HENRY SELICK – CORALINE E LA PORTA MAGICA [CORALINE]



HENRY SELICK – CORALINE E LA PORTA MAGICA [CORALINE]

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Misteriose mani di metallo cuciono la bambola di una bambina…
Coraline Jones si trasferisce con la famiglia al Pink Palace, immensa casa immersa tra desolate colline. Mentre gioca da sola, camminando in un sentiero rilancia un sasso verso il dirupo dal quale è caduto, colpendo un gatto nero che di quello aveva provocato la caduta. Fugge via, fermandosi in una radura dove la raggiunge il gatto, al quale chiede informazioni sul pozzo che sta cercando. Un ragazzino con una buffa maschera le si fa incontro, spaventandola e deridendola per la sua rabdomanzia. Si chiama Wybie Lovat ed è il nipote della proprietaria del Pink Palace. Un pozzo c’è davvero, le spiga, e lo scopre scavando un pochino prima di tornare dalla nonna che lo chiama… La pioggia inizia a cadere…
I genitori di Coraline, Mel e Charlie, sono occupati nella redazione di un catalogo di giardinaggio, oltre che con il trasloco. Wybie le fa recapitare una bambola, appartenuta alla nonna, che le è incredibilmente somigliante…
Coraline vorrebbe uscire a fare giardinaggio, ma la madre glielo impedisce. Anche il padre è occupato a scrivere e la invita ad esplorare la casa. La piccola inizia a farlo, catalogando quanto trova e quanto vi è di danneggiato. Scoperta una porta segreta celata dietro della carta da parati, chiama la madre, ma trova dietro di essa unicamente mattoni. La notte viene svegliata da un topolino, seguendo il quale si ritrova presso la porta misteriosa. Stavolta, però, al posto dei mattoni c’è un tunnel, percorso il quale si ritrova in una casa speculare, abitata da un’“altra madre” e un “altro padre”, gentili con lei a differenza dei veri genitori… Ricoperta di attenzioni in quella casa colorata e gioiosa, dopo la lauta cena la piccola viene messa a dormire. Al risveglio si ritrova però nella vecchia casa e la porta nuovamente murata. La sua mano, irritata da un bastone di quercia selvatica, è invece curata grazie al fango che l’altra madre gli ha spalmato sulla mano. Durante la colazione racconta tutto alla vera madre che, ovviamente, non le crede, invitandola ad andare dalle inquiline del piano di sotto. Eccola invece al cospetto dell’eccentrico sedicente artista di nome Bobinski, occupante l’attico, che dichiara di avere alle proprie dipendenze un circo di topi ballerini. L’uomo le riferisce poco dopo un messaggio dei topi: non attraversare il tunnel dietro la porta… Va poi dalle due attrici, Mrs. April Spink e Mrs. Miriam Forcible. Le offrono il tè e Miriam le prevede un futuro negativo pieno di pericoli… Lasciato il loro appartamento, Coraline s’imbatte in Wybie e nel suo gatto nero, intenti a cercare lumache. Lei gli chiede della bambola, credendo l’abbia fabbricata a sua immagine dopo averla vista… Lui replica di non aver mai messo piede a Pink Palace per volere della nonna, la cui gemella è stata in passato ivi rapita…
La notte i topi tornano a svegliarla e, seguendoli, Coraline si ritrova nell’altra dimensione. Lì scopre che il padre ha realizzato un magnifico giardino che, dall’alto, riproduce la sua faccia. Durante la cena arriva anche un “altro” Wybie… Dopo cena i due salgono fino all’attico dell’altro Bobinski per assistere al suo circo dei topi. Al termine Coraline va a dormire, risvegliandosi ancora al mattino nella dimensione reale. I genitori non le credono, portandola con loro in città per alcune compere e la consegna alla casa editrice del catalogo redatto…
Coraline è frustrata del non essere creduta e dalle incomprensioni con i genitori, con la madre in particolare… Rimasta sola in casa, s’impossessa della chiave, riuscendo a tornare nell’altra dimensione anche in pieno giorno. Lì trova le attenzioni che nel mondo reale non ha, con persone perfette a parte bottoni al posto degli occhi. Unico a non averne, è il gatto nero di Wybie, capace perfino di parlare… Le due sorelle attrici, lì giovani e belle, si esibiscono per i loro numerosi identici cani in bellissimi spettacoli. Ad uno di essi Coraline assiste assieme a Wybie, salendo anche sul palco…Gli altri genitori la invitano a rimanere lì per sempre, in cambio dovrà fare un’unica cosa: sostituire gli occhi con i bottoni. Coraline rifiuta e, impaurita, chiede di andare subito a dormire per poter tornare nell’altro mondo. Vede ora tutto ostile, promettendo di non tornare mai più… Al risveglio, però, si ritrova ancora nell’altro mondo. L’altra madre non è in casa e Coraline fugge fuori parlando un po’ con il gatto. Questo le spiega che è tutto stato creato dalla madre cattiva che vuole tenerla lì per avere qualcuno da amare e da mangiare. Il resto dell’altro mondo è infatti vuoto e bianco come un foglio di carta, il poco creato unicamente per impressionare lei… Uccidendo un topo del circo, le mostra trattarsi di un enorme ratto imbalsamato… Coraline, tornata in casa, tenta di raggiungere la porta, ma vi trova uno scarafaggio gigante a sbarrarle il passo. L’altra madre è in stanza e la invita a rimanere. Coraline si ribella, facendola infuriare. La donna fantoccio cambia fattezze e la getta in una stanza oltre uno specchio. Lì ci sono gli spiriti di tre bambini rapiti nel passato. Lei li spiava attraverso gli occhi della bambola creata a loro immagine. Viziati nell’altro mondo, sono rimasti lì dopo essersi fatti cucire gli occhi e mangiare le vite. Le chiedono di recuperarli per permettergli di rientrare in possesso delle proprie vite. Uscita dallo specchio, anche grazie all’altro Wybie, Coraline riesce a tornare nel mondo reale, dove non trova però i genitori. Fuori della porta c’è invece Wybie, che le chiede di restituirle la bambola della nonna. Spiega tutto all’amico che, però, non capisce di cosa stia parlando, credendola impazzita. Coraline cerca invano la bambola, aggredendo poi Wybie che la taccia di pazzia…
Recatasi dalle attrici, le informa della scomparsa dei genitori. Quelle le preparano un amuleto…
La notte il gatto la sveglia, mostrandole i genitori rapiti e imprigionati nell’altro mondo. La ragazzina è così costretta a farsi coraggio e a tornare nell’altra dimensione… Il gatto le consiglia di sfidarla, amando l’altra madre i giochi. Coraline si finge così felice del suo ritorno, ma, assunta la strega le sembianze originali, la attacca. La perfida donna barrica la porta per impedirle di tornare nel mondo reale…
Durante la colazione, Coraline le propone un gioco: trovare i genitori e gli occhi degli altri bambini. Se perderà, resterà lì e si farà cucire gli occhi, viceversa dovrà lasciare andare via tutti…
Grazie all’amuleto delle attrici, Coraline recupera due degli occhi dei bambini, vincendo peraltro gli attacchi degli “altri” creati dalla madre… Quando sembra aver ormai perso il gioco, recupera il terzo paio di occhi grazie al gatto. Tornati in tempo in casa per evitare l’avanzare del nulla, Coraline rinviene i genitori all’interno di un’ampolla con neve souvenir dello Zoo di Detroit… Scaglia contro la madre cattiva, che ha assunto le vere sembianze di ragno, il gatto. Questi le stacca gli occhi-bottone, facendola infuriare. Grazie alle tre anime, la piccola riesce a tornare nel mondo reale, chiudendo a chiave la porta per l’altro mondo, mozzando peraltro una mano alla strega… Al ritorno a casa dei genitori, li abbraccia affettuosamente…
Messa a dormire e ricevuti in dono i guanti desiderati, Coraline riceve la visita del gatto. Assieme a lui libera gli spiriti dei tre bambini che la avvisano del pericolo che corre: la strega tenterà infatti di recuperare la chiave con la mano mozzata… Coraline va allora verso il pozzo mostratole da Wybie, ignara di essere stata seguita dalla mano. Questa la attacca, iniziando a strangolarla. A salvarla è Wybie che distrugge la mano con un masso. I due ne gettano i resti, assieme alla chiave, nel pozzo che sigillano. Il ragazzino si scusa. Non è pazza. Ha anche una foto della nonna assieme alla sorella. L’indomani, dice Coraline, parleranno alla vecchia…
La festa in onore dei vicini tanto agognata ha finalmente luogo e Coraline è felice dei suoi nuovi amici, per quanto strambi. Vi prendono parte anche Wybie e la nonna…