malavitoso. Lui non vuole obbligarla a tornare a casa, ma sarebbe felice di riaverla anche solo come figlia. Si rinfacciano l’un l’altro di essere arroganti. La loro visione dell’umanità è diametralmente opposta, legata alle leggi di natura secondo Grace, e quindi con i mali da perdonare, al libero arbitrio e alla punizione secondo il padre. La sua è una clemenza eccessiva, pecca di obiettività, perdonando agli altri quello che non perdona a se stessa, insiste l’uomo… Grace dichiara di non voler andar via con lui. Ma il padre rinnova la proposta, dato che i cittadini hanno detto aver lei problemi in paese. Che ci rifletta un po’ sopra…
Grace esce per pensare il da farsi. Guardandosi intorno e ripensando ai momenti vissuti a Dogville, decide infine di comportarsi come i suoi aguzzini. No, non sono stati buoni con lei e, quindi, per purificare il paese dal male, torna dal padre che accetta di cederle subito il potere. Ora a capo del clan, risolve il problema di Dogville. Spaventarli ulteriormente non servirebbe a nulla, ripeterebbero con un altro forestiero quanto fatto a lei. Per rendere il posto migliore, c’è bisogno di qualcosa di più drastico. Tom interrompe il dialogo, chiedendole di parlare. Le chiede scusa, lei si defila per tornare dal padre… Esasperata, decide di annientare la città. Il padre ordina così ai suoi di uccidere tutti gli abitanti e di incendiare poi Dogville. Grace esprime inoltre il desiderio che i sette figli di Vera siano uccisi di fronte alla madre, come lei aveva fatto nel distruggergli le bambole chiedendole di trattenere le lacrime… Aperte le tendine dell’auto, il massacro ha inizio… Vera, come previsto, piange…
In vita resta il solo Tom, che Grace in persona, scesa dall’auto, s’incarica di eliminare sparandogli in testa… “Ci sono cose che vanno fatte da soli”, dichiara al padre non appena risalita in auto. Udito Mosé abbaiare, torna indietro a salutarlo prima di ripartire…
Immagini di povere ed abbrutite famiglie americane chiudono il film…