in quella terra, in quella terra d’Irlanda
“Ascolta, zitto, è lei” Emily piange lì alla sorgente
e il suo fantasma non può bere.
Senti il profumo di rosa e tiglio, il suo bisbiglio
ma perché ti voglio io ancora non lo so.
Emily, Emily
Emily, ma che curiosità che ho, Emily.
Il vecchio mi disse “Dirai una preghiera solo per lei
sì, lei che ha sofferto troppo e fu al rogo condannata
come una strega purtroppo bruciata, dispersa, innocente.
E adesso piange lì alla sorgente e il suo fantasma non può bere
un’ombra danza su un vecchio trave io qui sto male
Ma perché ti voglio ancora non lo so.
Emily Emily
Emily, ma è così strano, tutto così strano
ma che curiosità che ho.
Emily, ma è così strano tutto così strano, Emily
E piove, piove ancora ma io non ti vidi mai
Emily, piove nel silenzio forse è il tuo pianto
Emily, ma è così strano
Emily, ma è così strano tutto così strano
senza volerlo un fantasma tu sei.
Ma io non ti vidi mai
Oh Emily…
2 – Io mi annoio
Se mio padre mi avesse, mi avesse insegnato
a fare il fotografo di matrimoni adesso sarei più rispettato
sarei quel brav’uomo che non sarò mai.
E mentre la sposa sorride ai parenti
io vedo un confetto in mezzo ai suoi denti
un piccolo flirt con qualche zia al buio
va bene lo stesso, tanto qui mi annoio, io mi annoio
Solo come un cane in giardino
e che non sa su che pianta alzare la zampa
Sì, ma prima o poi qualcuno un osso mi butterà.
E diverso sarà…
Se mio padre mi avesse insegnato il mestiere
di dire alla gente ciò che vuol sentire
avrei fatto la foto anche a un mostro schifoso
dicendo “Che bella! Quasi me la sposo”
ma mi annoio, io mi annoio
Solo come un cane in giardino
E che non sa su quale pianta alzare la zampa.
Sì, ma prima o poi qualcuno un osso mi butterà.
E diverso sarà…
Se il vecchio mi avesse, mi avesse negato
la libertà a cui non so rinunciare
io non dovrei decidere da solo
e qualche consiglio potrei anche accettare.
Invece non voglio, diciamo non posso
perché alla fine è sempre lo stesso
che tu veda bianco, che tu veda nero
io sono sincero qui mi annoio, io mi annoio
solo come un cane in giardino
e che non sa su quale pianta alzare la zampa.
Sì, qualcuno prima o poi un osso mi butterà
E diverso sarà
Basta un lieve accordo e il passato è già quichiudi gli occhi e pensami Pensami sdraiato sull’ombra di un bel fico un pastore addormentato i disegni si rincorrono su di un vecchio asciugamano mentre leggi trasognato i versi di Gozzano io questa storia l’ho vista già. Hey, hey, ma come mai il verme sulla foglia si trasformerà in una farfalla, ma sempre verme lui resterà e il resto che sarà soltanto fumo fumo negli occhi. Sei schiavo del tuo ritmo o di una vocazione come il mulo ed il bastone e ti senti come un vitello dentro un autocarro che viaggia nella notte verso il suo destino rilassati è stato già e il resto che sarà, soltanto fumo fumo negli occhi per questo abbandonati se puoi al fiume che va e il passato ritornerà…. chiudi gli occhi e pensami e il resto non sarà soltanto fumo, fumo negli occhi negli occhi tuoi. Chiudi gli occhi e pensami e il resto non sarà soltanto fumo fumo negli occhi, negli occhi tuoi. |
NASCE ALL’IMPROVVISO
E PARLA SOTTOVOCE
POI COME UNA SORGENTE
CERCA LA SUA LUCE
QUEL FIUME SILENZIOSO
CHE IL MIO CUORE INONDERA’…
SAI A VOLTE COME IO
NON SO COMPRENDERMI
C’E’ UN LATO OSCURO IN ME
DA CUI NON SO DIFENDERMI
MA E’ LA CURIOSITA’
CHE MI SPINGE AVANTI E TU LO SAI…
E LA VITA E’ COSI’
E’ TUTTA ISPIRAZIONE
E’ UN SATELLITE PERSO NEL BLU
LASSU’…
IO INVECE SONO QUA
SONO QUA
IN QUESTO STUPIDO PARCHEGGIO
QUI IN CITTA’
MENTRE IO VORREI CHE TU
MI MANDASSI DEI SEGNALI DA LASSU’
PERCHE’ IL MIO TEMPO VOLA
E VOLA UN’ ORA QUEST’ORA…
DI NUOVO QUEL RESPIRO
NASCE PIANO NELLA GOLA
POI SCENDE NEI POLMONI
COME QUESTA NEBBIA VOLA
SCENDO NELLA STRADA
MONTO IN AUTO
LA RINCORRO, LEI E’ LA’…
IO INVECE RESTO QUA
OH QUA
IN QUESTO STUPIDO PARCHEGGIO
QUI IN CITTA’
MENTRE IO VORREI CHE TU
MI MANDASSI DEI SEGNALI DA LASSU’
PERCHE’ IL MIO TEMPO VOLA
E VOLA UN’ ORA QUEST’ORA…
E VOLA
UN’ ORA QUEST’ORA…
PUOI MANDARMI DEI SEGNALI DA LASSU’
PUOI MANDARMI DEI SEGNALI DA LASSU’
PERCHE’ IL MIO TEMPO VOLA
E VOLA…
Ho l’anima al vento come i miei blue jeansappesi a quel filo laggiù contro l’ultimo sole ad asciugare. Non so se hai provato mai è un sentimento perverso sentirsi così soli dentro all’universo e fa male, fa male è sottile questo male fa male e non so perché. Sento il mio cuore come un vecchio triciclo che in una buia soffitta dorme, come un bambino antico e fa male, questo cuore mi fa male e non so perché. Ma è vero, io esisto, io sono tutt’uno con l’anima mia che gira intorno al mondo più in alto, più su e ormai lo so, io crescerò. E penso al coraggio che è una merce ormai rara ma perché c’è soltanto paura, magari in uno scrigno dorato ma può fare male la paura è sottile questo male può far male io so il perché. Ma è vero, esisto, io sono tutt’uno con l’anima mia che gira intorno al mondo più in alto, più in su e ormai lo so che prima o poi ormai lo so che io, io crescerò. |
e da Perugia si andava verso Assisi
Lello era bravo, diciamo un genio
sedeva sempre accanto al finestrino
col suo fumetto preferito di Nembo Kid
e ridevamo tutti se diceva: “Io volerò
e più alto delle nuvole andrò
non come voi che tentate di buttarmi giù”
Siete tutta Kryptonite
siete tutta Kryptonite
tutta quanta Kryptonite
per me che sono Nembo Kid.
Così arrivammo in alto sulla rocca
bevendo di nascosto Coca e birra
e i professori non li vedevamo più
Lello era in disparte e rimuginava cupo
come se avesse qualche grattacapo
“Mi avete rotto, basta non vi reggo più”
Siete tutta Kryptonite
siete tutta Kryptonite
tutta quanta Kryptonite
per me che sono Nembo Kid.
Disse allora: “Guardatemi”e si sporse sopra il ciglio
e noi lì a trattenerlo “Posso volare lo faccio quando voglio”
Poi alzò le braccia contro il cielo le allargò
e con tuffo dentro il vuoto si lanciò
e noi là, noi là, con la nostra mediocrità.
Eravamo Kryptonite
eravamo Kryptonite
tutta quanta Kryptonite
per lui che era Nembo Kid
7 – Solo arte
La ragazza è sotto i fari che suda
contorcendo la schiena ad arco
coglie coi denti la preda
mesi ed anni solo per raccogliere un fiore
e la gente pensa: “Ma come fa?
Ma non sente dolore?”
E il padrone dice: “Per quello che mi costa…
Io farò quattrini a palate con questa contorsionista”
Ma è arte, è solo arte
ed è per questo che lei lo fa
piegata lì in mezzo agli occhi di tutti
finché l’applauso non scoppierà.
E si accendono le luci in palcoscenico
in palcoscenico, in palcoscenico
perché finché un artista è lì in palcoscenico
il palcoscenico si accenderà.
La ragazza a volte sta con i clienti
che le studiano curiosi la schiena
sputando fumo dai denti
e pensano: “Ma come vive un’artista?
Chissà quali strane notti d’amore
con una contorsionista”
Ma lei sorride e in quel sorriso c’è il mondo
perché ogni cosa ha una sua ragione
se nasce lì dal profondo allora è arte, solo arte
ed è per questo che lei lo fa
piegata lì in mezzo agli occhi di tutti
finché l’applauso non scoppierà.
E si accendono le luci in palcoscenico
in palcoscenico, in palcoscenico
perché finché un’artista è li in palcoscenico
il palcoscenico si accenderà.
Perché finché un’artista è li in palcoscenico
il palcoscenico si accenderà.
La ragazza…
“Co’ sta pioggia e co’ sto vento qua
dimmi chi al mio convento busserà?”
“è una povera verginella che
che si vuole, si vuole confessare
fatela entrare, lasciatela entrare
lei si confesserà
e fra la carne e la filosofia
la scelta giusta sicuro farà”
“Padre, Padre ho peccato assai
con gli sguardi, i gesti e le parole
e il demonio vuole impedirmi ormai
di arrivare vergine all’altare
ma la mia carne brucia troppo
quasi fiamma dell’inferno”
Tocca tocca, prima o poi mi tocca
dimmi dimmi, se quel giorno pura io sarò.
“Sì è vero ho peccato assai
soprattutto con gli sguardi e le parole
e adesso tu se vuoi l’assoluzione
inginocchiati e bacia l’altare
il demonio è sempre in agguato
ma nell’inferno lo ricaccerò.
Tocca tocca, prima o poi ti tocca
tocca tocca, prima o poi ti tocca
tocca, uh!
Tocca tocca, prima o poi ti tocca
e la giustizia del Signore ancora trionferà.
Tocca tocca, prima o poi ti tocca…
quando all’improvviso io l’ho visto
meraviglioso, quasi a riva
era lui, era lui, proprio lui…
Figlio della fantasia, l’ippocampo
mille volte in un sogno sognato
ma vero nel mito.
Nell’acqua bassa io mi sono avvicinato
e con le dita l’ho accarezzato
ed era così morbida, così lucente la sua pelle
che per istinto ho sentito
di cavalcarlo e via, via, via…
Come il cavaliere che non son mai stato
un cavaliere e il suo sogno proibito
insieme nel mito.
E nella notte le pinne, sembravan fatte di fiamme
come i cavalli del carro di Apollo brillante
e ho pensato all’amore e al suo fuoco interiore
che nessuna tempesta mai spegnerà.
E fra le schiume vedevo, come su di un falso piano
la città inabissarsi lontano, lontano
e ho pensato alla vita che è un’illusione infinita
ma se non c’è l’illusione finita sarà
Così, così…
Così mi son trovato che nuotavo
come un pazzo verso riva
Dio, come la vita mi sembrò bella e irraggiungibile
a terra voglio andare, a terra!
E la terra toccai, la toccai, mi svegliai
Chissà dov’è l’ippocampo?
è una luce nello spazio infinito
perduta nel mito…