GEORGE ORWELL – LA FATTORIA DEGLI ANIMALI

GEORGE ORWELL – LA FATTORIA DEGLI ANIMALI
LA BIBLIOTECA DI REPUBBLICA – Collana NOVECENTO n. 38 – 2002. Licenza Arnoldo Mondadori Editore

TRADUZIONE: Bruno Tasso

I p. 5

Alla fattoria padronale, una notte, andato a dormire il proprietario, l’ubriacone signor Jones, gli animali si radunano nella stalla per ascoltare quanto ha da dirgli il vecchio Biancospino, verro pluripremiato, per aggiornarli su quanto sognato…
E così eccolo affermare che “la vita di un animale è miseria e schiavitù: questa è la cruda verità”. (p. 8) e che “tutti i mali della nostra vita nascono dalla tirannia dell’uomo”. (p. 9)
È arrivato il momento della Rivoluzione!, afferma… “Tutti gli uomini sono nemici. Tutti gli animali sono compagni”. (p. 10) Nel combattere l’uomo, non dovranno però mai somigliargli e “nessun animale divenga tiranno ai suoi simili”. (p. 11)
Recita infine l’inno ascoltato dalle scrofe in gioventù, “Animali d’Inghilterra”, esaltando i presenti… Il frastuono richiama però Jones, costringendoli alla fuga sparando quello con il fucile…

II p. 15

Tre giorni dopo, ai primi di marzo, Biancospino muore…
Nei tre mesi seguenti, gli animali, condotti dai più intelligenti maiali, iniziano opera di propaganda e sovversione. Tra di essi spiccano due giovani verri, Palla di neve e Napoleon, coadiuvati dall’esecutore Clarinetto… Danno vita all’Animalismo, di cui espongono i principi durante riunioni notturne…
Questi tre avevano elaborato gli insegnamenti del Vecchio Maggiore in un completo sistema di massime a cui avevano dato il nome di Animalismo. Diverse notti la settimana, dopo che il signor Jones era andato a dormire, essi tenevano riunioni segrete nel granaio ed esponevano agli altri i principi dell’Animalismo. (p. 16)
A boicottare la loro opera c’è l’infingardo corvo Mosè, notoriamente una spia di Jones, a raccontare storie su un fantomatico paradisiaco Monte Zuccherocandito. I più fedeli discepoli dei maiali sono invece la coppia di cavalli da tiro, l’infaticabile Gondrano e la compagna Berta…
La Rivoluzione si verifica infine molto prima del previsto… A giugno infatti, l’incuria dell’ubriacone Jones e degli altri fattori che dimenticano di sfamare le bestie per due giorni, portano gli animali alla rivolta con conseguente cacciata degli umani…
Tutto quanto ricordasse Jones viene distrutto e la casa colonica chiusa come museo. Il nome viene modificato in Fattoria degli Animali, mentre i maiali scrivono sui muri della stalla i Sette Comandamenti…
Il lavoro deve tuttavia avere inizio e, dopo aver munto le vacche, eccoli avviarsi alla falciatura. Al ritorno però, del munto non resta traccia…

III p. 25

Con grande sforzo il raccolto è completato in pochi giorni, con un’ottima resa per qualità e quantità. Unici a non lavorare: i maiali…
I maiali non lavoravano, ma dirigevano e sorvegliavano gli altri. Con la loro cultura superiore era naturale che assumessero la direzione della comunità. (p. 25)
Gli animali sono felici e hanno razioni di cibo superiori, rese più buone dall’esser tutto frutto del proprio operato… Palla di Neve fa issare la bandiera: sfondo verde con su uno zoccolo e il corno a simbolo della futura Repubblica degli Animali…
Gli animali si radunano la domenica nel granaio per discutere i progetti che, invero, i soli maiali presentano, stabilendo peraltro il proprio quartier generale nella selleria… Palla di Neve crea anche dei Comitati, che non riscuotono però successo…
Con il tempo i sette comandamenti, difficili da imparare per la maggior parte degli animali, sono ridotti a una sola massima: Quattro gambe, buono; due gambe, cattivo. (p. 30)
Nel mentre si scopre dove finissero il latte e altre derrate: la cagna dà infatti alla luce nove cuccioli, della cui istruzione si occupa stranamente Napoleon…
Latte e mele vengono poi riservati ai maiali che, pur non lavorando fisicamente, tengono in piedi la Fattoria organizzando il lavoro e tenendo i resoconti, unici, affermano, a poter impedire il ritorno di Jones, fatto che nessuno degli altri vuole portandoli ad accettare passivamente il sopruso…

IV p. 33
Verso la fine dell’estate la notizia di quanto era avvenuto alla Fattoria degli Animali si era sparsa in mezza contea. (p. 33)
Jones, sempre più alcolizzato, passa il tempo al bar, dove i confinanti, Pilkington di Foxwood e Frederick di Pinchfield, iniziano a diffondere notizie false e tendenziose sulla Fattoria degli Animali. Storie dallo scarso credito, ma che presto portano gli umani a coalizzarsi per tentare di riconquistare la fattoria. In ottobre l’assalto si concretizza, ma gli animali, grazie alla strategia di Palla di Neve, viene respinto. Lo stesso maiale resta ferito, mentre una pecora vi perde la vita. All’uopo vengono create due decorazioni militari: Eroe Animale di Prima e Seconda Classe. Il dodici ottobre viene fissato come anniversario della Battaglia del Chiuso delle Vacche, con tanto spari di fucile perso nello scontro dal signor Jones…

V p. 41

Unico animale ad abbandonare la fattoria è la frivola cavallina da carretto Mollie che, cedendo alle lusinghe di carezze e zuccherini, torna dagli uomini. Di lei non si parlerà più…
In gennaio il freddo si fa intenso e i maiali elaborano i programmi per l’anno in corso. Durante le riunioni emergono i contrasti tra le posizioni dell’idealista Palla di Neve, assertore dell’esportazione della rivoluzione, e di Napoleon, cinico maggiormente legato a posizioni difensive con possesso individuale di armi e addestramento al loro uso. Tra di loro emerge una diatriba sull’opportunità di realizzare un mulino che avrebbe consentito, secondo i piani di Palla di Neve, di produrre energia elettrica per migliorare le condizioni di vita degli animali e la produttività della fattoria. Napoleon fa di tutto per boicottarlo, geloso di tale trovata. Settimana di lavoro di tre giorni per il primo, mangiatoia piena per il secondo, gli slogan…
Una domenica, nel corso della votazione, la posizione di Palla di Neve sembra essere la vincente. Furioso, Napoleon lancia allora un acuto verso, segnale al quale irrompono in scena nove enormi e feroci cani, i cuccioli da lui stesso a lungo addestrati… Palla di Neve si dà alla fuga, inseguito, riuscendo a porsi in salvo oltre la Fattoria…
Napoleon prende dunque il controllo della Fattoria, iniziando ad eliminare le riunioni domenicali. Le decisioni sarebbero infatti state prese da un comitato di maiali da lui stesso presieduto. “Disciplina, compagni, disciplina ferrea!”(p. 49), spiega agli altri il viscido Clarinetto, facendo accettare gli abusi con la scusa di non volere il ritorno di Jones…
I maiali iniziano inoltre a sedere in posizione preminente, attorniati dai cani. Poi, la terza domenica dopo la cacciata di Palla di Neve, Napoleon annuncia a sorpresa l’avvio dei lavori necessari alla costruzione del Mulino, spacciandola come una propria idea…

VI p. 53
Come schiavi lavorarono gli animali per tutto quell’intero anno. (p. 53)

In primavera e in estate sono costretti a lavorare sessanta ore a settimana e, dall’agosto, anche nel pomeriggio della domenica.
Questo lavoro sarebbe stato assolutamente volontario; chi se ne fosse astenuto però avrebbe avuta ridotta di metà la sua razione. (p. 53)
Sul finire dell’estate inizia ad esserci penuria di materiali non presenti in fattoria e non producibili, quali petrolio, chiodi, cibo per cani, concime chimico. E così, una domenica, il doppio Napoleon annuncia l’avvio di relazioni con le fattorie confinanti, non a scopo commerciale, ma per il reperimento di quanto necessario. È una palese violazione ai comandamenti, ma la decisione è presa e, come intermediario, giunge alla fattoria settimanalmente l’avvocato Whymper di Willingdon…
Ed ecco, sempre in questo periodo, i maiali “entrarono nella casa colonica e vi presero residenza”. (p. 58)
È un’altra violazione ai comandamenti. Berta ne è certa, ma nel granaio il comandamento recita “Nessun animale dovrà dormire in un letto con lenzuola” (p. 59). L’opera di mistificazione di Napoleon stabilisce poi che i maiali si sarebbero alzati un’ora più tardi degli altri…
Giunge novembre e il forte vento fa crollare le fragili mura del mulino. Napoleon ne approfitta per trasformare la propria egemonia in dittatura, accusando Palla di Neve di boicottaggi, ivi inclusa la distruzione del mulino…

VII p. 63

L’inverno è durissimo e i morsi della fame si fanno sentire sempre più. Unico a non demordere mai è il forte Grondano, fedele ai dettami della Rivoluzione…
Per mostrare agli umani una situazione di floridezza in luogo della penuria imperante nella Fattoria, Napoleon ordina di sistemare tutto in modo che Whymper scorga solamente abbondanza… Ma a fine gennaio, per reperire il grano ormai assente, Clarinetto annuncia la decisione di vendere uova, quattrocento a settimana, agli umani. Le galline tentano uno sciopero, ma, costrette dalla fame, sono infine costrette a cedere…
All’inizio della primavera Napoleon alza il tiro, denunciando incursioni notturne di Palla di Neve e ordinando un’inchiesta…
Di qualunque cosa andasse a male era ora diventata abitudine dare la colpa a Palla di Neve. (p. 66)
Un giorno viene denunciata la presenza del traditore alla fattoria Pinchfield, prossimo ad attaccare la Fattoria degli Animali, ma, soprattutto, il rinvenimento di documenti che denunciano i legami tra quello e il signor Jones!… “Egli fu sempre un agente segreto di Jones”. (p. 68)
Napoleon si attribuisce poi un ruolo di spicco nella vittoriosa battaglia del Chiuso delle Vacche, capovolgendone il ruolo fondamentale avutone da Palla di Neve…
Quattro giorni dopo, radunati gli animali, si tiene un processo, nel corso del quale scorre il sangue di quattro maiali (accusati di essere agenti di Palla di Neve per aver tempo prima criticato la decisione di sopprimere i consigli domenicali), di galline e di chiunque altro confessi azioni contrarie allo spirito della rivoluzione. Una mattanza mai vista neanche sotto Jones… Un altro comandamento è stato dunque infranto. Berta è tra le più scosse dall’accaduto e, quando gli animali intonano più tardi Animali d’Inghilterra, vengono raggiunti da Clarinetto che li informa che da lì in avanti l’inno è stato abolito e ne è fatto divieto il canto… La Rivoluzione è infatti finita e non ha più motivo d’esistere…
[…]la Rivoluzione è ora finita. L’esecuzione dei traditori avvenuta oggi ne è l’atto finale. I nemici esterni e interni sono stati debellati. (p. 74)

VIII p. 77

Il sesto comandamento, si accorgono, è stato modificato con l’aggiunta di un “senza motivo” a Nessun animale ucciderà un altro animale…
Il lavoro si fa nel corso dell’anno ancor più duro di prima. Napoleon esce ormai di rado, attorniato dai cani, e si fa chiamare Capo… In suo onore viene anche composto l’inno, dal maiale Minimus, intitolato Camerata Napoleon…
A fine estate, quasi ultimata la costruzione del mulino, si fa insistente la voce di un attacco degli uomini di Frederick. Palla di Neve viene invece addirittura presentato come traditore durante la battaglia del Chiuso delle Vacche per essersi in essa mostrato vile…
In autunno, il mulino è infine completato e ribattezzato Mulino Napoleon…
Due giorni dopo, a sorpresa, il Capo informa gli altri di aver ceduto al fin lì odiato Frederick i tronchi d’albero ammassati nei prati, spiegando che il nemico è in realtà Pilkington, presso il quale si è rifugiato da anni Palla di Neve…
I soldi ricevuti per i tronchi si rivelano però falsi, ma la notizia cade in secondo piano per l’attacco umano condotto da Frederick, attacco respinto ma con la perdita del mulino, fatto saltare in aria con una carica di dinamite… Napoleon fa sparare il fucile per far passare la sconfitta per una vittoria… Battaglia del Mulino il nome assegnato allo scontro, con Napoleon a insignirsi di un’onorificenza creata all’uopo…
Gondrano è rimasto ferito a uno zoccolo nel corso della stessa…
Qualche giorno dopo, trovata una cassa di whisky, i maiali bevono e si ubriacano. Napoleon ha un malore e viene creduto moribondo. Alcuni giorno dopo, riprese le forze, annuncia la coltivazione di orzo, con l’evidente intento di distillarne birra…
Una sera Clarinetto viene sorpreso nel granaio dopo una caduta dalle scalette. Aveva appena modificato il quinto comandamento in “Nessun animale berrà alcolici in eccesso”. (p. 90)

IX p. 91
Nonostante il dolore per la ferita allo zoccolo, Grondano continua a lavorare alacremente alla ricostruzione del mulino, nonostante sia ormai prossimo al “pensionamento”…
Le condizioni di vita peggiorano, ma Clarinetto mostra, dati alla mano dai maiali elaborati, che le condizioni sono decisamente migliori dai tempi di Jones… Le razioni sono ridotte, ma non quelle di cani e maiali, che consumano anche birra. Quando incontrano un maiale, gli altri devono ora farsi da parte…
In aprile viene proclamata la repubblica, di cui è eletto presidente Napoleon…
Nuovi documenti contro Palla di Neve vengono “rinvenuti” e resi noti, presentandolo con combattente al fianco di Jones durante la battaglia del Chiuso delle Vacche!…
Una sera d’estate, ecco la notizia di un incidente occorso a Gondrano durante il lavoro… Clarinetto gli annuncia il ricovero in una clinica veterinaria ma, due giorni dopo, a prelevarlo è il camion di un mattatoio. Unico ad accorgersi della nefandezza è l’asino Benjamin, realista pessimista, che avvisa gli altri che lo rincorrono. Ma tutto è vano e del cavallo non si avrà più visita…
Tre giorni dopo, i maiali annunciano infatti la morte di Grondano nella clinica. Clarinetto dichiara di averlo assistito fino alla fine, riportando le sue ultime parole a sostegno di Napoleon e della Fattoria. Il furgone, afferma, era stato precedentemente della macelleria, poi acquistato dalla clinica che non ne ha ancora cambiato le scritte. L’ennesima mistificazione placa gli animali. Dopo le esequie, i maiali bevono ancora whisky…

X p. 103

Passano e gli anni e ben pochi animali ricordano i giorni della Rivoluzione… Nessuno di loro è mai stato messo a riposo al raggiungimento dei limiti d’età, a nessuno sono state aumentate le razioni di cibo o diminuiti i carichi di lavoro… Solo i maiali hanno prosperato… I nuovi arrivati sono poi lontani dai principi della rivoluzione, limitandosi a seguire con omologazione le direttive dei maiali…
La vera felicità, diceva [Napoleon], sta nel lavorare molto e nel vivere frugalmente. (p. 104)
Un giorno, al principio dell’estate, Clarinetto ordinò alle pecore di seguirlo e le condusse nell’altra estremità della fattoria, in un ampio terreno invaso da betulle. (p. 106) Dopo una settimana, queste, al passaggio di Clarinetto e dei maiali eretti su due zampe come umani, recitano “Quattro gambe, buono; due gambe, meglio!” (p. 108) sovvertendo così anche l’unico principio rimasto nella Fattoria… Ma la sorpresa più grande la trovano nel granaio Berta e Benjamin. I comandamenti sono scomparsi, sostituiti dal solo: Tutti gli animali sono eguali, ma alcuni animali sono più eguali degli altri (p. 108)
Napoleon e gli altri maiali si abbigliano poi con gli abiti di Jones e consorte, mentre una sera giungono umani in visita. Berta e gli altri li osservano dalle finestre, intenti tutti insieme a mangiare e giocare a carte. Sono giunti in visita ad ispezionare la fattoria, gli uomini, complimentandosi per le condizioni di sfruttamento ivi praticate…
“Se voi avete i vostri animali inferiori contro cui lottare” disse “noi abbiamo le nostre classi inferiori!”.
[…] il signor Pilkington ancora si congratulò coi maiali per le razioni scarse, le lunghe ore di lavoro e la generale assenza di sovrabbondanza che aveva osservato alla Fattoria degli Animali. (p. 111)
Napoleon prende infine la parola, svelando il proprio cinismo, deprecando la scelta degli animali di chiamarsi compagni e preannunciando la modifica della bandiera in un solo sfondo verde e il ritorno del nome Fattoria Padronale… Finiscono per litigare per accuse di aver barato a carte. Gli osservatori faticano a distinguere ora uomini e maiali…
Le creature di fuori guardavano dal maiale all’uomo, dall’uomo al maiale e ancora dal maiale all’uomo, ma già era loro impossibile distinguere fra i due. (p. 113)

LA LIBERTÀ DI STAMPA
Di George Orwell p. 115
Traduzione di Elena Albertini