DANIEL PENNAC – L’EVASIONE DI KAMO

 

DANIEL PENNAC – L’EVASIONE DI KAMO
(L’EVASION DE KAMO)
EINAUDI RAGAZZI – LA COLLANA DEI PICCOLI – EDIZIONIEL – APRILE 2014
ILLUSTRAZIONI: Jean-Philippe Chabot
TRADUZIONE: Paola Novarese
L’EROICA BICICLETTA p.9

 

Dato che la madre di Kamo è partita per un viaggio di tre mesi nei Balcani e in Russia alla ricerca “delle proprie origini” (nonno georgiano, nonna greca), il ragazzo è affidato alla famiglia dell’amico-narratore, con la quale trascorre le vacanze pasquali…
Pope, il padre del narratore, sistema per Kamo una vecchia stupenda bici cecoslovacca affinché il ragazzo possa prender parte alle loro escursioni ciclistiche. Il mezzo era del padre partigiano e reca sul telaio e sul parafango i segni dei proiettili nazisti. Ma Kamo è irremovibile nel rifiutarsi di salirvi. E così, per una settimana, mentre gli anni vanno in bici, lui resta da solo a preparare la cena e a sistemare la casa…
Pope spiega al figlio che quella di Kamo dev’essere una fobia per la bici…
 Una notte, al termine della prima settimana, i fragorosi tuoni di un temporale svegliano il narratore che, accortosi dell’assenza dell’amico, va a cercarlo trovandolo a fissare nel cortile, sotto la pioggia battente, la bicicletta. Continua però a negare di averne paura…

 

KAMO E MELISSI p.23

 

Sul finire delle vacanze, mentre il narratore e i genitori sono intenti a godersi un picnic, ecco arrivare in bici, al grido di “Ha telefonato”… Kamo! Il ragazzo, spinto dalla necessità di raggiungere La Chapelle per rispondere alla telefonata della madre, ha vinto la sua paura inforcando la bici che ora guida in maniera spericolata… rovinando sul picnic… La madre ha chiamato da Gori, Georgia, città natale del suo omonimo bisnonno. Il ragazzo spiega il significato del proprio nome, Kamo=fiore in georgiano. È stato così chiamato per volere della bisnonna greca, Melissi=fiore, che aveva espresso il desidero di veder così battezzato il primo maschio della famiglia dopo il suo Kamo, rivoluzionario georgiano…
 Da quella prima pedalata Kamo partecipa alle escursioni in bici…

 

IL DRAMMA p.38
Al momento della partenza Pope sorprende tutti caricando le bici sul tetto dell’auto: regalerà quella del padre a Kamo…
 A scuola la vecchia bici riscuote un successo enorme. Una sera però, girando per le deserte strade di Parigi per recarsi al Cinema a vedere una proiezione di mezzanotte di Cime Tempestose, mentre urla il proprio amore per Caherine, Kamo finisce investito da un’auto che prosegue la sua corsa senza fermarsi. L’orologio segna le undici quando il ragazzo è caricato in ambulanza…

 

BIANCO COME LA MORTE p.51

 

Kamo viene operato ma il medico dichiara esserci poche speranze anche per un ragazzo robusto come lui… Il narratore e famiglia, disperati, si ritengono ciascuno colpevole di quanto accaduto. Alle quattro di notte il ragazzo va a telefonare al saggio Lanthier “il grosso” che lo tranquillizza: Kamo si salverà. Basterà pensare a lui ininterrottamente. Si daranno il cambio…

 

KA-MO, CHI-AMO, CA-MION, CAL-MO p.60

 

Lanthier e il narratore continuano a pensare a Kamo, convinti che quel sistema possa servire a farlo guarire… La madre di Kamo si è invece resa irreperibile a San Pietroburgo, abbandonando il gruppo con cui era partita, per andare in cerca delle cause della morte del nonno Kamo…
 Un mercoledì, immerso nella vasca, il narratore si addormenta. Al risveglio chiama Lanthier, precipitandosi poi in ospedale…

 

DJAVAIR p.75

 

Quando giunge in ospedale, il narratore vi trova già l’affranto Lanthier. Il corpo di Kamo è ormai gelato e non resta altro da fare che chiamare un’infermiera. Ma una voce li ferma: è quella di Kamo, che dal coma chiede una pelliccia a tale Djavair per proteggersi dal freddo. Andati via rincuorati, i due si ripromettono di non dire a nessuno che l’amico ha parlato…
 Dalla madre di Kamo intanto, ancora nessuna notizia…

 

KAMO E KAMO p.85

 

Il narratore e Lanthier continuano a far visita a Kamo che, solo in loro presenza, proferisce frasi sconnesse, invoca persone e dà ordini. Grazie al prof di storia si scopre così che a parlare è il Kamo rivoluzionario….
 L’amico riprende a poco a poco le forze, pur rimanendo incosciente, chiedendo una sera una lima per poter fuggire. Inseritene due in altrettanti pani, è Lanthier a portargliele, mentre il narratore passa la notte insonne chiedendosi se Kamo si riprenderà e con quale personalità…

 

IL LUPO DELLA SIBERIA p.97

 

L’indomani Kamo è ovviamente ancora al suo posto, sebbene il pane sia stato mangiato e una delle due lime risulti spezzata…
 Dopo giorni di silenzio i suoi discorsi parlano ora di Siberia, di Vladivostock, capolinea della Transiberiana. Sempre più spossato e in compagnia dell’amico-nemico lupo, avanza verso di essa…
 La madre di Kamo, Tatiana, annuncia telefonicamente il suo prossimo ritorno. Nevica ed è sulla Transiberiana. Pope non trova però il coraggio di dirle del figlio…
Kamo peggiora sempre più e gli amici pensano sia ormai spacciato…

 

LE LANCETTE SEGNAVANO LE UNDICI p.108

 

L’indomani i due trovano il letto vuoto. Affranti, credendo l’amico morto, si avviano veloci per i corridoi. Ma Lanthier sbatte poco dopo… nella barella su cui è adagiato un Kamo redivivo sebbene ancora debole. L’amico si diverte molto nell’udire quanto riferitogli. È quasi tutto frutto dei racconti della nonna sul bisnonno Kamo, mescolati ai libri letti (Siberia e lupi). Ma ecco giungere Tatiana che, sì, ha trovato notizie sulla morte del nonno. Nominato capo dogana a Tiflis nel 1922, è questi morto sulla strada della stazione, investito da un’auto nera mentre in bici i recava a prendere Melissi. Il suo orologio, che dona al figlio, segnava le undici…