ANGELO BRANDUARDI – GULLIVER, LA LUNA E ALTRI DISEGNI

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ANGELO BRANDUARDI – GULLIVER, LA LUNA E ALTRI DISEGNI
7800992 – 1992
Questo cd (del 1980) è in realtà la riproposizione dell’album La Luna, secondo lavoro di Branduardi uscito nel 1975. Ovviamente, essendo rimasti alla RCA i diritti del disco, la EMI e Branduardi hanno dovuto apportarvi delle modifiche: il cantautore milanese ha di fatto registrato nuovamente i brani, mentre la casa discografica ha cambiato l’ordine delle canzoni. In aggiunta si trova poi la stupenda Gulliver (sigla televisiva dell’omonimo programma TV). In La LUNA l’ordine delle canzoni era il seguente:
1La luna
2
– Tanti Anni Fa
3 – Donna Mia
4 – Gli Alberi Sono Alti
5
– Notturno
6 – Rifluisce Il Fiume
7 – Confessioni di un
malandrino
8 – Primavera
9 – La Danza
mentre in GULLIVER è:
1. La luna
2. Confessioni di un
malandrino
3. Tanti anni fa
4. Gli alberi sono alti
5.
Notturno
6. Gulliver
7. Rifluisce il fiume
8. Donna mia
9.
Primavera
10. La danza
Recensire le canzoni di questo cd porta per forza di cose a recensire l’album “La Luna”, fermo restando che le canzoni sono state registrate nuovamente e non sono quindi in versione originale. Per ascoltarle, se ancora lo trovate, dovrete acquistare l’LP “La Luna”.
In LA LUNA, la melodiosa voce di Branduardi canta con tono basso su di una base minimalista (percussioni, pochi accordi di chitarra) la “favola” della Luna che “Un giorno all’improvviso si stancò di guardare il mondo di lassù…” e “fino in fondo al cielo camminò…”, tornando però di corsa al suo posto dato che camminare per il cielo le feriva i piedi (“E sorpresa fu che la bianca distesa non fosse neve… Eran solo sassi e
i piedi si ferì, piangendo di nascosto, lei fuggì… Affrontare il mondo a piedi nudi non si può, e dall’alto a guardarlo lei restò…”).
CONFESSIONI DI UN MALANDRINO è indubbiamente una delle più note canzoni di Branduardi. Rivisitazione di una poesia del poeta Sergej Esenin, la base musicale è essenziale (no percussioni, solo pochi accordi di chitarra) e su di essa si erge meravigliosa la voce del cantautore che canta le “confessioni di un malandrino”, trovatore, poeta di corte ma ancora legato al mondo contadino dal quale proviene ed ai ricordi di infanzia.
TANTI ANNI FA: La voce di Branduardi canta qui un testo poetico anche se un po’ triste (la donna amata si immerse “tanti anni fa” nelle acque di un lago e colui che ora narra questa storia ancora l’attende); la musica è semplice: chitarra, basso e percussioni.
GLI ALBERI SONO ALTI è la versione italiana di una canzone tradizionale inglese. Triste il testo (una ragazza data in sposa a 15enne ricco che non ama, mentre chi lei ama si sposa ed ha un figlio), musiche essenziali (chitarre e percussioni), impeccabile il cantato di Branduardi.
NOTTURNO: La canzone è divisa in 3 sezioni: nella prima Branduardi canta a voce bassa, su ritmo lento (chitarra ed assoli di tromba), in quella centrale il ritmo diventa veloce ed incalzante con chitarre, percussioni e violino; chiude infine una parte strumentale con assolo di tromba su accordi di chitarra. Poetico il testo che, non a caso, è tratto da una poesia di Alcmane. GULLIVER: Canzone meravigliosa, dal ritmo incalzante (flauto, chitarra, percussioni, clap, violino) e dall’interpretazione impeccabile del cantautore, narra l’incontro di Gulliver con i Lillipuziani, passando di volta in volta dalla “testa” degli uni a quella degli altri (ai pensieri che scaturiscono nelle loro menti al momento dell’insolito incontro). La melodia è ispirata dalla ballata Bretone “Ev Chistr ‘Ta, Laou!”.
RIFLUISCE IL FIUME: Canzone dal testo molto bello e poetico (ci rimanda al concetto del “tutto scorre”) è divisa in 2 sezioni che si ripetono: nella prima e nella 3° il ritmo è lento (chitarra, percussioni, flauto); nella seconda e nella 4° il ritmo si fa invece elevato (basso, chitarra, percussioni e flauto).
DONNA MIA: Questa canzone è invece una splendida sonata per pianoforte (con immissioni dell’immancabile violino), palesemente dedicata alla futura moglie Luisa Zappa (da donna da sogno a compagna).
PRIMAVERA: è la peggiore canzone del disco. Molto artificiose sia la voce (deludente) che la musica (tipicamente anni ’70: basso, tromba e chitarra).
LA DANZA: Il cd è chiuso da questa meravigliosa canzone. Il cantato è di fatto inesistente, giacché si caratterizza per la presenza di cori interrotti da Branduardi che canta “E gira e va
E balli la danza Ti ritrovi già… più in là, più in la…”.
È di fatto una canzone strumental-corale. Una delle migliori del disco.
Ottimi i testi, buone le musiche, indiscutibile la voce di Branduardi, consiglio l’acquisto di questo disco, se non altro perché è l’unica occasione di ascoltare (sebbene non in versione originale) le canzoni dell’album La Luna. L’unica pecca è l’aspetto grafico del cd, decisamente deficitario: in copertina c’è una porzione di bicicletta (guarnitura, pedale e catena in primo piano), sul retro i titoli delle canzoni ed una foto in bianco e nero di Branduardi. Ma il libretto dei testi è inesistente!!! (Guardate a tal proposito le foto). Le 2 pagine che lo compongono hanno solamente 2 disegni (con una bicicletta gigante che va verso un paese favoloso ed un Branduardi lillipuziano seduto sul pedale mentre suona una chitarra) mentre i testi delle canzoni non sono presenti.

TESTI
(Angelo Branduardi)

Un giorno all’improvviso

la luna si stancò

di guardare il mondo di lassù…

Prese una cometa

e il volto si velò,

e fino in fondo al cielo camminò…

E sorpresa fu

che la bianca distesa

non fosse neve…

Eran solo sassi

e i piedi si ferì,

piangendo di nascosto, lei fuggì…

Affrontare il mondo

a piedi nudi non si può,

e dall’alto a guardarlo lei restò…

E sorpresa non è più

che la bianca distesa

non sia neve…

Tanti anni fa

(Angelo Branduardi)

Nelle acque di quel lago

la mia donna si bagnava.

Poi sciogliendosi i capelli

una storia raccontava;

di un castello in fondo al lago

tanti anni fa, tanti anni fa,

Ed io ora ve la canto…

E fu un giorno a mezza estate

ed il sole ci scaldava,

io all’ombra di quei rami

al suo canto mi assopivo;

spesso questo ci accadeva

tanti anni fa, tanti anni fa,

ed io ora ve lo canto…

Era sera sai, era sera ormaie di colpo mi svegliai;

Era sera sai, era sera ormai

e da solo mi trovai…

nel lago, forse per curiosità

lei scese…

Dal lago, so che un giorno salirà,

per me…

Era sera sai, era sera ormai,

e di colpo mi svegliai;

Era sera sai, era sera ormai,

e io solo mi trovai…

Nelle acque di quel lago

la mia donna si bagnava;

tanti anni fa, tanti anni fa…

tanti anni fa, tanti anni fa…

Donna mia

(Angelo Branduardi)

Il tuo vestito lungo

che sfiora il prato,

e quella tua dolcezza

che si è vestita a festa

io l’ho riconosciuta, donna mia…

Dal sogno il passo è stato breve

se ti ho seguito non ricordo

senza vederti ti ho sognato, donna mia…

Le tue mani antiche

si aprono lievi,

mi porgi i tuoi frutti,

la tua terra è ricca,

non ti ho aspettato invano, donna mia…

Se ti ho seguito non ricordo,

senza fatica ti ho creduto,

senza dolore mi hai voluto, donna mia…

I tuoi occhi larghi

cancellano i segni;

mi guardi ed io non fuggo,

mi ascolti ed io mi chino.

Non ti ho sorriso invano, donna mia…

Mai niente è andato perduto,

se ho avuto freddo non ricordo,

senza vederti ti ho toccato, donna mia…
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Gli alberi sono alti
(Trad. – Angelo Branduardi)

Gli alberi sono alti, le foglie
crescon verdi;
da quanto tempo non vedevi il tuo amore,

da tanto ed oggi è tornato tutto solo,

è giovane, ma crescerà.

Padre, o padre, mi hai fatto un grave torto,

mi hai dato in moglie a chi è poco più di un bimbo,

ha quindici anni ed io già quasi venti,

è giovane, ma crescerà.

Figlia, o figlia, non ti ho mai fatto torto,

ti ho dato in moglie al figlio di un signore,

il tuo bambino sarà ricco e rispettato.

È giovane, ma crescerà.

Padre, o padre, domani sarò sola:

lo manderanno lontano un anno ancora,

e al suo ritorno avrà un figlio a lui straniero,

è giovane, ma crescerà.

Ieri, al mattino, seduta al tuo balcone

spiavi i ragazzi giocare per la strada,

il tuo vero amore di loro era il più bello.

È giovane, ma crescerà.

Un anno dopo aveva preso moglie,

il tempo passa ed è padre di un bambino,

il tempo corre ed il tuo fior sulla sua tomba

È giovane, ma crescerà.

 
Notturno(Angelo Branduardi)

Dormono le
cime dei monti, dormono le valli,
le famiglie dei rettili nella nera terra.

Dorme la belva e la stirpe delle api,

gli uccelli dalle lunghe ali…

Dormono le cime dei monti, dormono le valli,

i mostri negli abissi del rosso mare.

Dorme la belva e la stirpe delle api,

gli uccelli dalle lunghe ali…

Con il resto dei tuoi sognicostruisci una nave,

con il resto dei tuoi sogni

hai tessuto le vele,

per vederla scivolare sul fiume

mentre siedi ad aspettare

di vederla risalire…

Con il resto dei tuoi sogni

costruisci una nave,

con il resto dei tuoi sogni

hai tessuto le vele,

per vederla scivolare sul fiume

mentre siedi ad aspettare

di vederla risalire…

(Luisa Zappa – Angelo Branduardi)

Venite tutti, che strana meraviglia il mare ci
portò,

venite tutti, è Gulliver il grande che il mare ci
portò.

Addormentato davanti a noi Gulliver il grande

è una nera montagna che

ci toglie il sole.

E’ Gulliver il grande che il mare ci portò.

Così curioso davanti a noi

l’uomo montagna ci guarda già,

venite tutti ad ammirare

la meraviglia vista mai.

Gli uomini piccoli pensano già

che la sua forza li aiuterà,

Gulliver il grande si chiede già

in quale altro mare naufragherà.

Venite tutti, che strana meraviglia il mare ci
portò,

venite tutti, è Gulliver il nano che il mare ci
portò.

Di freddo trema davanti a noi Gulliver il nano

Ma i suoi occhi cercano già

i nostri volti

È Gulliver il nano che il mare ci portò.

Venite tutti ad ammirare

la meraviglia con cui giocare,

così indifeso davanti a noi

come un bambino a cui insegnare.

E mentre invece dentro di sé

del nostro aspetto lui ride già

Gulliver il nano sognando sta

un altro mare per naufragare.

(Angelo Branduardi)

Cosa dice il monte alla neve

che si scioglie e va ;

non racconta poesie, ma sa…

Rifluisce il fiume

se la neve va

foglie erbe e fiori

e la pioggia lo bagnerà ;

il cerchio della vita

Lei a lui riunirà…

Cosa dice alla madre il figlio

che crescendo va.

Non racconta poesie, ma sa…

Rifluisce il fiume

se la neve va

scendono i sentieri

fino al punto che li unirà

Il cerchio della vita

lei a lui riunirà…

E niente mai perduto vaal centro tornerà…

Cosa dice il ramo alla foglia

Che ad autunno va.

Non racconta poesie, ma sa…

Rifluisce il fiume

se la neve va

di certo a primavera

come gemma lei tornerà.

Il cerchio della vita

lei a lui riunirà…

Cosa dice il vecchio alla morte

che in attesa sta.

Non racconta poesie, ma sa…

Rifluisce il fiume

se la neve va

danzano le cose

e la danza non finirà.

Il cerchio della vita

lei a lui riunirà…

E niente mai perduto va

al centro tornerà…

 


Confessioni di un
malandrino

(Sergej Esenin – Angelo Branduardi)Mi piace spettinato camminarecol capo sulle spalle come un lume,

così mi diverto a rischiarare

il vostro autunno senza piume.

Mi piace che mi grandini sul viso

la fitta sassaiola dell’ingiuria.

Mi agguanto solo per sentirmi vivo

al guscio della mia capigliatura.

Ed in mente mi torna quello stagno

che le canne e il muschio hanno sommerso

ed i miei che non sanno di avere

un figlio che compone versi.

Ma mi vogliono bene come ai campi

alla pelle, ed alla pioggia di stagione.

Raro sarà che chi mi offende scampi

dalle punte del forcone.

Poveri genitori contadini

certo siete invecchiati e ancor temete

il signore del cielo e gli acquitrini,

genitori che mai non capirete

che oggi il vostro figliolo è diventato

il primo tra i poeti del paese,

ed ora in scarpe verniciate

e col cilindro in testa egli cammina.

Ma sopravvive in lui la frenesia

di un vecchio mariuolo di campagna,

e ad ogni insegna di macelleria

alla vacca s’inchina, sua compagna.

E quando incontra un vetturino

gli torna in mente il suo concio natale.

E vorrebbe la coda del ronzino

regger come strascico nuziale.

Voglio bene alla Patria,

benché afflitta di tronchi rugginosi;

m’è caro il grugno sporco dei suini

e i rospi all’ombra sospirosi.

Son malato d’infanzia e di ricordi

e di freschi crepuscoli d’aprile,

sembra quasi che l’acero si curvi

per riscaldarsi e poi dormire.

Dal nido di quell’albero le uova

per rubare salivo fino in cima,

ma sarà la sua chioma sempre nuova

e dura la sua scorza come prima;

e tu mio caro amico vecchio cane

fioco e cieco ti ha reso la vecchiaia,

e giri a coda bassa nel cortile,

ignaro delle porte dei granai.

Mi son cari i miei furti di monello

quando rubavo in casa un po’ di pane,

e si mangiava come due fratelli,

una briciola l’uomo ed una il cane.

Io non sono cambiato,

il cuore ed i pensieri son gli stessi

sul tappeto magnifico dei versi

voglio dirvi qualcosa che vi tocchi.

Buona notte! La falce della luna,

sì cheta mentre l’aria si fa bruna

Dalla finestra mia voglio gridare

contro il disco della luna.

La notte è così tersa,

qui forse anche morire non fa male.

Che importa se il mio spirito è perverso

e dal mio dorso penzola un fanale.

O Pegaso decrepito e bonario

il tuo galoppo è ora senza scopo.

Giunsi come un maestro solitario

e non canto e non celebro che i topi.

Dalla mia testa come uva matura

gocciola il folle vino delle chiome…

Voglio essere una gialla velatura

gonfia verso un paese senza nome.

 
(Angelo Branduardi)

Ed ora sciogliti i capelli

che ti coprano le spalle

e si avvolgano ai tuoi fianchi

hai dormito un lungo inverno

ora vesti la tua gioia.

Inginocchiati alla fonte

E purifica le labbra

dal sapore di quel sonno

hai sognato un lungo inverno

ora bevi la tua gioia.

ora sei la nube che va

sei l’erba, il fiore

l’uccello che oggi tornava.

Se sei uomo o donna, chissà

o la farfalla che oggi le ali tingeva…

E le tue mani sono dolci inganni.

I tuoi passi non han tempo

stai vivendo senza età

vuoi danzare fino a sera

vuoi amare fino all’alba

Che la gioia sia con te…

E le tue mani sono dolci inganni.

La Danza

(Angelo Branduardi)

E gira e va

E balli la danza

Ti ritrovi già…

più in là, più in la…

 

 

 

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