ALEJANDRO JODOROWSKY – EL TOPO

ALEJANDRO JODOROWSKY – EL TOPO

RARO VIDEO – RVD40151 – 2007

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(Intervista a Alejandro Jodorowsky; Commento audio del regista; Intervista a Mario Sesti; Photogallery; Trailer (inglese); Credits)

.. Audio spagnolo con sottotitoli in italiano…

In un ingnoto deserto, un misterioso pistolero di nero vestito viaggia accompagnato dal figlioletto nudo. Fermatosi presso un palo, gli fa seppellire al suono di un flauto il suo primo giocattolo, un orsacchiotto, e la foto della madre: ha sette anni il piccolo ed è ormai giunto il momento di divenire un uomo… Ripresa la marcia, raggiungono un villaggio dove animali e abitanti sono stati massacrati. Tutti tranne un uomo che, per pietà, gli chiede di ucciderlo. Il cavaliere passa allora la pistola al figlio che esegue l’incombenza…

Poco dopo sono attaccati da tre grotteschi banditi messicani, attirati da vistosi anelli indossati sulle dita dopo la ripartenza dal villaggio del massacro. Uno di loro è un feticista di scarpe, un altro affetta le banane con la spada e l’ultimo realizza con le nocchie figure femminili con cui poi si accoppia e mangia. Sono loro gli autori del massacro al villaggio. Il cavaliere ne uccide due mentre il terzo, ferito dopo aver tentato invano di fuggire, rivela infine prima di morire l’ubicazione del capobanda, detto il Colonnello, nascosto con altri cinque uomini nella missione francescana presente in una cittadina poco distante presa in ostaggio…

Nella missione quattro sottoposti del Colonnello continuano a massacrare animali e uomini, torturando i frati presenti… Il Colonnello, assistito da una bellissima donna, si bea del massacro lasciando ai quattro più sadici sottoposti il divertimento di abusare la bella donna. Ma il pistolero e il figlioletto irrompono nella città ponendo fine alla violenza. Disarmati gli uomini, il pistolero affronta a duello il Colonnello vincendolo facilmente. Chi sei tu per fare giustizia?, gli chiede l’uomo. Sono Dio, risponde lui prima di evirarlo… Umiliato, l’uomo si suicida… Gli altri banditi sono giustiziati dagli abitanti superstiti. Terminata l’opera di pacificazione, l’uomo riparte affidando il figlioletto alla cura di quattro giovani frati: “Distruggimi. Mai dipendere da qualcuno”, gli dice allontanandosi con la donna appena liberata dalla schiavitù del Colonnello…

Alla donna dà il nome di Mara, come l’acqua amara da lei bevuta in una pozza presso la quale si fermano a riposare… I due avanzano nel deserto e, grazie alla spiritualità del pistolero, riescono sempre a trovare acqua fresca e cibi, anche lei dopo che lui l’ha violentata. Mara, una sorta di Eva tentatrice, afferma di poterlo amare solo dopo che sarà diventato il più forte pistolero. Per farlo dovrà sconfiggere i quattro maestri pistoleri. E così, a uno a uno, li affronta…

Il primo è un giovane asceta cieco che vive all’interno di un silos e cerca il dominio perfetto per vincere la paura delle pallottole dalle quali si lascia attraversare senza opporre resistenza e non temendo la morte che non esiste… Il pistolero sa di non poter vincere, ma Mara lo esorta a vincere anche escogitando qualche trucco. E così, facendo precipitare il primo maestro dentro una buca precedentemente scavata, ottiene la vittoria. Mara si diverte poi a uccidere i due assistenti del defunto, un uomo senza gambe che sta sulla schiena di uno senza braccia, prima che una misteriosa pistolera, già in attesa di poter sfidare il primo maestro, li raggiunga per proporsi di condurli fino al secondo maestro… Mentre si fanno il bagno in un’oasi, la donna dona a Mara, della quale si è invaghita, uno specchio di cui lei, già assetata di potere e di materialismo, s’innamora rimirandoci il proprio volto in continuazione fino a che il pistolero non glielo distrugge con una pistola…

Il secondo maestro è una sorta di zingaro girovago che vive con la madre e un leone. Il pistolero viene sconfitto e disarmato e il maestro gli spiega come ha fatto per diventare così forte. È vivo perché ha la madre che lo ama e si prende cura di lui. Il pistolero è invece solo, non ama ma distrugge. Il maestro gli dà una seconda possibilità e lui vince subdolamente dopo aver ferito i piedi della donna con le schegge dello specchio distrutto a Mara, disarmando il maestro, distratto dal dolore materno, uccidendolo con un colpo alla nuca…

Durante la marcia nel deserto la misteriosa pistolera frusta Mara prima di leccarne le ferite e baciarla sulle labbra…

Il terzo maestro è un allevatore di conigli che hanno cominciato a morire dal suo approssimarsi. Quello lo invita a invertire cuore e testa, prima del duello durante il quale il pistolero viene colpito al petto. Ridendo si rialza per una protezione di rame collocata sotto la giacca, poi spara al maestro. Ancora una volta vincitore con un trucco, il pistolero seppellisce il maestro sotto una catasta di conigli morti…

Tornato dalle donne, ha una crisi di coscienza e rifiuta di far sesso con l’eccitata e veniale Mara…

Il quarto maestro è un eremita che ha scambiato la propria pistola con un retino per farfalle. È un vecchio che fatica a reggersi in piedi che però si dimostra abilissimo nel pugilato e capace di respingere le pallottole con il retino. Ha perso il pistolero nero e non avrebbe potuto fare altrimenti perché il maestro non aveva nulla da perdere, compresa la vita. E glielo dimostra suicidandosi… Addolorato, il pistolero ripercorre il cammino fin lì intrapreso facendo tappa presso le tombe dei maestri uccisi con l’inganno. Distrutta la pistola, torna da Mara che gli dice di aver vinto, di essere il migliore, ma lui è troppo affranto per rimanere oltre. Va su un ponte di legno, da cui sembra volesi gettare di sotto dopo essersi disperato per l’assenza di Dio, ponte dove la misteriosa pistolera lo colpisce ripetutamente con la pistola, lasciandogli le stesse ferite di Cristo su mani e caviglie. Tornati da Mara, è lei, ricevuta la pistola dalla pistolera, a sparare sull’amante. Le due donne, probabilmente innamorate, ripartono abbandonandolo al suo destino. Alcuni esseri deformi ne rinvengono il corpo ferito, trascinandolo via…

Dopo quattro anni di coma durante i quali ha meditato sulle lezioni ricevute dai quattro maestri, il pistolero, detto ormai El Topo (La Talpa), si risveglia dopo aver ricevuto il bacio di una nana. È un uomo e non un Dio, ricorda ai presenti che l’avevano posto su una specie di altare.  Gli esseri ritengono che lui potrà dargli la libertà e farli tornare nel mondo superficiale… è stata l’anziana a farlo trasportare fin lì dopo il duello perso… Grazie a lei rinasce, tagliandosi la barba, rasandosi la testa e indossando umili vesti come quelle dei monaci tibetani… Promette di liberarli costruendo un tunnel che li condurrà fino alla vicina città. Per racimolare i soldi necessari all’impresa, sale in superficie con la nana scoprendo però che in città è al potere una sadica setta che si diverte a trattare come animali e a uccidere gli schiavi, nonché a darsi alla lussuria più sfrenata dietro un’ipocrita facciata di puritanesimo. Chi si ribella viene ucciso dallo stesso sceriffo tra gli applausi… Sul dorso di un mulo El Topo fa l’ingresso in città, attraendo e divertendo bambini e adulti con gags… Nel mentre uno schiavo negro viene giustiziato dopo esser stato accusato ingiustamente di aver violentato le orride vecchie ricche signore locali… Tornando ai sotterranei, la nana e El Topo si chiedono se valga la pena di trasferirsi in città, ma la promessa va mantenuta. Gli scavi, seppur a rilento, proseguono… Ma in città i combattimenti cruenti tra schiavi gli sottraggono il lavoro e così accettano anche di pulire i bagni dell’ufficio dell’omosessuale sceriffo…

In città giunge un frate che prende parte al culto paganeggiante dagli abitanti con roulette russa con pistola con proiettile a salve. Il frate ne mette uno vero e un bambino si spara in testa. Al culto non parteciperà più nessuno dice il vecchio prete e così il nuovo frate comincia a smantellare quanto di pagano si trova nella chiesa… El Topo prosegue con gli spettacoli e per guadagnare viene invitato a suonare ed esibirsi con la nana in un bordello clandestino, poi a spogliarsi e a fare sesso tra le risate degli avventori… Con i soldi guadagnati posso ora comprare la dinamite, ma la ragazza si vergogna per quanto fatto e teme di poter essere ora da lui abbandonata. Ma El Topo la conduce in chiesa dove il prete potrà sposarli. Il religioso è… suo figlio!, che lo picchia dopo averlo riconosciuto… Indossati gli stessi abiti neri che erano stati del padre, il ragazzo visiona il popolo sotterraneo, lasciando al padre il tempo di completare l’opera promessa pur seguendolo passo a passo…

Il tempo passa felice e la nana è perfino incinta. Il figlio gli chiede di fare in fretta e così El Topo lo convince ad aiutarli nei loro spettacoli e lavori… Il tunnel viene infine completato, ma il figlio non riesce a uccidere colui che è diventato suo maestro, fuggendo via…

Gli storpi escono di corsa dalla grotta, ma all’ingresso della città trovano i membri della setta ad attenderli per massacrarli… La nana ha intanto le doglie… El Topo giunge troppo tardi, trovandoli tutti morti. Furioso, avanza verso i cittadini che iniziano a bersagliarlo. Come il primo maestro, lui avanza uccidendo i cittadini e liberando gli schiavi. Terminato il massacro, si versa dell’olio addosso dandosi fuoco abbandonando così il suo corpo terreno… Sui resti del corpo carbonizzato giungono la nana con il figlio appena partorito e il figlio. I tre ripartono dopo averlo seppellito in una tomba presto ricoperta da api e miele, proprio come quella del primo maestro ucciso…

BOOKLET

APPUNTI DI VIAGGIO N.2: NEL DESERTO DELL’ANIMA

Di Bruno Di Marino

I PIACERI PROIBITI DELLA TALPA

Di Alberto Pezzotta

ANTOLOGIA

FRAMMENTI DI JODO

BIOGRAFIA

el topo jodorowsky
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