HARUKI MURAKAMI – LA STRANA BIBLIOTECA

HARUKI MURAKAMI – LA STRANA BIBLIOTECA

EINAUDI – NOVEMBRE 2015

 

TRADUZIONE: Antonietta Pastore

 

ILLUSTRAZIONI: Lorenzo Ceccotti

 

Uno studente si reca dopo la scuola in biblioteca per restituire due volumi. Nota che le scarpe fanno rumore sul pavimento e che la bibliotecaria è a lui ignota e, apparentemente, piuttosto strana… Consegnati i volumi, viene da quella indirizzato presso la stanza n. 107 per il prestito di altri libri…

Camminando per i corridoi, il ragazzo medita sul fatto che, pur essendo stato in biblioteca centinaia di volte, mai si era accorto della presenza del sotterraneo. Raggiunta la porta n. 107 bussa e un vecchio  mai visto gli chiede quale libro vuole che gli trovi. Uno sulla riscossione delle tasse dell’Impero Ottomano, gli risponde lui intimorito… Vorrebbe andarsene, ma il vecchio si risente e torna infine con tre volumi che non possono però essere fatti uscire dalla biblioteca… Lo studente si scusa e dichiara di non potersi fermare per via dell’orario di chiusura ormai prossimo e per la madre che lo attende impazientemente. Ma il vecchio s’inalbera, inducendolo così ad accettare di iniziare a leggere per un po’ nella sala di lettura che raggiungono al termine di un interminabile quanto inspiegabile percorso in una sorta di labirinto sotterraneo. La stanza è al buio, fa notare il ragazzo, che subisce così un’altra sgridata dal vecchio. Scendendo interminabili scale, eccoli infine al cospetto di uomo dalle sembianze di pecora, basso e ricoperto di pelle di pecora com’è… Dopo esser stato frustato per aver esitato a portare via il ragazzo, l’uomo pecora conduce l’ospite in quella che si rivela essere una cella. Il ragazzo, spiega il vecchio, dovrà leggere e imparare a memoria i tre volumi. Sarà interrogato il mese seguente e liberato solo a prova superata… L’uomo pecora lo conduce all’interno della cella dove gli lega al piede una palla di ferro, per poi dichiarargli che il suo cervello sarà succhiato dal  vecchio e che quindi mai tornerà in libertà… Ovviamente non può liberarlo, ma gli farà avere tre pasti al giorno e delle ciambelle… Dopo aver pianto pensando alla sua incredibile situazione e alla madre sicuramente in pena, il ragazzo riceve la visita di una bellissima coetanea giunta per lasciargli la cena… Decide di fingere di sottomettersi ai voleri del vecchio e pensare nel frattempo a una soluzione. Leggendo il primo dei tre volumi si accorge di comprendere il turco ma, soprattutto, di imparare agevolmente a memoria le pagine e di trovarsi nei luoghi descritti nei panni del narratore… La sera l’uomo-pecora nega che una ragazza possa avergli portato del cibo poiché lo ha fatto lui stesso. Ma, l’indomani, a portargli la colazione è ancora la fanciulla che dichiara di esistere nonostante non sia presente nel mondo dell’uomo-pecora. I loro mondi solo a tratti si incontrano. Si dichiara inoltre pronta a fuggire con lui e con l’uomo-pecora qualora decidesse di farlo…

Le ciambelle dell’uomo-pecora sono squisite e così il ragazzo gli propone di mettersi in affari insieme una volta liberi…

 Riprendendo la lettura il ragazzo torna intanto a immedesimarsi nell’esattore Ibn Hasir…

Una sera il vecchio giunge a fargli visita, complimentandosi per il livello di lettura a cui è giù giunto, ma rifiutando di dargli informazioni sulla madre e sul suo storno che, a suo dire, conducono vite autonome. È la notte di luna nuova e la sopraggiunta ragazza è quasi trasparente per gli effetti dell’astro. Forse non riuscirà a fuggire con lui, ma lo raggiungerà. Poco dopo è l’uomo-pecora a entrare in stanza chiedendogli se potranno tentare la fuga assieme… Alle undici in punto, liberato dalle catene, il ragazzo avanza nel corridoio guidato dall’uomo pecora… Aperta la porta che dà sul labirinto, i due iniziano a percorrerlo, riuscendo ormai all’albeggiare ad aprire l’ultima porta dietro la quale trovano però il vecchio e il grosso cane nero che anni prima ha morso il ragazzo rendendolo pauroso. L’animale tiene in bocca il cadavere dello storno del recluso… Il vecchio annuncia all’uomo-pecora che lo farà a pezzi e darà in pasto alle scolopendre, mentre al ragazzo che sarà mangiato dal cane. Ma lo storno cresce, cresce, cresce fino a spezzare la mandibola al cane e a schiacciarlo assieme al vecchio. Lo storno è in realtà la ragazza, una donna-storno… Il ragazzo fugge dalla biblioteca assieme all’uomo-pecora, fermandosi in un prato. Al risveglio non trova però al suo fianco lo strano nuovo amico…Tornato a casa, trova la madre ad attenderlo con la colazione pronta, sebbene la donna non gli dica nulla della sua assenza e della perdita delle scarpe. La gabbia dello storno è ora vuota. Che si sia sognato tutto? Di certo c’è solo che non ha più le scarpe e che lo storno non è più nella propria gabbia…

Qualche tempo dopo la madre del ragazzo muore misteriosamente lasciandolo solo al mondo con le sue paure e con il ricordo dell’assurda vicenda vissuta (o immaginata) in biblioteca…