ALDO GIOVANNI E GIACOMO E MASSIMO VENIER – COSÌ È LA VITA

ALDO GIOVANNI E GIACOMO E MASSIMO VENIER – COSÌ È LA VITA

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INIZIO FILM – SOTTOTITOLI – SELEZIONE SCENE – CONTENUTI EXTRA (Backstage; Trailer)

Penitenziario di Rockwell, Arizona, Estate 1964. Carcerati ai lavori forzati. Tra di essi Al, John e Jack che si danno alla fuga ma che, nascostisi sott’acqua, dovranno fronteggiare un alligatore liberato dallo sceriffo… Trattasi di una pellicola proiettata per i detenuti di San Vittore dove Cataldo Baglio, detto Aldo, leader indiscusso dei carcerati, placa gli animi dei detenuti infuriati per l’interruzione del film. Lui lo ha già visto per intero… La sera, da dentro la cella, Aldo racconta il resto del film che è in realtà un film nel film. Il secondino gli intima di tacere…

27 GIUGNO 1998.
Giacomo Poretti è un poliziotto intellettuale che termina il proprio romanzo dopo anni di lavoro. Così è la vita il titolo dell’opera… Vive ancora con la sorella, il nipote e il cognato…
Giovanni Storti è un inventore che la moglie mal sopporta…
Dopo aver fatto colazione e affrontato i maleducati, ignoranti e prepotenti nipote e cognato, Giacomo esce di casa…
Il compagno di cella di Aldo, Crapanzano, deve uscire dal carcere…
Giovanni perde le chiavi in un tombino e torna in casa a prendere quelle di riserva, affrontando la moglie che evita come sempre le sue avances. Raggiunta la vettura, si accorge che qualcuno gliene ha rigato tutta la fiancata…
Prima di andare a lavoro Giacomo si ferma a parlare con il Piccolo Platone e il di lui padre, l’operaio dello stabile Gaber. All’uomo è sato intimato lo sfratto, proposto dal cognato di Giacomo…
Aldo viene convocato dal Giudice e dovrà quindi essere trasportato in Tribunale…
Giacomo raggiunge la volante sulla quale c’è già il collega donnaiolo Catania che gli chiede un favore prima di passare a prelevare un detenuto in carcere. Ma per regolamento il detenuto può essere trasferito solo scortato da due agenti. Alla fine Giacomo cede, raggiungendo da solo il carcere. Si rivedranno alle undici…
Acquistato il giornale, Giovanni si strappa la manica della giacca nel portagiornali, poi il bimbo lasciatogli da una conoscente gli vomita addosso…
Giacomo preleva dal carcere Aldo che ottiene di esser lasciato nel posto del passeggero. Giacomo non sa la strada e chiede al deternuto di prendere lo stradario dal cruscotto dove in precedenza aveva riposto la pistola. Aldo ne approfitta per prendere l’arma da fuoco e, sotto minaccia, obbligarlo a guidare per uscire da Milano…
Cambiatosi camicia, Giovanni calcia un pallone ma, sbagliando mira, si sposta dall’auto per recuperare il pallone. Due balordi gli rubano la vettura. Ferma una volante di passaggio: quella in cui si trovano Aldo e Giacomo. Gli ostaggi sono ora due…
Durante il percorso fuori città, Aldo obbliga Giacomo a spogliarsi. Giovanni teme possa trattarsi di uno stupratore, invece il galeotto si è semplicemente voluto impossessare della divisa in modo tale che in un eventuale conflitto a fuoco i cecchini non aprirebbero il fuoco su di lui…
Il telefono squilla e Aldo risponde. È la moglie di Giovanni e Aldo butta il telefono dopo che quella ha riattaccato… Via radio Giacomo dà le informazioni sul veicolo, tenendo la comunicazione aperta. La sala operativa ascolta il messaggio reperendo le informazioni su Aldo…
Imboccata la statale 101, Giacomo toglie la gomma dal pulsante della radio, chiudendo la comunicazione con la centrale…
Alle 11.40 Catania attende ancora in strada Giacomo. È furioso e il commissario lo chiama per dargli istruzioni in merito al da farsi. L’agente scopre così che l’altro si è fatto sequestrare e chiude la comunicazione non sapendo fornire al superiore indicazione su dove si trovi ora l’auto. Si fa quindi pestare da un alternativo di passaggio per crearsi un alibi…
Aldo e gli altri s’imbattono in un uomo che chiede aiuto. Il galeotto dice a Giacomo di andare oltre senza fermarsi e così quello urla “poliziotti di merda”. Aldo intima a Giacomo di tornare indietro, scoprendo che la moglie dell’uomo deve partorire. Prestano soccorso goffamente. Giovanni, spacciato per galeotto e ammanettato al veicolo, prova invano a farsi liberare dal padre del nascituro. Gli racconta tutto, ma l’altro ovviamente non ci crede… Il bambino alla fine nasce e i tre riprendono la marcia… Dopo aver acquistato degli hamburger in un fast food, Aldo accidentalmente spara. Crede di aver ucciso Giovanni, invece ha semplicemente colpito il sacchetto dei panini… L’inventore si cambia mostrando una delle sue trovate: una camicia tascabile. Ma ecco che un elicottero appare loro in volo e numerose volanti si pongono all’inseguimento della loro auto. In un bosco riescono a sottrarsi alle ricerche ma, poco dopo, avanzando precipitano nel burrone sottostante e l’auto finisce in fiamme…
I tre, apparentemente salvi, avanzano a piedi in un campo dove Aldo scambia la divisa con gli abiti di uno spaventapasseri. Raggiunto un isolato cimitero si siedono all’ombra di un vecchio albero. Lì, in attesa di decidere il da farsi, si ricordano che nel mentre è in corso la partita Italia – Nigeria. Grazie all’orologio munito di radio di Giacomo, possono tifare per la nazionale. Giovanni e Giacomo tentano la fuga al gol di Vieri, ma Aldo, sparando, li obbliga a tornare indietro… Passa la notte e un nuovo giorno giunge. Al risveglio via radio apprendono di essere morti. Eppure sono ancora vivi e vegeti, pensano increduli guardandosi l’un l’altro… Giacomo propone di lasciarli andare va e, credendoli morti, lui potrà crearsi una nuova identità e loro tornare dalle rispettive famiglie. Ma Aldo non ha nessuno, si dispera. D’un tratto giunge una donna bionda, Clara, in cerca di acqua per i fiori da lasciare sulle tombe… Mentre Aldo parla con lei, gli altri due si azzuffano. Aldo, che si è innamorato, rivela agli altri di averla invitata a cena chiedendogli di aiutarlo per quell’appuntamento… Aldo, già di per sé goffo, è emozionato oltre misura e continuamente si reca a chiedere consiglio a Giovanni e Giacomo. Alla fine Clara spazza il tavolo baciandolo…
L’indomani i tre ripartono in direzione Milano. Aldo, cambiato dall’incontro con Clara, decide di costituirsi. Fuori San Vittore i tre si separano…
Camminando verso casa, Giacomo scorge il suo annuncio mortuario ma il dispiacere più grande lo prova nel tornare a casa e trovare tutta la sua roba, manoscritto compreso, nel pattume. La sua stanza ammobiliata è ora in affitto…
Giovanni sorprende invece la moglie a letto con Catania…
Al parco Giovanni e Giacomo parlano della rispettiva deprimente condizione. Di fianco a loro ecco apparire Aldo che, alla fine, non si è costituito. Con lui c’è ora Clara che li aiuta a mettere in atto una vendetta… Giacomo indirizza una lettera a Platone, poi con l’aiuto di Clara e Aldo ruba l’autocarro del cognato… Platone e la sua famiglia si stabiliscono nella stanza di Giacomo che, con un testamento olografo, gli ha lasciato tutti i propri beni…
Rubati elettrodomestici a Crapanzano, Aldo e Giacomo li lasciano alla moglie di Giovanni, vinti a loro dire dal marito quando era in vita. La donna li fa salire per sistemarli. Ma ecco che Crapanzano, accortosi del furto subito, più tardi suona a casa Storti assieme ai suoi loschi soci trovando la donna in compagnia di Catania che sta utilizzando la refurtiva… La vendetta è compiuta…
Aldo ha un’idea. Mettersi nelle casse. Ma all’obitorio scoprono di essere morti per davvero, trovandosi i rispettivi cadaveri nelle bare. Clara arriva a rincuorarli invitandoli a seguirla. Sono ora di nuovo sull’orlo del precipizio dove rivedono la scena della caduta… Clara è un angelo e li scorta nell’aldilà… Solo lei e Aldo possono però accedere subito in Paradiso, mentre Giovanni e Giacomo dovranno aspettare e farsi un po’ di Purgatorio per via dei peccatucci commessi in vita… Grazie alla carta clonata da Aldo, anche gli altri due possono passare…
Lo schema di un’invenzione lasciato volar via da Giovanni prima di entare nell’aldilà finisce ai piedi di una mucca, sepolto infine dal di lei sterco…