ERIC-EMMANUEL SCHMITT – IL BAMBINO DI NOÈ


ERIC-EMMANUEL SCHMITT – IL BAMBINO DI NOÈ

RIZZOLI – Collana BUR CONTEMPORANEA – II ed Gennaio 2014

TRADUZIONE: Alberto Bracci Testasecca

**Libro ricevuto in dono da Jeannine Renaux il 14 maggio 2015**

Bruxelles… Joseph Bernstein ricorda di quando, a dieci anni, nel 1945, appena terminata la guerra, presso l’orfanotrofio di Villa Gialla, diretto da padre Pons, la domenica “sfilava” di fronte ai visitatori sperando di essere riconosciuto dai genitori scampati alla guerra o di essere adottato da una coppia…
Tre anni prima. 1942. Un giorno, mentre viaggia felice in tram assieme all’amata mamma, Joseph viene da lei fatto scendere in fretta dopo aver ascoltato i discorsi di alcuni soldati tedeschi da poco saliti… Lo conduce al palazzo della giovane contessa di Sully… Durante il pomeriggio, la nobile lo informa che la madre, appreso sul tram di una prossima retata, lo ha affidato a lei per tenerlo al sicuro prima di andare ad avvertire gli altri ebrei… I genitori tornano solo a notte, trafelati e impauriti. La retata è davvero in atto, comunicano ai Sully. Devono pertanto provare a fuggire. Il conte si offre di ospitare Joseph e loro accettano. In soffitta passano assieme l’ultima notte…
Senza dire addio per evitare un enorme dolore, i genitori di Joseph si allontanano il pomeriggio seguente… I Sully rassicurano il piccolo sulla loro sorte, iniziando a insegnargli il francese e presentandolo come nipote olandese…
Ma una mattina ecco l’irruzione della polizia, accorsa per una perquisizione a seguito di una denuncia. I poliziotti se ne vanno a mani vuote, ma Joseph viene affidato a padre Pons per sottrarlo a cattura certa… Il prete lo passa a prendere in tandem e, strada facendo, riescono a eludere il riconoscimento da parte del “cacciatore di ebrei”, la spia Grosso Jacques… Solo in piena notte raggiungono Chemlay, sita a trentacinque km da Bruxelles. Lì si recano dalla farmacista partigiana Marcelle, che promette nuovi documenti per il piccolo a nome di Joseph Bertin. Lo ospiterà fino alla loro ultimazione…
Non riuscendo a piazzare il piccolo tra i paesani, Pons è costretto dalla farmacista a ospitarlo a Villa Gialla in cambio di bollini per le tessere annonarie… La donna mantiene la promessa, sottraendo tutti i bollini che il borgomastro detiene, introducendosi nella di lui casa, in piena notte, dopo aver fatto sottrargli da Joseph le chiavi del deposito durante l’iniezione d’insulina…
L’indomani, all’ora di pranzo, ecco così il piccolo fare il suo ingresso a Villa Gialla, introdottovi come nuovo studente orfano… Viene affidato allo studente più grande, il gigantesco sedicenne Rudy, anch’egli ebreo… I due diventano subito grandi amici…
Joseph si adatta bene, recandosi felice assieme agli altri alla messa domenicale… La non emarginazione provata lo porterà a sviluppare il desiderio di farsi cattolico…
Tutto fila liscio e, estasiato dall’esperienza di esser passato senza problemi per cristiano, corre a raccontare tutto a Rudy. Questi va a prendere dei santini della Madonna, carezzando i quali i due iniziano a piangere pensando alle rispettive madri. Pons li sorprende. Rudy fugge via, mentre Joseph si dichiara felice d’avviarsi al cattolicesimo. Ci resta male, quando il prete lo invita a non applicarsi troppo, credendo non lo voglia un cristiano come tutti gli altri… Parlandone con Rudy, quello gli dice di non fidarsi poiché, la notte, il prete esce per due o tre ore. Il furioso ragazzino decide quindi di pedinarlo… Lo segue così fino alla chiesetta sconsacrata presente in fondo al giardino dove quello entra, presto raggiunto da un uomo che gli lascia un sacco… A Mezzanotte Pons lascia la chiesetta rientrando in Collegio. Joseph resta così chiuso fuori, iniziando a piangere. Ma ad aprirgli giunge Rudy…
L’amico ritiene il prete invischiato in pratiche di mercato nero, ma Joseph non ci crede: troppo magro e povero… Lo segue ancora, concordando con la nuova tesi di Rudy: membro della resistenza… La vicenda inquieta Joseph che, per il nervoso, ha sonni inquieti e ricomincia a bagnare il letto… Un giorno, appropriatisi delle chiavi della chiesetta, vi s’introducono di nascosto non trovandovi però nulla. La notte Joseph si apposta ancora, facendosi aprire da Pons nel riprodurre il messaggio del solito visitatore del prete. L’anziano gli ordina di andare via, ma l’arrivo dell’uomo con il sacco lo obbliga a tenerlo seco e a svelargli poi il proprio segreto. Nella cripta ha creato una sinagoga, ammassando cimeli e materiale sacro ebraico e quello tsigano. Il suo scopo è quello di preservare, come Noè, la cultura ebraica e di trasmetterla ai superstiti del nazismo affinché possano riavviarne la civiltà. Lo ha già fatto in passato con altre minoranze perseguitate… La notte passa il tempo a studiare l’ebraico per trasmetterlo ai bambini. Da lì in avanti lui si fingerà ebreo e Joseph cristiano che apprende l’ebraico e l’ebraismo…
Joseph scopre a poco a poco di come Pons abbia fin lì preservato gli ebrei, facendo in modo di far rispettare il riposo sabbatico, le festività ebraiche e di accoppiare gli orfani ebrei…
Dal 1943 iniziano i controlli della polizia belga, facilmente superati, ma Pons teme prima o poi il verificarsi di quelli nazisti…
All’approssimarsi delle comunioni, Pons è preoccupato per gli ebrei. Joseph gli consiglia di rivolgersi a Marcelle che dichiara così malati i dodici piccoli ebrei presenti in collegio, con l’aggiunta di alcuni cristiani per rendere più credibile la presunta epidemia… Il piano riesce, ma per poco la Gestapo non scopre l’inganno… Ma il fatto inquieta ancor di più Pons, conscio che una perquisizione corporale svelerebbe la presenza dei piccoli ebrei…
In pieno agosto, rimasti i soli ebrei durante le vacanze estive, mentre sono intenti a farsi una doccia irrompe un ufficiale SS in cerca di un partigiano fuggito. A sorpresa però, l’uomo fa finta di non aver visto, ripartendo dopo aver lasciato dei soldi a Pons per comprare caramelle ai piccoli…
Un giorno Joseph scopre che Rudy non si applica nello studio poiché i fratelli e i genitori, tutti intellettuali e musicisti, sono stati arrestati mentre occupavano i rispettivi posti di lavoro o frequentavano le rispettive scuole. Lui è scampato poiché si trovava in giro per le strade a giocare…
Joseph pensa invece spesso in chiave negativa ai genitori, soprattutto al padre, reo di non aver protetto lui e la madre. Un giorno di novembre è però sicuro di vederlo passare alla guida di un trattore. Anni dopo scoprirà la giustezza dell’osservazione…
La vita prosegue in maniera relativamente tranquilla, fino all’arrivo della notizia dello sbarco alleato in Normandia. Con sprezzo del pericolo, Marcelle si reca in chiesa a suonare l’inno belga con l’organo. L’eroico gesto le costa però l’arresto e la deportazione… La sera stessa la Gestapo irrompe a Villa Gialla. Nonostante non avesse parlato, nel magazzino della farmacista sono state infatti rinvenute le fotografie dei piccoli ebrei cui aveva fabbricato documenti falsi. Grazie alla propria influenza, Pons riesce a ottenere un rinvio degli arresti alla mattina seguente. Poi, con l’aiuto degli altri frati, inscena l’irruzione di un gruppo di partigiani con i quali sarebbe stato in combutta. Per rendere più credibile la storia, lega i frati dopo che quelli si sono picchiati vicendevolmente. Assieme ai bambini raggiunge la cripta poi, con una parte di loro, si reca al fiume, cancellando poi le tracce dalla villa alla cripta. La trovata ha successo e i nazisti li credono fuggiti in barca lungo il fiume…
Nei giorni seguenti, a poco a poco i membri della resistenza vengono a prenderli…
Il 4 settembre 1944 Joseph confessa a Pons di voler restare al suo fianco anche nella cattiva sorte. Ma la notizia della liberazione di Bruxelles da parte degli inglesi, scaccia ogni pensiero negativo…
Riportati i bambini rimasti a Villa Gialla, Pons ordina loro di non uscire mai dalla struttura, in attesa e con la speranza di veder tornare a poco a poco i loro genitori …
La paura e l’ansia spingono Joseph a riprendere a bagnare il letto la notte, divorato dal rimorso di aver disprezzato il padre, forse ora morto in un lager…
Pons inizia la ricerca dei genitori dei piccoli, riuscendo a rintracciare la madre di Rudy, unica superstite della sua famiglia. Joseph accompagna l’amico a riabbracciare la madre che, dopo aver mangiato una minestra, deformata e scheletrica dopo l’esperienza nel lager, accetta di suonare dopo anni qualcosa per il figlio…
A Villa Gialla vengono intanto portati anche i presunti orfani dai tre ai sedici anni, affinché siano riconosciuti dai familiari o adottati…
Una domenica, dopo l’ennesima “sfilata” a vuoto, Joseph decide di accompagnare Rudy a prendere il tè dalla madre. Strada facendo, vede due figure avanzare all’orizzonte. Riconosciuto il cappotto della madre, istintivamente corre verso di loro: sono i genitori!… Si sono salvati lavorando come braccianti agricoli, ritrovandosi in Olanda per cercarlo, a causa d’informazioni errate ricevute dai partigiani… Insieme visitano Villa Gialla, dove Joseph dichiara di voler rimanere. Pons lo schiaffeggia…
Il ritorno a Bruxelles non soddisfa Joseph, solo e triste nella grande città. Sia lui che i genitori sono cambiati. Il padre, in particolare, è ossessionato dagli affari, sognando di ampliare l’attività di sartoria fino all’import-export di tessuti. Finisce per litigarci, dichiarando di voler essere cristiano, fuggendo a Villa Gialla per non fare il Bar Mitzvah. Raggiunge Pons nella cripta, il quale lo convince a farsi ebreo per rispetto dei genitori e dei milioni di morti per mano nazista… Lì gli mostra di avere libri e documenti dei nuovi perseguitati: i dissidenti russi che Stalin ucciderà…
Cinquant’anni dopo Joseph è un cristiano convertito che ha proseguito gli affari del padre. È rimasto amico di Rudy, pur essendosi quello trasferito in Israele, dove alla memoria di Padre Pons, dichiarato Giusto nel dicembre del 1983, è stato creato un boschetto di duecentosessantuno alberi, pari al numero di piccoli ebrei da quello salvati. In terra santa, Joseph si assiste con dolore alla guerra tra ebrei e palestinesi, raccogliendo una kippah e una kefiah persa da piccoli contendenti. Come padre Pons principia una “collezione”…