JODIE FOSTER – MR BEAVER

JODIE FOSTER – MR BEAVER

MENU

INIZIO FILM – LINGUE E SOTTOTITOLI – SELEZIONE SCENE – CONTENUTI EXTRA (Commento audio di Jodie Foster, Making of, Scene tagliate, “Whale” video musicale, Trailer originale, Trailer italiano)

Walter Black, amministratore delegato di un’azienda di successo che produce giocattoli, ereditata dal padre, è fortemente depresso. L’uomo di un tempo, capace d’innamorarsi e di vivere la vita, è ormai scomparso, sostituito da un qualcuno che “è come se fosse morto, senza avere avuto il buonsenso di portare il corpo con sé”. Passa la maggior parte del tempo a dormire…
Henry, il figlio più piccolo, è solitario e soffre per essere trascurato dal padre. Il primogenito, Porter, è invece ossessionato dal non assomigliare al padre, scrivendo post it sui difetti del genitore da sopprimere per non imitarlo. La moglie Meredith, per evitare i problemi, si aliena nel lavoro… Non riuscendo a guarire, nonostante innumerevoli tentativi e terapie di ogni sorta, per i due coniugi giunge inevitabilmente la separazione…
Porter scrive bene, e così redige tesine per gli altri studenti in cambio di denaro… Il ragazzo è innamorato di una bella cheer leader, peraltro studentessa modello, Norah, che gli dà appuntamento in palestra per l’indomani…
Meredith passa a prendere Henry, chiedendogli cosa abbia fatto a scuola, apprendendo dal piccolo che ha litigato con un altro bambino che lo ha buttato in un secchio della spazzatura. Henry gli chiede del padre, andato via di casa…
Gettando alcuni effetti personali in un cassonetto, Walter nota il pupazzo di un castoro ivi presente. Si allontana, poi ci ripensa, ripescandolo dai rifiuti e collocandolo nel bagagliaio. Giunto nella sua nuova abitazione, inizia a bere, in preda a un nuovo attacco di depressione. Guarda la TV, tenendo il pupazzo infilato al braccio sinistro. Più tardi tenta di suicidarsi in bagno, ma la barra della tenda della doccia non regge il suo peso. Apre allora la finestra per lanciarsi nel vuoto, ma, inaspettatamente, mentre sta per farlo, sente il pupazzo gridargli di non farlo. Cade quindi all’indietro, all’interno della stanza con la TV a sbattergli in testa…
Porter si mostra come sempre sprezzante con la madre, felice che quella abbia finalmente cacciato di casa il padre…
Walter si risveglia al mattino, dando voce al pupazzo che, guardandolo fisso, gli parla con durezza per motivarlo e provare a farlo stare meglio. “Vuoi che le cose cambino?”, “Fai tabula rasa!”, gli intima il pupazzo, che rappresenta ormai la sua parte ancora sana. Mr Beaver il suo nome, lì per salvarlo “dal baratro in cui è caduto”…
L’indomani Meredith scopre che Walter è già andato a prendere Harry, sorpresa di trovare il figlio felice. Il piccolo gli parla di un tale Mr Beaver e, poco dopo, Walter si presenta con il pupazzo cui dà la voce. Le lascia un biglietto, con il quale spiega che fa parte di una terapia cui si sta sottoponendo. Per collaborare dovranno rivolgersi direttamente a Mr Beaver… La donna, per accontentare il figlioletto, accetta che Walter resti in casa…
Norah, bella studentessa modello, chiede a Porter di scriverle il discorso del diploma, lasciandogli testi sui quali studiare il suo stile. Rincasando, il ragazzo si ritrova in casa il padre. Legge il biglietto, prendendola male…
Porter, prima di sbattere la testa al muro nel vedere il padre andare via con la marionetta al braccio, telefona a Norah comunicandole di scrivere per lei, ricevendo un appuntamento per l’indomani…
Grazie a Mr Beaver, Walter si reca al lavoro con un rinnovato entusiasmo. Dopo aver fatto trovare biglietti ai dipendenti per giustificare la marionetta, rivolge loro un discorso, annunciando una rilancio dell’azienda. Chiede loro quindici giorni di fiducia, poi potranno anche dimettersi senza penale…
Porter chiede a Norah cosa voglia comunicare con il discorso, quale stato d’animo suscitare negli ascoltatori. Lei gli mostra alcuni dei disegni che aveva realizzato in passato, writer sospesa dalla scuola proprio per la sua passione. L’innamoramento per lei non può che aumentare in Porter…
Walter riallaccia i rapporti con la famiglia, in particolare con il figlio Henry, ricominciando, di fatto, una nuova vita…
Una sera, parlando in magazzino con il piccolo Henry che, insonne, si era messo a lavorare il legno come vistogli fare, ha un’idea su un nuovo giocattolo da immettere sul mercato. Si precipita quindi in ditta, dove consegna alla responsabile marketing l’idea di una linea di giocattoli per falegnameria per bambini, il kit di Mr Beaver, comprensivo di pupazzo, istruzioni e materiali… Le vendite sono strabilianti e portano al rilancio dell’azienda…
Tutto va alla perfezione, ma Meredith inizia a nutrire dubbi sulla durata della terapia Mr Beaver, infastidita dal ritrovarsi continuamente di fronte il pupazzo…
Dopo aver rischiato di essere scoperto, Porter ottiene un appuntamento da Norah…
È la sera dell’anniversario di matrimonio, Meredith chiede a Walter di liberarsi di Mr Beaver, dal quale l’uomo non riesce però più a sperarsi. Al ristorante Walter si presenta con uno straccio a celare il pupazzo…
Porter ferma l’auto in un vicolo cieco. Lì estrae bombolette per eseguire disegni, ma Norah rifiuta di dipingere. Lui allora scrive RIP Brian, riferendosi al fratello morto della ragazza, del quale forse lei vuol parlare nel discorso. Ma Norah, si arrabbia, mentre un’auto della polizia si avvicina…
Meredith mostra a Walter vecchie foto del passato, provocando al marito attacchi di panico, incapace di separarsi da Mr Beaver. Lei insiste, non è quello di adesso l’uomo che ha sposato. Walter fugge dal locale, mentre Porter chiama per essere stato arrestato…
Fuori della centrale di polizia, padre e figlio litigano finendo per spintonarsi… Meredith prende le difese del figlio che, tornato a casa, riprende a dare testate al muro creando un buco nella parete…
L’imbarazzo creato nei familiari, provoca un nuovo allontanamento di Walter dalla famiglia dopo che Meredith, contattato il dottor Macy, aveva scoperto che non era più in cura da un anno, trovando un’altra sistemazione, intimandogli di non farsi più vivo e avviando le pratiche di divorzio…
In TV Walter si presenta con Mr Beaver. “La vera follia è fare finta di essere felici”, dice alla nazione, invitando chi è depresso a lottare e a fare terra bruciata con il passato… Il successo di Walter si accresce così ulteriormente…
Dopo aver ascoltato il padre in TV, l’indomani Porter trova il coraggio di affrontare nuovamente Norah che, però, lo allontana dandogli dello psicopatico come i suoi familiari…
Le apparizioni TV di Walter si susseguono, ma la depressione riaffiora sempre più con il passare del tempo… Tornato a casa, entrato nella camera di Porter, si accorge dei post it con i difetti che quello gli attribuisce e che s’impone di non imitare, scorgendo poi il buco nel muro. In piena notte telefona a Meredith, ma Mr Beaver lo attacca. Inizia una lotta con il pupazzo, lotta che lo porta ad autolesionarsi dopo aver costruito una bara su misura per la marionetta…
Meredith chiede a Porter di andare a sincerarsi delle condizioni del padre, dato che questi non risponde al telefono…
Porter trasporta il padre in ospedale, dove ad accudirlo c’è Meredith…
Porter viene intanto estromesso dalla possibilità di accedere alla Brown University, suo sogno di sempre, dopo che per colpa di uno studente cui aveva venduto una tesina, è stato denunciato per la sua attività di ghost writer. La depressione coglie anche il ragazzo, con Meredith a spronarlo a uscire di casa…
Meredith ed Henry vanno a trovare Walter. Il piccolo gli regala un “cervello”, visto che il suo “è rotto”… Spera che torni presto… Walter apprende con dolore che l’altro figlio passa il tempo in casa a dormire, altro difetto che il ragazzo deve riuscire a eliminare dopo averlo appuntato su un post-it…
Norah torna sul vicolo dove Porter aveva scritto RIP Brian. Ha dipinto tutto il muro, tirando fuori tutte le emozioni che teneva celate riguardo al fratello morto di overdose. Chiamatolo, una volta faccia a faccia, gli chiede di completare il discorso richiestogli prima di baciarlo. Porter può portare via il graffito, avendolo Norah realizzato su una tela collocata sul muro… Guardando l’opera, il ragazzo riesce così a scrivere un emozionante discorso, con in mente anche l’esperienza paterna…
Walter riesce a non abbattersi e a impegnarsi nella riabilitazione psicofisica…
Il discorso è un successo e, ascoltandolo pronunciato da Norah, Porter realizza il male arrecato al padre, decidendosi infine di andare a trovarlo…
Passa il tempo, e, guarito, Walter può finalmente tornare ad essere se stesso e vivere felice con la propria famiglia…