ALBERTO SORDI – NESTORE. L’ULTIMA CORSA

ALBERTO SORDI – NESTORE. L’ULTIMA CORSA

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Roma. L’anziano vetturino Gaetano Bernardini svolge servizio con il proprio calessino trainato dall’amato e altrettanto vecchio cavallo bianco: Nestore… Spesso, ad accompagnarlo in servizio, c’è anche il nipote, Ferruccio… Durante un giro con a bordo una principessa indiana e il di lei interprete, il vecchio cavallo si ferma in mezzo alla strada, privo di forze per trainare il veicolo in pendenza sulla salita del Pincio…
A fine turno, il principale, Otello il marchigiano, durante il pranzo offertogli, gli spiega che l’indomani dovrà consegnare all’alba la vettura a Cinecittà, mentre Nestore dovrà poi condurlo al mattatoio affidandolo a un suo conoscente, Annibale… Gli ha poi trovato un posto in una casa di riposo. Gaetano tenta invano di replicare, tornando da Ferruccio, al quale non rivela nulla di quanto dovrà eseguire l’indomani. Raggiunta la rimessa, paga il salario al nipote, iniziando a portare via gli effetti personali ivi presenti. Lì lo raggiunge la cinica e avida figli, Iris, che, presi i soldi al figlio, invita il padre a passare a ritirare da lei l’indomani alcuni abiti prima di recarsi alla Casa di riposo. Al nipote non ha detto nulla di Nestore per non ferirne i sentimenti, chiedendo alla figlia di farlo in sua vece… “Io vorrei che non venisse mai domani”, dichiara nel vederli allontanarsi…
Nel tornare a casa in tram, Iris rivela senza giri di parole a Ferruccio che Nestore sarà condotto al mattatoio. Il piccolo la prende male, piangendo e affermando di non voler più rivedere il nonno…
L’indomani, dopo aver consegnato a Cinecittà la carrozza, raggiunto il mattatoio, Gaetano fugge via prima dell’arrivo del macellaio, allontanandosi con il cavallo in cerca di un rifugio. Si reca allora a trovare una sua vecchia amica, Cesarina, titolare di una trattoria, donna con la quale avrebbe dovuto sposarsi, evento sfumato per la sua partenza per la guerra. La donna lo saluta con affetto, e lui le chiede di aiutarlo tenendo nella sua casa di campagna il fido Nestore. Cesarina accetta, ma il genero della donna, proprietario dell’immobile, litiga con lei e la moglie, costringendo così Gaetano a trovare un’altra soluzione…
Fermatosi davanti al teatro Volturno per parlare con Iris, scopre con dispiacere che questa non è affatto una ballerina classica, bensì una spogliarellista. Le chiede di poter tenere momentaneamente il cavallo nel cortile del suo condominio, ma la figlia replica di non poterlo aiutare…
Deluso, il vecchio si ferma in una piazza di via Marsala per telefonare, avvicinato da alcune zingare che gli vogliono leggere la mano. Al ritorno dalla telefonata al nipote, che gli riattacca il telefono, pronto a raggiungerlo con il cavallo, scopre che le zingare gli hanno rubato Nestore. Disperato, inizia a chiedere informazioni in giro, chiedendo infine aiuto a due poliziotti di pattuglia. Dopo aver sporto denuncia, viene trasferito in questura per dei carichi pendenti con la legge per un fatto del 1939, quando venne confinato a Ponza per aver fatto sesso con una contadina ciociara, dopo averla accompagnata a Palazzo Venezia, dove, a suo dire, Mussolini l’aveva invitata come amante… Nel mentre giunge la notizia del rinvenuto di Nestore in un campo rom, appena in tempo prima della sua macellazione…
Assieme al cavallo arriva nell’officina dove lavora Ferruccio, colmandolo di gioia nel fargli trovare Nestore ancora in vita…
Temporaneamente il cavallo viene sistemato nel garage di Iris e del di lei compagno Cesare, arrecando disturbo di notte con il suo nitrire. Gaetano alla figlia non dice nulla, dichiarando il cavallo macellato dagli zingari…
Quando l’indomani torna a casa il volgare, prepotente e insensibile Cesare alla guida di una Lamborghini d’ignota provenienza, acquistata con i soldi della spogliarellista in luogo di un autocarro per il trasporto di frutta, Gaetano, che finisce anche da quello strattonato, si allontana con la sua valigia per raggiungere l’ospizio. Nestore inizia a seguirlo, ritrovandolo insieme a Ferruccio. Il nipote gli propone di portarlo alla Casa di riposo, informandolo della denuncia per furto sporta da Otello nei suoi confronti per il furto del cavallo…
Le suore, in contatto con il marchigiano che le rifornisce di carne, acconsentono a tenere Nestore, promettendogli una sistemazione definitiva dall’indomani…
La notte Ferruccio viene però svegliato da alcune grida e dal nitrire di Nestore. Affacciatosi alla finestra, scopre che questo viene caricato su un autocarro. Sveglia allora il nonno che realizza che le suore lo hanno fatto trasportare al mattatoio. Di corsa lasciano la Casa di Riposo, giungendo però troppo tardi per salvare il cavallo… Mestamente camminano in strada ascoltando però l’eco dei passi dell’amato Nestore, con flash che si alternano nella loro mente. Al ritmo del trotto, iniziano a saltare al centro della carreggiata, omaggiando così, per l’ultima volta, l’amato quadrupede…